Sant'Onofrio (Italia)
Sant'Onofrio (Santu 'nòfhriu in calabrese) è un comune italiano di 2 792 abitanti della provincia di Vibo Valentia in Calabria. Centro ad attività principalmente agricola, è punto di passaggio per raggiungere il capoluogo provinciale Vibo Valentia, in quanto sede dell'omonimo svincolo dell'A2. Geografia fisicaOrigini del nomeIl comune prende il nome da un eremita, sant'Onofrio del Cao, che aveva preso questo nome in onore di sant'Onofrio anacoreta. Era chiamato "del Cao" in quanto nella zona è presente un pendio, simile a un burrone, chiamato anticamente dai greci Caos. Nella località "Cao" è presente una fontana munita di vasche, in cui le donne, fino a qualche decennio fa, andavano a lavare. StoriaIn origine il luogo era abitato da monaci basiliani, che qui avevano un monastero. Sono stati trovati reperti di insediamenti precedenti di piccola entità. SimboliLo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR del 16 novembre 1988.[3]
«Di rosso alla figura di Sant'Onofrio, di carnagione, posta di tre quarti, munita di aureola d'oro provvista di diciannove raggi, capelluta e barbuta di nero, vestita con pelli di montone d'argento e di nero, con gli avambracci, le gambe e i piedi ignudi, tenente con entrambe le mani la croce latina d'oro, con il braccio maggiore molto allungato, posta in sbarra, essa figura sinistrata dalla palma di verde, posta in sbarra alzata. Ornamenti esteriori da Comune.»
«Drappo di giallo riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma civico con la iscrizione centrata in argento recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto giallo con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'argento.» Monumenti e luoghi d'interesseSocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[4] Tradizioni e folcloreI costumi locali sono incentrati principalmente sulle feste religiose. Oltre alle classiche processioni, il giorno di Pasqua, prima della messa di mezzogiorno, è inscenata l'Affruntata, una rappresentazione dell'annuncio della resurrezione di Gesù Cristo. Come consuetudine in diversi comuni della zona, l'affrontata è eseguita portando a spalla statue di santi. Negli anni ottanta, dopo un'abbondante nevicata, un grosso ramo di un albero di ulivo si ruppe. Sul tronco scoperto, secondo alcuni, sarebbe apparso il volto di Gesù Cristo. In quella zona, meta di pellegrinaggi per diverso tempo, fu costruita una cappella. Principale festa del paese, oltre a quella del santo patrono, venerato il 12 giugno, è la festa della Santa Croce che si svolge tradizionalmente il 3 maggio (a cruci i maju) e l'ultima domenica di settembre (a cruci i settembri). CulturaCucinaEssendo una zona agricola, la cucina si basa principalmente su prodotti della terra, a volte "poveri", e sul maiale. Quest'ultimo è lavorato secondo le tradizioni contadine, durante una specie di festa a cui partecipa tutta la famiglia, per produrre insaccati di vario tipo, nella maggior parte dei quali è contenuta una notevole quantità di peperoncino. La pasta tradizionale sono i fileja, una pasta fresca impastata senza (o con pochissime) uova e poi filata su un bastoncino di legno per farle assumere una forma a elica. Viene condita con sughi di vario genere, principalmente a base di carne. Altre componenti tipiche della cucina tradizionale sono i legumi, a volte preparati con erbe selvatiche, e i peperoni. Durante le feste di Natale, dal giorno dell'Immacolata in poi, vengono prodotti dei dolci fritti chiamati cururicchi, curujicchi o curijicchi (molto simili ai Cuddrurieddru). La cena di Natale è caratterizzata dalla presenza di tredici pietanze diverse, con presenza fissa di piatti a base di baccalà e di verdura. I "curujicchi" non sono dei dolci, bensì un impasto di farina, patate (bollite e tritate), acqua e sale, fritte nell'olio di oliva. Vengono consumate il giorno dell'Immacolata, 8 dicembre, con salumi e carne, e del buon vino rosso. EconomiaInfrastrutture e trasportiStradeSant'Onofrio è collegata con l'autostrada A2 del Mediterraneo tramite l'omonimo svincolo. Amministrazione
Scioglimento consiglio comunaleNel 2009 il comune di Sant'Onofrio viene commissariato a causa della sua presunta permeabilità ad infiltrazioni mafiose con decreto del presidente della Repubblica (d.lgs. 267/2000 art. 143). Di fatto viene dichiarato sciolto il consiglio comunale che autonomamente si era dimesso 3 mesi prima. Nell'ambito delle indagini, la commissione d'accesso inviata dal prefetto riscontrò la sussistenza di elementi tali da presumere che la locale 'ndrina dei Bonavota potesse condizionare la vita amministrativa. La relazione del Ministero dell'interno dichiara: Dagli atti giudiziari risulta inoltre il ruolo determinante svolto dalla suddetta cosca sia nelle consultazioni elettorali del 2002, sia in quelle del 2007. Tra gli episodi sintomatici citati assume particolare rilievo il comizio di chiusura della campagna elettorale del 2007, nel corso del quale un candidato alla carica di consigliere comunale nella lista che sosteneva il candidato sindaco, successivamente proclamato eletto, ha dato pubblicamente lettura di una «lettera di incoraggiamento» inviatagli dal cugino, cioè dal citato capo clan della cosca egemone, che si rivolgeva direttamente agli elettori, chiedendo loro di appoggiare il suddetto candidato alla carica di sindaco[6]. Il commissariamento dell'ente è durato due anni, fino al 2011.
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