Fiano è situato ai piedi delle prime elevazioni della catena alpina, a nord-ovest di Torino.
Il territorio comunale, che culmina con il Monte Corno (1.226 m s.l.m.), è diviso abbastanza nettamente in tre zone.
Andando da nord a sud si incontra innanzitutto un'area montana, che comprende la zona occidentale del vallone del rio Tronta; segue una zona pianeggiante e densamente abitata dove sorgono il capoluogo e una frazione di un certo rilievo, Grange di Fiano.
L'estremo lembo sud-orientale del comune è lievemente ondulato e fa parte del Parco regionale La Mandria.
Il corso d'acqua più rilevante del comune è il torrente Ceronda, del quale è tributario il già citato rio Tronta, che vi confluisce appena ad ovest del capoluogo.
Storia
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Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 25 febbraio 1983.[4]
«Inquartato da una croce di azzurro: a) d'oro, al castello di rosso, fondato sulla campagna di verde; b) di verde, alla cometa d'oro, in sbarra; c) di rosso, alla lettera maiuscola F d'oro; d) d'argento, alla quercia al naturale, nodrita nella campagna di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Parrocchiale di San Desiderio, costruita dopo il 1675 e ristrutturata nella seconda metà del Settecento dal teologo Pietro Francesco Venera. La facciata venne distrutta da un fortissimo temporale nel 1791 e dovette quindi essere ricostruita[5]
Cappella di Sant'Anna, sulla facciata esterna è presente un trittico di affreschi nel cui centro è rappresentata la sindone sostenuta da due angeli[6]
Cappella di San Rocco, risalente alla fine del XVI secolo e collocata nel bosco a breve distanza dall'abitato[7]
Architetture civili
Castello: probabilmente costruito attorno alla fine del XIII secolo dai Marchesi del Monferrato, passò nel 1305 ai Principi d'Acaja e successivamente ai Savoia, che infeudarono Fiano al nobile Filippo Borghesio. Quest'ultimo vendette il feudo nel 1376 a Guglielmo Arcour, il cui figlio Aresmino fece ricostruire il castello. A metà del XV secolo il figlio di Arismino, Guglielmo, sposò l'ultima rappresentante dei Visconti di Baratonia, Eleonora, acquisendone il titolo. Gli Arcour continuarono comunque a risiedere nel castello di Fiano.[8] Dopo la cessione al Comune l'edificio, che ne ospitò il municipio, è oggi sede dell'Istituto Comprensivo di Fiano. Quest'ultimo, oltre a quelle che hanno sede nel castello, comprende anche scuole ubicate in vari altri comuni della zona.[9]
^I percorsi della Sindone. FIANO - Cappella di Sant’Anna, su beniculturali.it, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. URL consultato il 24 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2019).
^Cappella di San Rocco - Fiano, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 24 dicembre 2019.
^Castello, su comune.fiano.to.it, Comune di Fiano. URL consultato il 24 dicembre 2019.
^L'Istituto Comprensivo, su Istituto Comprensivo di Fiano. URL consultato il 24 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2019).