Società di Rosarno

La società di Rosarno è un'organizzazione criminale di 'ndrangheta esistente nel comune di Rosarno e dintorni tra cui Melicucco e Rizziconi, dipendente dal Mandamento Tirrenico[1]. Le 'ndrine più importanti che compongono questa società sono quelle dei Pesce e dei Bellocco[1]. Come scaturisce da alcune intercettazioni dell'Operazione Crimine-Infinito del 2009 vi sarebbero almeno 250 affiliati di 'ndrangheta facente parti di questa società di cui 100 nella sola Rosarno[1]. Inoltre durante un'altra intercettazione tra Giuseppe Commisso e Carmelo Bruzzise emerge che a Rosarno farebbero capo almeno una trentina di locali della Piana di Gioia Tauro ed in particolare sotto la figura di Vincenzo Pesce che durante il periodo d'indagine sembrerebbe aver minacciato pure una scissione dal Crimine per il trattamento subito dalle locali dell'area tirrenica[2].

Struttura

Come tutte le società di 'ndrangheta è doppiamente compartimentata in società maggiore e società minore[1]. Durante l'operazione Crimine del 2009 Domenico Oppedisano Caposocietà, Michele Marasco aveva il ruolo di Mastro di giornata e Domenico Iaropoli di Contabile[1].

Cariche della Società di Rosarno nel 2009
capo società Contabile Mastro di giornata
Domenico Oppedisano Domenico Iaropoli Michele Marasco

'ndrine e locali dipendenti

Il Locale di Bollate, in Provincia di Milano è in contatto con la società di Rosarno mentre il Locale di Francoforte in Germania, fa riferimento ad esso[5].

Nei media

Note

  1. ^ a b c d e Operazione Crimine p.569
  2. ^ Operazione Crimine p.572
  3. ^ Operazione `Rosarno è nostro`: stoppata possibile faida tra clan, in terrelibere.org, 23 luglio 2009. URL consultato il 16 ottobre 2018.
  4. ^ Reggio Calabria, arrestato latitante della 'Ndrangheta: è un “esponente di spicco” della cosca “Cacciola-Grasso”, in strettoweb.com, 2 novembre 2018. URL consultato il 4 novembre 2018.
  5. ^ Operazione Crimine del 2010, p.1826, p. 1877
  6. ^ A Rosarno dove regna la ’ndrangheta e la densità criminale più alta in Italia, in lastampa.it, 18 settembre 2018. URL consultato il 18 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2018).

Voci correlate