Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1 In dialetto vibonese: "Tutti i cristiani nèscinu lìbberi e â stessa manera i l'atri pe dignità e diritti. Iji ànnu tutti u ciriveju loru pemmu raggiùnanu e ànnu a campari unu cu l'atru comu frati figgji dâ stessa matri." In dialetto reggino: "Tutti i cristiani nàsciunu lìbberi e ntâ stessa manera ill'authri pi dignità e diritti. Iddhi ndannu ognunu u so ciriveddhu mi 'rraggiùnunu e ndannu mi càmpunu unu cull'authru comu mi sunnu frati râ stessa matri." Nella variante della Locride: "Tutti i perzuni nèsciunu lìbberi e ntâ stessa manera dill'atti pe dignità e diritti. Iji ndannu ognunu u ciaraveju loru pemmu reggiùnanu e ndannu u càmpanu unu cull'attu comu frati figgji dâ stessa matri." In dialetto cosentino: "Tutti i gendi nàscianu lìbberi e 'gguali all'atri pi dignità e diritti. Ognunu tena cirbìaddru, raggiuni e cuscìanza e s'hâ di cumburtà cull'atri cumu si li fòrranu frati." In dialetto catanzarese: "Tutti l'òmini nèscianu lìbberi e sunnu i stessi pe dignità e diritti; Ognunu ava u cerveddhu soi e a raggiuna e a cuscenza sua, e ava ma si cumporta cull'atri propriu comu si fhussèranu i frati soi." In dialetto crotonese: " Tutt' i cristian' nèscin' lìbbiri i dâ stessa manera 'i l'at' pi dignità e diritt'. Loru tènin' u cerveddr dû suj pi raggiunar e ànn' campar un' cu l'at' comu frat' e figghji dâ stessa matri" Nella variante alto-jonica (Sila Greca e monti dell'Orsomarso): "Tutti l'uàmini nàscianu lìbberi e su' i stessi pe dignità e diritti; Ognunu tena u cerivìaddru sue e a raggiune sua e a cuscìanza sua, e s'hâ de comportare cull'atri propriu cùamu si fòranu frati sui." Nella variante alto-jonica (Pollino): "Tutt' i chistian' nàsc'n' lìbb'r' e sun' i stess' p' dignità e diritt'; ognun' ten'd' u ciriviell' suj e la raggiona suj e la cuscienzja suj, e s'hâ da ten chî par suj cum' s' fùss'n' frat' di lor'." Area Lausberg Castrovillari (Pollino): "Tutti l'omini nàscin' libberi e 'gguali cu l'ati pi dignità e diritti; ognun' tene lu cirviddo sujo, la raggiuna e la cuscìnzja soja, e s'ha'dda cumbortà cu l'ati cumu si furèrin' frati d'i suj.
Diffusione e distribuzione linguistica del calabrese.
Del gruppo meridionale intermedio fanno parte alcune varietà dell'estremo nord della regione, mentre sono di tipo meridionale estremo quelle in uso nella parte rimanente del territorio.
I dialetti calabresi sono fra i dialetti d'Italia che più di altri hanno attirato l'attenzione degli studiosi per le proprie peculiarità e le radici in tempi antichi. L'evidente diversità linguistica nell'ambito della stessa regione, il rapporto tra impronta greca antica (grecanica) e storia della Calabria, la più o meno precoce latinizzazione, i "relitti" lessicali di altre lingue e la forte presenza della minoranza albanese (arbëreshë), sono oggi argomento di studio e discussione di glottologi e linguisti.
In quanto varietà diatopiche romanze, il latino rappresenta naturalmente l'elemento costitutivo del contesto linguistico calabrese, il quale è strutturato in maniera e in misura diversa nelle varie zone della regione. Lo stesso Gerhard Rohlfs, nel parlare della presenza della lingua latina nel dialetto di Calabria, asserisce che «il fondo principale del lessico calabrese è il latino», precisando però che i termini più antichi compaiono per lo più nella Calabria settentrionale, a causa del fatto che nella Calabria meridionale la latinizzazione avvenne in tempi meno precoci.
Ciò è possibile verificarlo confrontando alcuni termini riportati dal Gerhard Rohlfs.
Si potrebbe continuare con una serie praticamente infinita di esempi con vocaboli che si riferiscono non soltanto alle parole di uso comune, ma anche a piante, animali, strumenti da lavoro ecc. Tuttavia ciò servirebbe soltanto a confermare la differente parlata tra i due estremi calabresi; insomma, il substrato latino nelle due Calabrie è diverso nella misura in cui nella parte a sud del Tiriolo esso è penetrato più tardi e cioè in fase neo-latina o italiana.
Come per tutta la continuità italo-romanza meridionale estrema, anche per i dialetti calabresi, quella greca rappresenta, in assoluto, la principale influenza esterna sull'idioma locale, dato che, a differenza di qualsiasi altra influenza esteriore - che è limitata unicamente a prestiti lessicali, e quindi solamente di adstrato e null'altro - quella della lingua greca, dovuto anche alla sua millenaria presenza in Calabria, non ha solamente intaccato il lessico, ma è bensì penetrata anche nel sostrato vernacolare dei parlanti calabresi, anteriormente attraverso il greco antico e, posteriormente, tramite il greco bizantino, i quali sono coesistiti per lungo tempo in diglossia con il latino.[2] Inoltre, l'idioma greco, è straordinariamente rappresentato dalla lingua parlata in diversi comuni della parte più meridionale della Calabria, in particolar modo nella provincia di Reggio Calabria. Per lungo tempo, in gran parte della zona, delle varietà diatopiche locali di greco, conosciute complessivamente come grecanico, costituirono la lingua più parlata, e attualmente circoscritta solo ad alcuni centri quali Bova, Roghudi, e pochi altri municipi della zona dell'Amendolea, nonché ad alcuni quartieri di Reggio, ove risiedono anziani parlanti il greco-calabro.
La persistenza del grecanico nella Calabria meridionale, ovvero la sua tarda latinizzazione, ha avuto in Gerhard Rohlfs il suo più convinto assertore. Lo studioso tedesco, ha percorso per quasi cinquant'anni la regione cercando sul posto il riscontro dei suoi studi: l'esistenza di due Calabrie, ascrivibili a due diversi sistemi diatopici. Che la lingua greca sia abbondantemente rappresentata nel dialetto della Calabria meridionale non vi sono dubbi. I riscontri sono infatti moltissimi: le opposizioni di voci per indicare uno stesso oggetto o animale o pianta sono evidenti nelle due Calabrie; la costruzione verbale ha un'impronta greca precisa nel dialetto calabro-meridionale; in molti termini e toponimi tale impronta è agevolmente rintracciabile.
Ecco dunque, in una prima tabella di confronto, greco e latino in alcuni nomi di animali:
Italiano
Calabrese meridionale
Calabrese settentrionale
ranocchio
agrofàcu/gianneja
ranùnchiulu
lontra
zinnapòtamu
lìtria / ìtria
lucciola
'bampurìddha / lampurìdda / vampurìddha
culilùcida
lumaca
maruzza
culinuda / 'ncàsata
formica
surmicula / furmicula
culitisa
Confrontando i termini, la loro diversità appare abbastanza evidente e certamente nasce dal differente substrato linguistico da cui essi si originano. Nella Calabria meridionale il ricordo del greco è così chiaro da non richiedere ulteriori approfondimenti. In effetti è facile riconoscere nell'identificativo alcuni animali, piante e oggetti la derivazione greca:
Italiano
Calabrese meridionale
Greco
lontra
'zinnapòtamu
kynopotamus
ranocchio
batràci / agrofàcu / gianneja
botrakòs
lucciola
'bampurìddha / lampurìdda / vampurìddha
lampurida
tirabrace
sìrtu / sìrti
sýrtes
culla
'nnàca
nàke
testuggine
jilòna
chelòne
tegola
'geramìda
keràmidion
cumulo di grano
timogna
themoonia
caprone
'zìmbaru / crapun
xìmaros
arancia
u rancj/purtuàllu
portokàlos
ciliegie
ciràsa / 'geràsa / i cires
keràsa
coppa
scìfa /scifu
skyphos
chiodo di legno/forchetta/spilla
pirùni
pirouni/peróni
tazza
a tassa/cantàru
kantharos
L'elemento greco nel lessico calabrese meridionale non si esaurisce semplicemente nell'uso di vocaboli così evidentemente derivati dalla lingua greca, poiché anche il modo di esprimersi tradisce questo substrato.
Ecco ad esempio dei modi di esprimersi nella Calabria meridionale:
Italiano
Calabrese meridionale
voglio mangiare
voggju u (i) mangiu
vogghiu mangiari (in Reggino)
voglio dormire
voggju u (mi) dormu
vogghiu dormìri
Dopo i verbi che esprimono una volontà o un'azione, nel dialetto della Calabria meridionale non si usa l'infinito che viene sostituito tramite una congiunzione. Tale modo di dire è presente, sic et simpliciter, nella popolazione grecanica di Bova (Thèlo na ciumithò). Quindi ecco ad esempio che l'infinito torna ad essere normalmente usato con il verbo potere:
Italiano
Calabrese meridionale
posso mangiare
pòzzu mangiàri
posso dormire
pòzzu durmìri
Nella Calabria settentrionale ci si esprime normalmente sempre con l'uso "italiano" dell'infinito, anche con i verbi che esprimono volontà. Anche in queste costruzioni verbali (es. nel periodo ipotetico) il modo di esprimersi è identico al greco.
Ecco alcuni esempi di cognomi calabresi d'origine greca:
Cognome italiano
Termine greco
Traduzione
Calogero
kalogheros
monaco
Crea
kreas
carne
Crupi
kouroupes
tosato
Scordo
skordon
aglio
Delfino
delphys
delfino
Ecco invece esempi toponimi calabresi d'origine greca:
Le incursioni saracene sulle coste calabresi verso la fine del primo millennio e gli scambi commerciali dell'epoca hanno lasciato traccia nei dialetti calabresi. I saraceni non esercitarono mai un dominio nell'attuale Calabria, limitandosi a delle frequenti incursioni sulle coste tra X secolo e XI secolo. Essendo padroni incontrastati della Sicilia, gli arabi sfruttarono la loro posizione privilegiata per sottoporre le città costiere della Calabria a tributi, o comunque intrattenendo rapporti commerciali e di scambio. Tutto questo comportò un'acquisizione, se pur minima, di taluni "arabismi" nei dialetti calabresi, la cui presenza è ancora oggi dimostrabile. Alcuni esempi di arabismi nei dialetti di Calabria sono:
Alcuni altri lemmi e prestiti subentrati nei vernacoli calabresi, e verosimilmente penetrati in Calabria con i condottieri normanni, prima, e attraverso la corte della dinastia angioina, dopo, sono quelli ascrivibili all'areale gallo-romanzo, relativo ad idiomi quali la lingua normanna e il francese medievale. Alcuni esempi di prestiti gallo-romanzi nei dialetti di Calabria sono:
Tuttavia, per quanto riguarda il francese, è errato attribuire all'influenza normanna e angioina ogni singola somiglianza tra i dialetti calabresi e quest'idioma: essendo ambedue lingue romanze o neolatine, la maggior parte degli elementi comuni o somiglianti vanno infatti fatti risalire esclusivamente al latino volgare.[3]
Altre lingue, come lo spagnolo o l'alto-tedesco, hanno lasciato tracce trascurabili e tutt'oggi di difficile interpretazione.
Dizionari
«A voi fieri calabresi che accoglieste ospitali me straniero nelle ricerche e indagini infaticabilmente cooperando alla raccolta di questi materiali dedico questo libro che chiude nelle pagine il tesoro di vita del vostro nobile linguaggio.»
Il primo dizionario che comprendesse tutti i vocaboli dei dialetti calabresi nella sua totalità e quindi non solo riferiti a particolari comuni o aree è quello di Luigi Accattatis pubblicato nel 1898: Vocabolario calabro-italiano e viceversa.
Bisogna attendere il 1938 quando il filologo tedesco Gerhard Rohlfs farà pubblicare la prima edizione del suo vocabolario, ancora oggi punto di riferimento per la ricchezza di vocaboli e accuratezza e di cui furono stampate ben 7 edizioni, l'ultima nel 2010.
Il primo dizionario della Calabria scritto in dialetto è stato il Vocabolario "mammolese-italiano" (Tip. Siclari, Reggio Cal. 1862), l'ideatore è stato il medico Francesco Muià (1821-1881) di Mammola.
Il dialetto mammolese (Mammola) è considerato, da numerosi studiosi, tra i dialetti Calabresi di maggiore interesse, in quanto ottimo esempio di vernacolo strutturatosi a partire dalla diglossia greco-latina presente in buona parte della Calabria centro-meridionale fino all'epoca medievale. Il “Vocabolario mammolese” (Editore Iriti, Reggio Cal. 2006), scritto da Remo Gargiulo (1938-2003), oltre a un'attenta ricerca sulle parole, viene descritto il significato in dialetto e poi tradotto in Italiano. Un'opera di valore e di alta qualità letteraria.
Altri dizionari:
Vocabolario Calabro-italiano di L. Pagano (Cosenza - 1845)
Vocabolario calabro-italiano di R. Cotronei (1895)
Saggio d'un vocabolario calabro-italiano ad uso delle scuole di Lorenzo Galasso (Ristampa anastatica del 1924 - Laureana di Borrello - di Metauro Editore nel 2013 9788861561007)
Vocabolario calabro. Laboratorio del dizionario etimologico calabrese. A-E di Vincenzo Padula (edizione Bari - Laterza - 2002, 9788842064978)
Vocabolario calabro. Laboratorio del dizionario etimologico calabrese. F-O a cura di John B. Trumper (edizione dell'Orso - Alessandria - 2017, 9788862747806)
Dizionari per area
Tra i dizionari e vocabolari cartacei afferenti ad un'area della Calabria o ad un solo comune annoveriamo:
Vocabolario calabro-mammolese-italiano di Francesco Muià (Tip. Siclari Reggio Calabria 1862)
Vocabolario calabro italiano di Raffaele Cotronei (Catanzaro - 1895) - Area di Catanzaro
Vocabolario comparato del dialetto locrese di G. Fragomeni (1946)
Dizionario calabrese italiano di Francesco Laruffa, edito da Fondo Tullio De Mauro 1986
Vocabolario dei dialetti del Poro, di P:A; Carè, P.Radici Colace, G. Falcone (Ed. Lamda, 2000)
Vocabolario del dialetto calabrese (lainese) di R. Prince (C.Biondi Cosenza - 1988)
Dizionario del dialetto di Castrovillari di Benedetto Battipede (Ed. Il Coscile - Castrovillari - 1988)
Vocabolario greco-calabro-italiano della Bovesia di Ferdinando d'Andrea , a cura di P.Radici Colace (Iiriti editore - Reggio Calabria 2003)
Vocabolario Mammolese di Remo Gargiulo, con presentazione di P. Radici Colace (Ed. Iriti Reggio Calabria 2006)
Vocabolario San Sostene-Davoli di Gregorino cav. Capano. Davoli 2007.
Dizionario monasteracese di Giosuè S. Ciccia (Pragmata - 2009)
Dizionario Andreolese-Italiano di Enrico Armogida (2009)
Dizionario dei dialetti della Calabria meridionale di Giuseppe Antonio Martino e Ettore Alvaro (Quale Cultura Editore - 2010 978-8895270210)
Dizionario delle Cinque Calabrie + due di Gregorino cav. Capano di 1.070 pagine-Davoli 2009
Dizionario delle Cinque Calabrie + due (online con Amazon) di Gregorino cav. Capano con oltre 5.000 pagine. Trento 2018.
Vocabolario verbicarese italiano di Francesco Spingola (Perugia, 2013)
Dizionario dialettale di Pietrapaola di Nicola Chiarelli (Ferrari Editore - 2014)
Vucabbulariju du dialettu muntatisi e cuntuarni. Dizionario dialettale etimologico di Montalto Uffugo e dintorni di Mario Lo Feudo (Cosenza 2015)
La parola. Cenni di grammatica e fonetica con dizionario della parlata di Fabrizia - Carè Franco La parola. Cenni di grammatica e fonetica con dizionario della parlata di Fabrizia di Franco Carè (Segni Editore - 2015)
Dizionario Etimologico del dialetto Bivongese di Damiano Bova (Città del Sole Edizioni - 27 luglio 2017) ISBN 978-88-8238-023-6
Vocabolario etimologico fraseologico descrittivo del dialetto di Pazzano (Laruffa editore - 2020)
Fonetica
Vocalismo
Nei dialetti calabresi, in accordo alle norme del siciliano, il sistema vocalico è principalmente pentavocalico, a differenza del sistema eptavocalico fiorentino. Sicché abbiamo: [a], [ɛ], [i], [ɔ], [u]. Tuttavia, in certe varietà si trova pure [ə], la vocale centrale media.
Consonantismo
I fonemi consonantici dei dialetti calabresi sono i seguenti:
Il consonantismo calabrese varia leggermente di zona in zona. Tuttavia, le caratteristiche importanti comuni sono le seguenti:
La possibile pronuncia geminata di tutte le consonanti in principio di parola, in posizione intervocalica e tra vocale e consonante vibrante, tranne per i suoni [x] e [ç];
La presenza di aspirazione che caratterizza le consonanti occlusive, sia sorde sia sonore, in principio di parola, in posizione intervocalica e precedute da [n] e [r];
La possibile palatizzazione delle fricative alveolari, [s] e [z], quando precedono una consonante occlusiva o fricativa: sicché i cluster /st/ e /sd/ si pronunciano [ʃt] e [ʒd], e i cluster /sf/ e /sv/ si realizzano [ʃf] e [ʒv];
La retroflessione nei nessi consonantici /tr/ e /dr/ che si pronunciano [ʈɽ] e [ɖɽ].
Fonemi in dettaglio
Le nasali
Le nasali si comportano similmente all'italiano.
Il grafema ⟨n⟩ può rappresentare i suoni /n, ŋ, m, ɱ/.
Quando precede una vocale o una consonante alveolare, si avrà la nasale alveolare → nenta (niente)
Quando precede una consonante velare, si avrà la nasale velare → anca
Quando precede una consonante bilabiale (raro, es. nei nomi), si avrà la nasale bilabiale → sanpaluvaru
Quando precede una consonante labiodentale, si avrà la nasale labiodentale → 'nveci
Il grafema ⟨m⟩ rappresenta il suono /m/ → amuri (amore)
Il digrafo ⟨gn⟩ rappresenta il suono /ɲ/ → Cicirignola
Quando una nasale è presente nella prima o seconda sillaba, può avvenire l'elisione della vocale iniziale o della prima sillaba:
Signuri → 'gnuri (signore)
Antoniu → 'Ntoni (Antonio)
A volte la versione elisa del lemma si cristallizza e l'apostrofo assume il nome di spirito:
Andrangheta → 'ndrangheta
Anduja → 'nduja
Le occlusive
Le affricate
Le fricative
Le approssimanti
Le vibranti
I cluster
A vocale centrale aprochèila aperta
Questa sezione sull'argomento linguistica è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!
B occlusiva bilabiale pura sonora e fricativa bilabiale sonora
Questa sezione sull'argomento linguistica è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!
C occlusiva postpalatale pura sorda
La occlusiva postpalatale pura sorda [c] che graficamente si rende con chj presente in parole quali: ricchja (orecchio), chjavi (chiave), chjamari (chiamare), chjoviri (piovere), chjinu (pieno) etc..
La si può trovare scempia o geminata.[8]
Suoni prepalatali cj e ggj
Questa voce o sezione sull'argomento linguistica è ritenuta da controllare.
I suoni prepalatali cj, ccj e ggj (cjanu = piano, ccjù = più, oggju = olio) talvolta trascritti: chj, cchj e gghj, presenti in tutta la regione ma soprattutto nella parte meridionale, sono simili se non uguali alla pronuncia corso-gallurese (chjave, ghjente), friulana (cjan, gjat) e ungherese (Győr) e non sono da confondere con la pronuncia più vicina all'italiano del salentino o del siciliano: cch e ggh.
Tr fricativa palato-dentale
in alcuni dialetti il suono di "tr" è particolare come per edulcorare e rendere il tutto più lieve all'udito pronunciando una "r" morbida
D occlusiva dentale pura sonora
Questa sezione sull'argomento linguistica è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!
F fricativa labiodentale sorda
[f] suono corrispondente alla f italiana ma che a seconda dell'area può presentare aspirazione. Graficamente viene resa con f, alcuni scrittori per indicare l'aspirazione la rendono con fh o anche semplicemente 'h'.
H fricativa velare sorda
[h], presente in voci come potiha (negozio) o rahara (trascinare) e stanno ad indicare un suono aspirato[9].
K occlusiva velare pura sorda
Questa sezione sull'argomento linguistica è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!
G occlusiva postpalatale pura sonora
Questa sezione sull'argomento linguistica è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!
Il tempo perfetto indicativo (che include passato remoto e passato prossimo dell'italiano) ha due forme nelle due diverse zone: nel Nord-Calabria (nonché in parte della Calabria centrale) è un tempo composto, simile al passato prossimo italiano; nel Sud-Calabria invece, è un tempo semplice che ricorda il passato remoto italiano, da cui l'errore di chiamare "passato remoto" questo tempo anche in calabrese (in realtà equivale esattamente al perfetto latino, dal quale deriva). Infatti, anche un'azione non remota è espressa col tempo perfetto:
Mangia(v)i, mo vaju u fatigu = Ho mangiato, adesso vado a lavorare.
Spingendosi ancora più a nord, nella Zona Lausberg calabrese è riscontrabile un'influenza maggiore della fonetica tipica campana e lucana, infatti questa frase risulterà:
^Riconoscendo l'arbitrarietà delle definizioni, nella nomenclatura delle voci viene usato il termine "lingua" in accordo alle norme ISO 639-1, 639-2 o 639-3. Negli altri casi, viene usato il termine "dialetto".
^ Michele De Luca, Tabella di trascrizione grafematica del sistema fonetico/ fonologico relativo ai fonemi dei dialetti calabri, in Guida allo studio dei dialetti calabresi, Rossano, Ferrari, 2016, p. 29.
^ Michele De Luca, Tabella di trascrizione grafematica del sistema fonetico/ fonologico relativo ai fonemi dei dialetti calabri, in Guida allo studio dei dialetti calabresi, Rossano, Ferrari, 2016, p. 36.
^Copia archiviata, su linguistica.unical.it. URL consultato il 26 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2013). Archivio sonoro calabrese del laboratorio di Fonetica del dipartimento di linguistica dell'Università della Calabria
Bibliografia
Autori Vari, Storia e Civiltà dei Greci, Bompiani, IV edizione 2000;
Autori Vari, Storia della Calabria, Gangemi, Reggio Calabria, 1988/1999.
Luigi Accattatis, Vocabolario del dialetto calabrese: opera in 3 volumi, Casa del libro, 1963;
Alessio, G. 1931-2, Rec. a G. Rohlfs, Etymologisches Wörterbuch der unteritalienischen Gräzität, «Archivio Storico per la Calabria e Lucania», I-II, 1-56; 261-273.
Alessio, G. 1934. Il sostrato latino nel lessico e nell'epotoponomastica dell'Italia meridionale, in «L'Italia Dialettale» X 1934, 111-190. Alessio, G. 1936. Note etimologiche, «L'Italia Dialettale» XII, 59-81.
Alessio, G. 1936a, Ricerche etimologiche, «AGI» XXVIII, 151-171. Alessio, G. 1937. Ricerche etimologiche (continuazione), «AGI» XXIX, 120-137.
Alessio, G. 1937-8. Deformazione ed etimologia popolare nei dialetti dell'Italia meridionale, «Rendiconti dell'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere. Classe di Lettere e scienze morali e storiche» 71, 357-407.
Alessio, G. 1938 sgg. Nuovo contributo al problema della grecità nell'Italia meridionale, «RIL» LXII, 109-137; 137-172; LXXIV, 1940-1, 631-706, LXXVII, 1943-44, 617-706; LXXIV, 1940-1, 631-706; LXXVII, 1943-4, 617-706; 137-172; LXXIX, 1945-46, 65-92.
Alessio, G. 1939a. Gli imprestiti dal latino nei relitti bizantini dei dialetti dell'Italia meridionale, in Atti del V Congr. int. di studi bizantini, I, Roma («Studi bizantini e neoellenici» V, 1939), 341-90.
Alessio, G. 1940 sgg. Nuovi grecismi nei dialetti del Mezzogiorno d'Italia, «RFIC» 68, 256-263; 70, 1942, 47-53.
Alessio, G. 1941. Due problemi etimologici italiani meridionali, «AR» 25, 201-206.
Alessio G.1942. Americanismi in Calabria, «Lingua Nostra» IV 1942, 41.
Alessio, G. 1942 a. Ricerche etimologiche (continuazione), «AGI» XXXIV, 23-35.
Alessio, G. 1942-3. L'elemento latino e quello greco nei dialetti del Cilento, «RIL» LXXVI, 341-360.
Alessio, G. 1942-3 a. Problemi di etimologia romanza, «RIL» LXXVI, 161-172 (Parte I); 173-187 (Parte II).
Alessio, G. 1943-4. Nuove indagini sulla grecità dell'Italia meridionale, «RIL» 77, 27-106.
Alessio, G. 1946-7. Sulla latinità della Sicilia, «Atti della Accademia di Scienze, Lettere e Arti di Palermo» S. IV, vol. VII (Parte seconda: Lettere), anno acc. 1946-7, Palermo, 287-510.
Alessio, G. 1948. Sulla latinità della Sicilia, «Atti della Accademia di Scienze, Lettere e Arti di Palermo» S. IV, vol. VIII (1947-8), 1-309.
Alessio, G. 1953. Calchi linguistici greco-latini nell'antico territorio della Magna Grecia, Atti dell'VIII Congresso intern. di studi bizantini (Palermo 3-10 aprile 1951), 237-299. Roma.
Alessio, G. 1954. La stratificazione linguistica nel Bruzio, in Atti del I Congresso Storico Calabrese (Cosenza, 15-19 settembre 1954), Roma, 305-355.
Alessio, G. 1954a, Concordanze lessicali tra i dialetti rumeni e quelli calabresi, «Annali della Fac. di Lett. e Fil. di Bari» I, 3-53.
Alessio, G. 1956. La Calabria preistorica e storica alla luce dei suoi aspetti linguistici, Napoli, pp. 96.
Alessio, G. 1958. Miscellanea di etimologie romanze, in Omagiu ... Iordan, 5-14.
Alessio, G. 1959. Nuove etimologie latine e romanze, in Raccolta di studi linguistici in onore di G. D. Serra, Napoli, 53-104.
G. Amiotti - M. Vittoria Antico Gallina - L. Giardino, I Greci nel sud dell'Italia (Collana: I popoli dell'Italia Antica), Amilcare Pizzi, Milano, 1995;
P. A. Carè, Vocabolario dei Dialetti del Poro, Lambda, Nicotera (VV), 2000;
Falcone, G. 1969. Indagini esplorative e delimitazioni areali nella Calabria reggina, «Bollettino della Carta dei Dialetti Italiani» 4, 1-9 + due cartine.
Falcone, G. 1971. Ricerche fonetiche e socio-linguistiche in Calabria, «Studi Linguistici Salentini» 4, 7-19. Falcone, G. 1971a. Ricerche romaiche e romanze in Calabria, «Studi Linguistici Salentini» 4, 53-98.
Falcone, G. 1971b. I risultati delle nuove ricerche romaiche in Calabria e la teoria parlangeliana. «Studi Linguistici Salentini», 5, 111-123;
Falcone, G. 1973. Lingua e dialetto nella Calabria reggina, in Bilinguismo e diglossia in Italia (C.N.R. - Centro di studio per la dialettologia italiana, 1) Pisa, Pacini, 97-108.
Falcone, G. 1974. Innovazione e conservazione nei dialetti calabresi, in Dal dialetto alla lingua. Atti del IX Convegno del C.S.D.I. (Lecce, 28 sett.-1 ott. 1972), Pisa, Pacini.
Falcone, G. 1976. Calabria (CNR, Centro di Studio per la Dialettologia Italiana, 5. “Profilo dei dialetti italiani” a cura di M. Cortelazzo, 18), Pisa, Pacini.
Falcone, G. 1976a. I riflessi antroponimici della Grecità bizantina e metabizantina nella Calabria reggina, in Italia nuova ed antica, vol. I, Galatina, Congedo ed., 301-318.
Falcone, G. 1978-9. Extralinguismo e stratificazione del lessico calabrese, «Studi Linguistici Salentini» 10, 137-154.
Falcone, G. 1979. Postille all'EWUG2 e all'NDDC, in Etimologia e lessico dialettale. Atti del XII Conv. per gli Studi Dialettali Italiani (Macerata, 10 13 aprile 1979), Pisa 1981, pp. 447–463.
Falcone, G. 1979 a. Racconti popolari calabresi, Casa del libro, Reggio Calabria. Falcone, G. 1981. Postille all'EWUG2 e all'NDDC, in Etimologia e lessico dialettale. Atti del XII
L. Galasso, Vocabolario Calabro-Italiano, Edizioni Proposte, Nicotera (VV), 1995.
Gregorino cav. Capano, Vocabolario dialettale San Sostene-Davoli (CZ), edito dalla Sudgrafica di Davoli Marina (CZ), settembre 2007.
Gregorino cav. Capano, Dizionario delle Cinque Calabrie + due, edito dalla Sudgrafica di Davoli Marina (CZ), novembre 2009.
Martino, P. 1978. Calabrese `ndrànghita, greco andragathía, in Opuscula I, vol. 8 della «Biblioteca di ricerche linguistiche e filologiche» dell'Istituto di Glottologia dell'Università di Roma, pp. 37–55.
Martino, P. 1980. L'isola grecanica dell'Aspromonte. Aspetti sociolinguistici, in «Atti dell'XI Congr. intern. SLI», vol.I, pp. 305–341, Roma, Bulzoni.
Martino, P. 1988. Per la storia della 'ndrànghita, vol. 25,1 del Dipartimento di Studi glottoantropologici dell'Università di Roma "La Sapienza" (Opuscula III,1), Roma.
Martino, P. 1990. 'Ndrànghita, in «Storia e Dossier» V, n. 41, giugno.
Martino, P. 1990a. Due esiti di un grecismo bizantino in Calabria, in «L'Italia Dialettale. Rivista di dialettologia italiana», vol. LIII (Nuova Serie XXX).
Martino, P. 1990b. Prefazione a G. Misitano, Vocabolario del dialetto di Sinopoli, Vibo Valentia, Qualecultura -Jaca Book, pp. 6–8. *Martino, P. 1991. L'”area Lausberg”. Isolamento e arcaicità, vol. 31 della «Biblioteca di ricerche linguistiche e filologiche» del Dipartimento di Studi glottoantropologici dell'Università di Roma "La Sapienza", Roma, pp. 144 + 8 tavv.
Martino, P. 1993. Riflessi lessicali di una concezione precristiana della morte, in Ethnos, lingua e cultura. Scritti in memoria di G. R. Cardona, 143-154. Roma, Il Calamo. Martino, P. 1994. Siciliano e calabrese (ac)cattïari ‘spiare, sbirciare’, in Miscellanea di studi linguistici in onore di Walter Belardi, vol. II, pp. 629–665, Roma, Il Calamo.
Martino, P. 1997. Vicende di americanismi nei dialetti, in «Lingua Nostra» LVIII, fasc. 3-4, 109-110.
Martino, P. 1999. Questioni di lessicologia calabrese: i conflitti omonimici, Atti del Convegno di Studi sul tema I dialetti dell'Italia centro-meridionale con particolare riferimento a quelli della Calabria (Cassano Jonio 25-27 ott. 1996), in «Linguistica Italiana Meridionale», IV-V, 1996-97, Bari, Laterza.
Martino, P. 2001. Il lessico della Divina Commedia di G. Blasi. Nota linguistica, in La Divina Commedia di Dante Alighieri tradotta nel dialetto calabrese di Laureana (R.C.), a cura di Umberto Distilo, Cosenza, Pellegrini Ed., 627-782.
Martino, P. 2002. Il dialetto di Melicuccà, in Melicuccà e i suoi poeti, a c. di V. Borgia, Villa S. Giovanni, Ed. Officina Grafica, 29-46.
Martino, P. 2004. Sulla traduzione, Postfazione al Cantico dei cantici, Traduzione in dialetto calabrese di S. Augruso, Vibo Valentia, Qualecultura.
Martino, P. 2008. Calabro-grecismi non bovesi, in I dialetti meridionali tra arcaismo e interferenza. Atti del Convegno Internazionale di Dialettologia (Messina, 4-6 giugno 2008), a cura di Alessandro De Angelis. Palermo, Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani, pp. 63–84.
Martino, P. 2008a. L'affaire Bovesìa. Un singolare irredentismo, in Alloglossie e comunità alloglotte nell'Italia contemporanea, Atti del XLI Congresso Internazionale di Studi della Società di Linguistica Italiana (Pescara), in stampa.
Martino, P. 1978. Calabrese `ndrànghita, greco andragathía, in Opuscula I, vol. 8 della «Biblioteca di ricerche linguistiche e filologiche» dell'Istituto di Glottologia dell'Università di Roma, pp. 37–55.
Martino, Giuseppe Antonio Dizionario dei dialetti della Calabria Meridionale, Qualecultura, Vibo Valentia 2010.
Martino, P. 1980. L'isola grecanica dell'Aspromonte. Aspetti sociolinguistici, in «Atti dell'XI Congr. intern. SLI», vol.I, pp. 305–341, Roma, Bulzoni.
Martino, P. 1988. Per la storia della 'ndrànghita, vol. 25,1 del Dipartimento di Studi glottoantropologici dell'Università di Roma "La Sapienza" (Opuscula III,1), Roma.
Martino, P. 1990. 'Ndrànghita, in «Storia e Dossier» V, n. 41, giugno. Martino, P. 1990a. Due esiti di un grecismo bizantino in Calabria, in «L'Italia Dialettale. Rivista di dialettologia italiana», vol. LIII (Nuova Serie XXX).
Martino, P. 1990b. Prefazione a G. Misitano, Vocabolario del dialetto di Sinopoli, Vibo Valentia, Qualecultura -Jaca Book, pp. 6–8. *Martino, P. 1991. L'”area Lausberg”. Isolamento e arcaicità, vol. 31 della «Biblioteca di ricerche linguistiche e filologiche» del Dipartimento di Studi glottoantropologici dell'Università di Roma "La Sapienza", Roma, pp. 144 + 8 tavv.
Martino, P. 1993. Riflessi lessicali di una concezione precristiana della morte, in Ethnos, lingua e cultura. Scritti in memoria di G. R. Cardona, 143-154. Roma, Il Calamo.
Martino, P. 1994. Siciliano e calabrese (ac)cattïari ‘spiare, sbirciare’, in Miscellanea di studi linguistici in onore di Walter Belardi, vol. II, pp. 629–665, Roma, Il Calamo.
Martino, P. 1997. Vicende di americanismi nei dialetti, in «Lingua Nostra» LVIII, fasc. 3-4, 109-110.
Martino, P. 1999. Questioni di lessicologia calabrese: i conflitti omonimici, Atti del Convegno di Studi sul tema I dialetti dell'Italia centro-meridionale con particolare riferimento a quelli della Calabria (Cassano Jonio 25-27 ott. 1996), in «Linguistica Italiana Meridionale», IV-V, 1996-97, Bari, Laterza.
Martino, P. 2001. Il lessico della Divina Commedia di G. Blasi. Nota linguistica, in La Divina Commedia di Dante Alighieri tradotta nel dialetto calabrese di Laureana (R.C.), a cura di Umberto Distilo, Cosenza, Pellegrini Ed., 627-782.
Martino, P. 2002. Il dialetto di Melicuccà, in Melicuccà e i suoi poeti, a c. di V. Borgia, Villa S. Giovanni, Ed. Officina Grafica, 29-46. Martino, P. 2004. Sulla traduzione, Postfazione al Cantico dei cantici, Traduzione in dialetto calabrese di S. Augruso, Vibo Valentia, Qualecultura.
Martino, P. 2008. Calabro-grecismi non bovesi, in I dialetti meridionali tra arcaismo e interferenza. Atti del Convegno Internazionale di Dialettologia (Messina, 4-6 giugno 2008), a cura di Alessandro De Angelis. Palermo, Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani, pp. 63–84.
Martino, P. 2008a. L'affaire Bovesìa. Un singolare irredentismo, in Alloglossie e comunità alloglotte nell'Italia contemporanea, Atti del XLI Congresso Internazionale di Studi della Società di Linguistica Italiana (Pescara), in stampa. Rohlfs, G. 1919-20. Span. judìa, kalabr. suraka 'Bohne', in «ZRPh» 40, p. 340.
F. Mosino, Dal Greco antico al Greco moderno in Calabria e Basilicata, G. Pontari, Reggio Calabria, 1995;
Giuseppe Pensabene, Cognomi e Toponimi in Calabria, Gangemi, Reggio Calabria, 1987;
RADICI COLACE P., Dalle lingue antiche al dialetto calabrese. L’avventura di Ferdinando d’Andrea, linguista per amore, in Vocabolario greco-calabro-italiano della Bovesia, con apparato fraseologico e note etimologiche dal greco antico, medievale e moderno e riferimenti comparativi col grico di Terra d'Otranto, a cura di P. RADICI COLACE, ed. Iiriti, Reggio Calabria 2003, pp. 9-37.
RADICI COLACE, P. (ed.), F. D’Andrea, Vocabolario greco-calabro-italiano della Bovesia, con apparato fraseologico e note etimologiche dal greco antico, medievale e moderno e riferimenti comparativi col grico di Terra d'Otranto, ed. Iiriti, Reggio Calabria 2003, pp.1-768.
Rohlfs, G. 1922. Lat. ut ‘wie’ im heutigen Kalabrien, «ZRPh» 42, 210-211. Rohlfs, G. 1922 a, Apul. ku, kalabr. mu und der Verlust des Infinitivs in Unteritalien, «ZRPh» 42, 211-233.
Rohlfs, G. 1923. Zum Worte nasida, «Byzantinische-neugriechische Jahrbücher», 4, 17. Rohlfs, G. 1925 . Der Stand der Mundartenforschung in Unteritalien (bis zum Jahre 1923), in RLiR I, 278 323. Rohlfs, G. 1925 a. Dorische Sprachtrümmer in Unteritalien, «Byzantinische-neugriechische Jahrbücher», 4, 1-4.
Rohlfs, G. 1926. Romani e Romaici nell'Italia meridionale, «AGI», XX, 72-96. Rohlfs, G. 1928. Autochtone Griechen oder byzantinische Gräzität?, «Revue de Linguistique Romane», IV, n. 13-14, 118-200
Rohlfs, G. 1928a. La Grecía italica, «Anthropos», 23, 1021-1028. Rohlfs, G. 1930. Etymologisches Wörterbuch der unteritalienischen Gräzität (= EWUG), Halle; poi: Lexicon Graecanicum Italiae Inferioris (LGII), Tübingen 19642, pp. XXX-629.
Rohlfs, G. 1932. La Grecità in Calabria, «Archivio Storico di Calabria e Lucania» II, 405-425.
Rohlfs, G. 1934. A proposito di Vitreto, (Vitaritu), in «Archivio Storico di Calabria e Lucania» IV, 75-76. Rohlfs, G. 1958. La perdita dell'infinito nelle lingue balcaniche e nell'Italia meridionale, in Omagiu lui Jorgu Jordan, Bucureşti: Editura Academei R. P. R., 733-744; poi in Rohlfs 1972, 318-332.
Rohlfs, G. 1961. Su alcuni calchi sintattici dal greco nell'Italia meridionale, «Studi Linguistici Italiani», 2, 141-154 [Sull'uso del periodo ipotetico a Cardeto, Mélito, Ferruzzano, Platì e dintorni di Oppido e Palmi, ecc.]
Rohlfs, G. 1964. Lexicon Graecanicum Italiae Inferioris. Etymologisches Wörterbuch der unteritalienischen Gräzität, 2., erweiterte und völlig neubearbeitete Auflage, Tübingen.
Rohlfs, G. 1965. La congiunzione mi (in sostituzione dell'infinito) in Sicilia, in Omagiu Alexandru Rosetti, Bucarest 1965, 775-778; poi in Rohlfs 1972, 1990, 333-338.
Rohlfs, G. 1966, 1968, 1969. Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti, 1. Fonetica, 2. Morfologia, 3. Sintassi e formazione delle parole, Torino (ed. it. di Historische Grammatik der italienischen Sprache und ihres Mundarten, Bern 1949).
Rohlfs, G. 1969, Fra Sila e Aspromonte. Calabria dialettale, in Mélanges de philologie offerts à Alf Lombard (Etudes Romanes de Lund, XVIII), 178-190. Lund.
Rohlfs, G. 1969a. Die Flussnamen im heutigen Kalabrien, «BNF» 4, Heft 2, 114-142. Rohlfs, G. 1972. Studi e ricerche su lingua e dialetti d'Italia, Firenze, Sansoni; rist. con pref. di F. Fanciullo, Firenze, Sansoni, 1990.
Rohlfs, G. 1972a. Nuovi scavi linguistici nell'antica Magna Grecia, Palermo, Ist. di studi biz. e neoellenici, 1972; trad. it. di *Rohlfs 1962. [Rec. di M.G. Tibiletti Bruno in «Lingua e stile» X,1,1975, 134-7].
Rohlfs, G. 1974. Dizionario toponomastico e onomastico della Calabria. Prontuario filologico-geografico della Calabria, Ravenna, Longo [Rec. di M. Doria «Incontri Linguistici» 3/2, 1976-7, 199-209].
Rohlfs, G. 1977. Nuovo Dizionario Dialettale della Calabria (con repertorio calabro italiano). Nuova edizione interamente rielaborata, ampliata ed aggiornata. Ravenna, Longo.
Rohlfs, G. 1977a. Grammatica storica dei dialetti italogreci (Calabria, Salento), München, Beck [Trad. ital. di Rohlfs 1950 a]. *Rohlfs, G. 1978. Calabria dialettale tra Monte Pollino e Aspromonte (Calabria latina e Calabria grecanica), in «Forum Italicum» (Buffalo, N.Y.) 12, 3-10.
Rohlfs, G. 1979. Dizionario dei cognomi e dei soprannomi in Calabria. Ravenna, Longo. Rohlfs, G. 1980. Calabria e Salento. Saggi di storia linguistica. Ravenna, Longo.
Rohlfs, G. 1980a. Tipi del periodo ipotetico (condizionale) nell'estremo mezzogiorno d'Italia, in Stimmen der Romania. Festschrift Wilhelm Theodor Elwert zum 70. Geburtstag, a c. di G. Schmidt e M. Tietz, Wiesbaden, Heymann, 625-631.
Rohlfs, G. 1982. Ein archaischer phonetischer Latinismus in nördlichen (‘lateinischer’) Kalabrien, in «ZRPh» 98, 547-549; poi (in trad. it.: Un arcaismo fonetico di antica latinità nel Bruzio) in Latinità ed ellenismo nel Mezzogiorno d'Italia. Studi e ricerche dalla Magna Grecia alla Grecia italiana, Framasud, Chiaravalle Centrale (Catanzaro) 1985, pp. 73 77.
Rohlfs, G. 1984. Dizionario storico dei cognomi della Sicilia orientale (Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani), Palermo. Rohlfs, G. 1984a. La Sicilia nei secoli, Palermo, Sellerio; rielaborazione di Historische Sprachschichten im modernen Sizilien, (1975).