Caltabellotta
Caltabellotta (Cataviḍḍotta in siciliano) è un comune italiano di 3 184 abitanti[1] del libero consorzio comunale di Agrigento in Sicilia. Geografia fisicaTerritorioDista 63 km da Agrigento e 113 da Palermo. StoriaPer la sua posizione geografica ed i suoi capisaldi territoriali venne identificata dagli storici Inveges, Boudrand e Ottavio Gaetani con l'antica città sicana di Camico sulle cui rovine sorse la greca Triocala. Triocala deve il suo nome a tre caratteristiche naturali che la circondano: la rocca che la rendeva inespugnabile, l'abbondanza delle acque e la fertilità delle sue campagne. Il suo massimo splendore fu raggiunto all'epoca di Salvio Trifone che, a capo di servi fuggitivi, installò in questa città la sua corte. Eresse un palazzo regale e regnò fino al 99 a.C., quando il console romano Manlio Aquillio, in una delle guerre servili, la rase al suolo. "Et mox servili vastata Triocala bello" (Silio Italico, 14, 270). Riedificata, subì ancora la sorte della devastazione per mano degli Arabi, che la chiamavano "Rocca delle Querce", in arabo Qalʿat al-Ballūṭ, da cui deriva il nome di Caltabellotta. Quando in Sicilia giunsero i Normanni, Triocala venne conquistata da Ruggero I d'Altavilla nel 1090. Il sovrano inflisse una dura sconfitta agli Arabi ed a perenne ricordo edificò sul monte un tempio in onore di San Giorgio con doppio ordine di colonnati, di cui oggi non rimane traccia. La pace di CaltabellottaLa guerra dei Vespri Siciliani ebbe fine sul monte Castello, altrimenti conosciuto come il "Pizzo di Caltabellotta". Il 31 agosto dell'anno 1302, probabilmente nel castello del Pizzo, si firmò il trattato di pace, per il quale Federico III venne riconosciuto Re di Trinacria, con l'impegno a convolare a nozze con Eleonora d'Angiò, sorella di Roberto Re di Napoli, ponendo termine alla guerra. Contea di CaltabellottaLa contea di Caltabellotta nacque nel 1338 quando Federico III di Sicilia la concesse al suo ammiraglio Raimondo Peralta. Fu successivamente dominio dei Luna, dei Moncada, e degli Alvarez de Toledo. SimboliLo stemma del comune di Caltabellotta è stato riconosciuto con decreto del capo del governo dell'8 marzo 1936.[4] «Interzato in palo: nel primo troncato a) d'oro a sei gigli posti nell'orlo; b) d'azzurro, seminato di gigli d'oro, alla bordura scaccata d'argento e di rosso di 16 pezzi; sul tutto uno scudetto di rosso a sei barrette d'oro, poste in orlo, caricato in cuore da uno scudetto d'argento, a cinque quadratini di azzurro 2-1-2; nel secondo troncato: nel 1° partito a) d'oro, al leone rivolto di rosso; b) inquartato in decusse, d'oro a tre pali di rosso, e d'argento, all'aquila di nero, coronata d'oro; nel 2° d'azzurro, seminato di gigli d'oro; sul tutto uno scudetto d'azzurro, orlato di rosso, a tre gigli d'oro; nel terzo d'oro, a sei palle poste 1-2-2-1, la palla superiore d'azzurro, caricata di tre gigli d'oro, le altre di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.» Il gonfalone adottato dal comune è un drappo di azzurro. Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture civili e siti archeologici
Architetture religioseNumerose architetture religiose nel corso dei secoli sono sorte a Caltabellotta, ma solo alcune di esse sono ancora consacrate. Tra queste:
Invece, tra le chiese sconsacrate o non più esistenti, perché ridotte a ruderi o riqualificate in altri edifici vi sono:
Nella frazione di Sant'Anna si trovano i seguenti edifici religiosi:
SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[7] ReligioneSin dall'alba del cristianesimo Triocala fu sede vescovile con il protovescovo San Pellegrino[8], il quale sbarcato a Eraclea Minoa, nella cosiddetta Piccola Cartagine, proveniente da Lucca di Grecia, quando giunse in questa città, sconfisse un mitologico dragone che dimorava in un antro nutrendosi giornalmente di un giovane pasto umano. Il Pellegrino, fece precipitare la bestia in un burrone e prese a dimora quella stessa grotta, fino alla fine del suo passaggio terreno, vivendo in santità. Con la conquista araba, la sede vescovile fu trasferita a Sciacca ed infine con i normanni ad Agrigento. CulturaMusei ed eventi
In letteraturaLa città viene menzionata da Boccaccio nel Decameron (giornata X, novella VII)[10]. Nel Parzival di Wolfram von Eschenbach si menziona il castello di Clinschor (Kalot Enbolot) definito come il castello delle meraviglie (Schastel Marveile). Clinschor è uno stregone e negromante nonché un personaggio oscuro. «Lassù a Kalot enbolot,
LeggendeSecondo la mitologia medievale europea a Caltabellotta si concentrerebbero delle forze luciferiche. A testimonianza di tale convinzione presso una delle stanze dell'ex carcere dell'inquisizione di Palermo si trova una mappa della Sicilia disegnata da uno dei carcerati per negromanzia in cui la città viene evidenziata con una croce. Rudolf Steiner a tal proposito scrisse: «L'ostilità al Graal era concentrata nella fortezza di Iblis a Kalot Enbolot. Ancora oggi occorre molta forza d'animo per chi si accosti a questa zona».[11] Steiner infatti identifica Caltabellotta come una località luciferica opposta a Monsalvato sui Pirenei.[12] Goethe stesso nel suo Viaggio in Italia cita la rocca di Caltabellotta mentre si reca a Girgenti, probabilmente avvistata di lontananza, con buona probabilità perché a conoscenza delle vicende del Parzival. EconomiaAgricolturaL'agricoltura è il settore principale dell'economia, si produce principalmente olio di oliva. Il territorio di Caltabellotta è compreso nella zona di produzione dell'Arancia di Ribera D.O.P.. Geografia antropicaFrazioniAl 15º censimento generale della popolazione e delle abitazioni dell'ISTAT (2011), il territorio di Caltabellotta risulta così suddiviso[13]:
AmministrazioneDi seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Altre informazioni amministrativeIl comune di Caltabellotta fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.2 (Colline del Carboj)[15]. Infrastrutture e trasportiIl Comune è interessato dalle seguenti direttrici stradali: Galleria d'immagini
Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
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