Michele Bruni (1973–2011), presunto capobastone, arrestato il 10 luglio 2009. Sospettato dell'omicidio di Antonio Paese del 1991[2][3].
Luca Bruni (1974-2012), presunto capobastone, scomparso il 3 gennaio 2012, il suo corpo venne ritrovato il 18 dicembre 2014[4][5][6].
Pasquale Bruni, presunto capobastone.
Francesco Bruni (-1999), detto "Bella Bella", presunto capobastone.
Storia
Il 10 luglio 2009 viene arrestato a Grisolia il capobastone Michele Bruni, tra i cento latitanti più pericolosi, latitante dal 22 maggio 2009[2].
Il 15 dicembre 2010 vengono arrestate 49 persone, tra cui il capobastone che era uscito dal carcere ed era primo giorno di arresti domiciliari e l'ex senatore dell'UDEURBonaventura Lamacchia. Sono accusati di traffico di droga, attività estorsive e infiltrazioni in varie attività imprenditoriali[7][8].
Grazie ai collaboratori Ernesto e Adolfo Foggetti e Mattia Pulicanò si è scoperto che due agenti corrotti avrebbero fornito ad esponenti degli zingari Rango e i Lanzino-Patitucci in carcere telefoni cellulari, droga e messaggi. I fatti sarebbero risalenti agli anni 2013 e 2014. Nell'inchiesta vengono citati anche i Bruni e i Perna[9][10].
Note
^ Nicola Gratteri, Fratelli di sangue, Cosenza, Luigi Pellegrini Editore, 2007.