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Storia
Già comune autonomo, nel 1836 dal suo territorio fu scorporata la località di Ghirone, divenuta a sua volta comune autonomo; Ghirone fu nuovamente aggregato ad Aquila nel 1842, così come l'altro comune soppresso di Buttino (in precedenza già accorpato a Ghirone) nel 1846. Nel 1853 Ghirone (con Buttino) tornò autonomo e fino al 21 ottobre 2006 il comune di Aquila si estendeva per 63,00 km²; il 22 ottobre 2006 è stato accorpato agli altri comuni soppressi di Campo, Ghirone, Olivone e Torre per formare il nuovo comune di Blenio.
Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini della frazione.
Piero Bianconi, Arte in Blenio. Guida della valle, S.A. Grassi & Co. Bellinzona-Lugano 1944; Idem, Inventario delle cose d'arte e di antichità, I, S. A. Grassi & Co, Bellinzona 1948, 5-17.
Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 38, 178-180, 299, 330, 412, 426, 468, 509, 522.
Rinaldo Giambonini, Agostino Robertini, Silvano Toppi, Aquila, in Il Comune, Edizioni Giornale del popolo, Lugano 1971, 9-20.
Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 66, 67-69, 84-65.
Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
Marina Bernasconi Reusser, Monumenti storici e documenti d'archivio. I «Materiali e Documenti Ticinesi» (MDT) quali fonti per la storia e le ricerche sull'architettura e l'arte medievale delle Tre Valli, in Archivio Storico Ticinese, seconda serie, 148, Casagrande, Bellinzona 2010.