CheliceriI cheliceri sono parti dell'apparato boccale di diversi organismi tra cui i Chelicerata, subphylum degli Arthropoda che comprende gli Arachnida (ragni, scorpioni, acari, ecc.) i Merostomata (tra cui i limuli e gli euripteridi) e i picnogonidi, detti anche ragni di mare. Morfologia e funzioneSono costituiti da un segmento basale e da denti ricurvi aguzzi composti di chitina alquanto dura e adoperati per afferrare il cibo, in luogo dell'apparato mandibolare che hanno altri artropodi. Inoltre, soprattutto i cheliceri dei ragni sono cavi all'interno e contengono, o sono connessi, a ghiandole velenifere per iniettare tossine nella preda o nell'animale che li minaccia. Alla base dei cheliceri vi è l'apparato succhiatore ricoperto da una serie di setole utilizzate per filtrare dalla preda i liquidi da ingerire. Tipi di cheliceriSi distinguono tre tipi di cheliceri a seconda della conformazione: cheliceri coltello a serramanico, cheliceri a forbice e cheliceri chelati trisegmentati. Cheliceri coltello a serramanicoI cheliceri coltello a serramanico hanno una parte fissa molto ridotta o assente e sono composti da due segmenti. Va fatta un'ulteriore distinzione: possono essere ortognati e labidognati. I cheliceri ortognati sono articolati in maniera da consentire movimenti delle punte paralleli all'asse del corpo. Questo tipo di cheliceri è presente nei Mygalomorphae e nei Mesothelae, per quanto riguarda i ragni propriamente detti, e negli ordini Amblypygi, Schizomida, Thelyphonida. I cheliceri labidognati si possono muovere ad angoli in linea con l'asse del corpo. Nel caso dei ragni Araneomorphae sono ruotati in vario modo fino a fronteggiarsi. Cheliceri a forbiceI cheliceri a forbice sono chelati e composti da due segmenti. Sono presenti nei Pseudoscorpiones e nei Solifugae, ordini di Arthropoda. Cheliceri chelati trisegmentatiI cheliceri chelati trisegmentati sono presenti negli ordini più primitivi degli Arachnida, come gli Scorpiones e gli Opiliones; negli Xiphosura e negli euripteridi, e ad essi sono assimilabili per forma e funzione anche i chelifori dei Pycnogonida. Bibliografia
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