Calommata truculenta
Calommata truculenta THORELL, 1887 è un ragno appartenente al genere Calommata della famiglia Atypidae. Il nome deriva dall'aggettivo greco καλός, kalòs, che significa bello, e dal sostantivo greco ὄμμα, ὄμματος, omma, ommatos, cioè occhio, ad indicare la disposizione degli occhi e la loro minore compattezza[2]. Da notare al riguardo che il plurale greco òmmata è stato poi latinizzato ed è quindi da considerarsi di genere femminile, non neutro plurale, sulla falsariga di Micrommata, come indicato in letteratura dall'aracnologo H. Don Cameron[1]. Il nome proprio deriva dall'aggettivo latino truculentus, che significa truce, fiero, aspro, crudele, non ne è chiaro il motivo. CaratteristicheIl colore di questa specie è nerastro; le zampe, i cheliceri e la parte ventrale è più pallida del resto del corpo. Il cefalotorace è appena più lungo della patella e della tibia della quarta zampa. Gli occhi mediani anteriori sono più larghi degli altri e alquanto in contatto. I pedipalpi sono lunghi. Le tibie sono molto più spesse delle patelle. Il tarso è allungato e troncato all'apice. Le paia posteriori delle zampe sono munite distalmente di piccole spine. Le parti terminali delle zampe superiori sono fornite di cinque denti[2]. La lunghezza del bodylenght (lunghezza del corpo escluse le zampe) è di 6 millimetri; il cefalotorace 2,5 mm e i pedipalpi ben 4,25 mm. Per le zampe, il primo paio è lungo 9,5 mm, il secondo 8,8, il terzo 8,2 e il quarto ben 10,75 mm[2]. ComportamentoCome tutti i ragni del genere Calommata, anche questa specie vive in un tubo setoso parallelo al terreno, per una ventina di centimetri circa seppellito e per altri 8 centimetri fuoriuscente. Il ragno resta in agguato sul fondo del tubo: quando una preda passa sulla parte esterna, le vibrazioni della tela setosa allertano il ragno che scatta e la trafigge, per poi rompere la sua stessa tela, portarsi la preda nella parte interna e cibarsene.[3]. DistribuzioneL'areale di rinvenimento di questa specie è legato alle zone boscose interne della Birmania[1], in particolare nei pressi della città di Bhamo[2]. Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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