Chiuppano
Chiuppano (Ciupàn in veneto[4]) è un comune italiano di 2 504 abitanti[1] della provincia di Vicenza in Veneto. Geografia fisicaSituato allo sbocco della Val d'Astico il territorio comunale di Chiuppano è delimitato a nord dal torrente Astico, che segna profondamente il confine con Caltrano, e ad est dalle colline delle Bregonze; divide con Piovene Rocchette e con Carrè il tratto di pianura alluvionale posta fra il Monte Summano e le colline delle Bregonze; è solcato nel versante nord dalla Val Vaccara, affluente di destra dell'Astico, con acqua perenne. In pianura il paesaggio agreste di un tempo è stato da alcuni decenni cancellato dal sorgere di case e di giganteschi capannoni. La collina invece mantiene ancora la primitiva fisionomia con i suoi casolari e il suo verde. I boschi, in particolare, con un'area piuttosto estesa dominata dal carpino nero, dalla robinia e dal castagno, occupano quasi tutto il versante nord delle Bregonze e qualche parte di Grumo Alto[5]. Origini del nomeIl nome deriva da un fundus Cleppianus in riferimento a possedimenti di epoca romana, come emerge anche da ritrovamenti dello stesso periodo[6]. StoriaEpoca anticaNel passato Chiuppano è stato un punto accessibile per congiungersi con la parte opposta dell'Astico, da dove si dipartiva la pista verso l'Altopiano e verso l'Alta Valle dell'Astico. In epoca romana il passaggio fu probabilmente dotato di passerelle in legno, più volte sostituite nei secoli, in corrispondenza dell'attuale ponte in muratura. Era uno dei punti romani di controllo delle regioni montuose. Qui, forse, legionari e mercanti sostavano prima di affrontare l'insicura e difficile via della Valdastico. La presenza romana è documentata da numerosi reperti[7]. MedioevoNel 917 tutto il territorio compreso tra la riva sinistra dell'Astico e quella destra del Brenta, incluso l'Altopiano di Asiago, fu donata dall'imperatore Berengario al vescovo Sibicone di Padova, con l'obbligo di costruire castelli e opere di difesa contro le incursioni degli Ungari[8]. In questo periodo, forse, fu ripristinato e rafforzato il piccolo castro romano esistente. Chiuppano è citato per la prima volta in un documento del 975 e in uno del 983[9]: una parte del territorio apparteneva ancora al monastero di San Felice di Vicenza. Agli inizi del XIII secolo Chiuppano divenne comune autonomo con a capo un decano[10]. A Chiuppano vi fu certamente un castello, del quale non esiste più traccia da tempo, ma il suo ricordo vive ancor oggi nel toponimo "il Castello", dato al colle sul quale esisteva la chiesa dedicata a San Daniele[11]. Nel secondo decennio del Trecento, Chiuppano fu teatro di scontri fra vicentini e padovani: probabilmente risale a quel periodo, conclusosi col passaggio del territorio vicentino agli Scaligeri, la distruzione del castello che sorgeva sul colle[12]. Per secoli non mancarono accanite e ripetute discordie con Caltrano per la divisione delle montagne Paù, Zovo, Becco, Beccaria, Anguon. Anche col vicino comune di Carrè la convivenza non fu facile[13]. Nel 1337, durante la dominazione scaligera, il territorio di Chiuppano fu sottoposto, sotto l'aspetto amministrativo, al Vicariato civile di Thiene e tale rimase sino alla fine del XVIII secolo[14]. Epoca modernaNel 1404 passò assieme a Vicenza alla Repubblica di Venezia e rimase sotto la Serenissima fino alla sua dissoluzione ad opera di Napoleone nel 1797; durante questo periodo visse una certa stabilità politica, anche se non mancarono carestie e pestilenze. Il 7 luglio 1423 i rappresentanti delle ville di Caltrano, Chiuppano, Zugliano, Lonedo, Lugo e Calvene si incontrarono con il capitolo generale del Monastero delle Monache di S. Stefano di Padova e rinnovarono l'antico livello dei beni posti nelle medesime ville: tra questi figurano quelli sulle Bregonze, più tardi ceduti al comune di Chiuppano[7]. In un documento del 1510, fra le ville del vicariato di Thiene figura anche Chiuppano. Da un documento del primo decennio del XVII secolo, risulta che il comune di Chiuppano possedeva 238 campi, "in parte arativi, vegri, boschivi di bosco basso e montuosi". Nel 1631 e nel 1652 venne eseguito il rilievo topografico del territorio chiuppanese[7]. Epoca contemporaneaDurante il periodo napoleonico, fra il 1808 e il 1813, Chiuppano e Carrè divennero frazioni di Piovene. Ottennero l'autonomia nel 1814 sotto il dominio austriaco, ma a tutto vantaggio di Carrè cui Chiuppano rimase legato fino al marzo 1911. Nel 1848 alcuni cittadini di Chiuppano furono presenti tra i difensori di Vicenza. Nel 1866, come tutto il Veneto, fu annesso al regno d'Italia. Nel 1890 venne benedetta la prima pietra del Lanificio Rossi, completato tre anni dopo: il nuovo stabilimento portò sensibili miglioramenti alle condizioni economiche di centinaia di famiglie. Nel 1907 a Chiuppano e alle sue contrade giunse la luce elettrica offerta da Gaetano Rossi e, un anno dopo, il treno della linea Thiene-Piovene-Asiago. Nei mesi che precedettero il primo conflitto mondiale, Chiuppano ospitò il 72º e il 79º Reggimento fanteria, che il 25 maggio occuparono il Pasubio. Circa un anno dopo, sotto l'incalzare della Strafexpedition il paese venne sgomberato e la popolazione dovette allontanarsi; ad essa si sostituirono i soldati. Tutto il territorio per giorni fu sottoposto a cannoneggiamenti e distruzioni: ferrovia e depositi furono spesso presi di mira dalle artiglierie nemiche poste ad Arsiero, sul Cimone e sul Cengio. I profughi poterono tornare il 1º luglio per riprendere la via del profugato nel novembre del 1917, dopo la disfatta di Caporetto, spostandosi verso il Basso Vicentino, la Lombardia, il Piemonte. Le Bregonze vennero fortificate; le truppe inglesi presenti in questa zona ammontavano a oltre 25.000 unità. A guerra finita Chiuppano eresse l'arco del trionfo all'ingresso del cimitero per ricordare i 32 caduti.[7]. Dopo un periodo di sviluppo operoso, giunse la seconda guerra mondiale a portare nuovi lutti e sacrifici: per contrastare la resistenza locale furono numerosi i rastrellamenti subiti, i bombardamenti, i mitragliamenti, gli incendi per rappresaglia, le vittime. Nel febbraio del 1945 invece, trovarono alloggio nelle scuole e nel municipio parecchi soldati della Xª MAS. Particolarmente luttuosi furono gli ultimi giorni di aprile: mentre i tedeschi si ritiravano, cinque giovani chiuppanesi persero la vita in uno scontro a fuoco; altri 16 non tornarono dal fronte[7]. SimboliLo stemma e il gonfalone sono stati concessi con regio decreto del 16 febbraio 1931. Lo stemma raffigura una colomba in volo nell'atto di beccare la cima di un monte di verde. La colomba, tradizionale simbolo di pace, rappresenta la convivenza collaborativa degli abitanti e un richiamo alla fede della popolazione, devota alla Vergine, venerata nella chiesetta della Madonna del Sangue di Marola. Il gonfalone è un drappo di azzurro.[15] Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religioseForse già prima del Mille nel territorio esistevano due chiesette legate alla pieve di Caltrano: l'una dedicata a san Michele, sul colle omonimo; l'altra, sul colle del Castello, dedicata a san Daniele martire padovano[16]. Tenendo conto della distanza e della frequente difficoltà di passare l'Astico, il vescovo di Padova Pietro Marcello nel 1419 rese il territorio di Chiuppano parrocchia autonoma e, come avvenne a moltissime chiese dell'Alto Vicentino, essa fu affidata per quasi tutto il XV secolo a sacerdoti tedeschi. Nell'ottobre 1488 il vescovo Barozzi consacrò San Michele, la più vicina al paese, che divenne parrocchiale[17].
Altri luoghi d'interesse
SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[19] CulturaNel capoluogo vi è la Biblioteca civica, che fa parte della rete di biblioteche vicentine "Biblioinrete", insieme alla maggior parte della biblioteche appartenenti alla Rete Bibliotecaria Vicentina[20]. A Chiuppano vi sono una scuola dell'infanzia (privata paritaria) e una scuola primaria statale. MuseiNel capoluogo vi sono:
Amministrazione
Altre informazioni amministrativeComune costituito nel 1911 con la frazione omonima staccata dal comune di Carrè (Censimento 1901: pop. res. 1940)[21]. Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
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