Melicucco
Melicucco (Melikokkos in greco-calabro) è un comune italiano di 4 866 abitanti[1] della città metropolitana di Reggio Calabria in Calabria. Geografia fisicaSituato nell'area geografica della Piana di Gioia Tauro, è posto a 167 metri s.l.m. Origini del nomeIl nome del comune deriva dal greco melìkokkos che significa "bagolaro"[4]. Secondo la leggenda, quest'albero possedeva la straordinaria capacità di donare a coloro che avessero mangiato i frutti una forza erculea. Secondo invece lo storiografo Giovan Battista Pacichelli il nome venne dato per la dolcezza del clima e l'abbondanza fertile del territorio.[5] StoriaCasale della baronia di San Giorgio Morgeto fino al 1568, nella seconda metà del XVI secolo fu venduto da Consalvo II di Cordova a Violante della Quadra. In seguito registrò diversi passaggi di proprietà, venendo assegnato a Cola Tomarchiello da Tropea, a Ottavio Mangeruva, ai Ruffo di Scilla e ai Milano, sotto la cui signoria rimase fino al crollo del sistema feudale, decretato dalle leggi napoleoniche.[6] Espansosi sul finire del Seicento, fu quasi interamente distrutto dal terremoto del 1783 che devastò tutta la Piana di Gioia Tauro. All'inizio dell'Ottocento con le riforme amministrative attuate dai francesi a seguito del riordino degli assetti interni del Regno di Napoli, (così come si era deciso per tutti gli stati europei del tempo in occasione del Congresso di Vienna convocato alla vigilia della disfatta napoleonica), la legge 19 gennaio 1807[7] ne faceva un Luogo, ossia Università del cosiddetto Governo di Polistena, per poi essere retrocesso, con disposizione del decreto 4 maggio 1811,[8] istitutivo di Circondari e Comuni, a località di questa cittadina.[9] Nel giugno del 1935, da Roma provengono delle indiscrezioni sulla possibilità concreta che il governo fascista restituisca l'Autonomia amministrativa a Melicucco. Ai primi di agosto del 1935 l'entusiasmo dei melicucchesi viene raffreddato da un incidente aereo capitato ad un velivolo sul quale viaggiavano personalità e funzionari che dovevano raggiungere l'Eritrea. A morire, fra gli altri è il Ministro dei LL.PP., Luigi Razza, originario di Vibo Valentia. Razza stava per proporre non solo l'elevazione a Provincia della "sua" Vibo Valentia, ma aveva pure mostrato interesse verso l'autonomia amministrativa di Melicucco che intendeva proporre direttamente al Duce. La disponibilità di Luigi Razza verso la causa melicucchese, nasce dall'amicizia personale che il Ministro ha con un suo stretto collaboratore presso il Ministero; un dirigente originario di Melicucco: Domenico Romano. La tragica uscita di scena di Luigi Razza fece nascere non poche preoccupazioni circa l'autonomia amministrativa di Melicucco. Il 5 settembre dello stesso anno il Duce nominò il nuovo Ministro dei LL.PP. La scelta di Benito Mussolini cadde su un gerarca fascista: Giuseppe Cobolli Gigli. Le preoccupazioni dei melicucchesi vennero dipanate verso la fine di ottobre del 1935: il Duce, anche in ossequio alla volontà di Luigi Razza, si era espresso favorevolmente alla nascita del nuovo Comune. La nascita del comune risale al 14 luglio 1936, anno in cui Melicucco, in precedenza frazione di Polistena (dal 1816 e fino al 1936), divenne autonomo. Divenne comune indipendente comprendendo parti del territorio antecedentemente detenuto da Rosarno e dalla stessa Polistena.[10] Tornare ad essere Comune autonomo è stata una condizione che ha favorito uno sviluppo molto sostenuto: basta pensare che in 75 anni Melicucco ha registrato una crescita urbana enorme ed ha più che raddoppiato la sua popolazione residente, con un incremento che non ha riscontri in nessun comune della provincia di Reggio Calabria. Non è un caso che nel 1996 un particolare studio dell'Istat ha inserito Melicucco fra i primi dieci comuni italiani dal più alto tasso di natalità.[11] Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religioseNel centro storico si trova la chiesa di San Nicola Vescovo.[12] SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[13] Tradizioni e folcloreIl 16 agosto si celebra la festa di San Rocco, preceduti dal "ciuccio", un asino di cartapesta munito di polvere da sparo pirotecnica.[14]Il 6 Dicembre festa di San Nicola Vescovo protettore di Melicucco. A lui è intitolata la chiesa matrice. CulturaCucinaLa cucina melicucchese si può definire una cucina povera ma, allo stesso tempo, ricca di sapori e condimenti. Piatto tipico per eccellenza sono i "maccarruna", maccheroni conditi con il sugo al sapore di carne di capra e le patate fritte con peperoni e melanzane. La coddara insieme alle salsicce, alla nduja melicucchese e alla soppressata, sono il fiore all'occhiello della tradizione natalizia. Il dolce tipico sono le nacatole, biscotto fritto a base di uova, strutto e liquori profumati. Caratteristica della cucina locale è la preparazione casereccia della salsa di pomodoro e di diversi prodotti in salamoia o sott'olio, quali le olive, i peperoncini piccanti, le sardine e le verdure in giardiniera. Un'altra pietanza caratteristica della cucina melicucchese sono: "i zippuli", che oltre ad essere preparate come dolce, vengono preparate anche in varianti salate, ripiene e a mo' di ciambella salata. EconomiaL'economia del paese è prevalentemente agricola, basata sulla produzione dell'olio di oliva e degli agrumi (arance e mandarini). L'industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti edile, estrattivo, della lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi, del vetro e della fabbricazione di strumenti ottici e fotografici, oltre che di macchine per l'agricoltura e la silvicoltura. Infrastrutture e trasportiIl paese è attraversato dalla SS 281 Rosarno-Marina di Gioiosa Ionica, ed è collegato con la SS 682 Jonio-Tirreno tramite l'omonimo svincolo. AmministrazioneElenco dei sindaci di Melicucco[15]
Note
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