Nel medioevo fece parte del giudicato di Torres e fece parte della curatoria di Monte Acuto. Nel territorio sorgeva un'altra villa, Bisarclu, sede vescovile e capoluogo di un'altra curatoria, quella di Nughedu, detta anche di Bisarcio o di Ardara. Bisarclu andò poi distrutta. Alla caduta del giudicato (1259) passò sotto la signoria dei Doria, e successivamente, intorno al 1350, sotto il dominio aragonese, che ne fecero un feudo. Nel XVIII secolo il paese fu incorporato nel ducato di Monte Acuto, feudo dei Tellez - Giron, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone del comune di Tula sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 20 dicembre 2001.[4]
Lo stemma è uno scudo sannitico semipartito troncato in cui sono raffigurati: nel primo, di rosso, sette spighe di grano d'oro, impugnate, legate di azzurro; nel secondo, di verde, una fascia ondata di azzurro; nel terzo, la chiesa di Nostra Signora di Coros d'oro.
Il gonfalone è un drappo rettangolare partito di verde e di giallo.
Secondo i dati ISTAT[6] al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 32 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Giuseppe Meloni, Insediamento rurale nella Sardegna settentrionale. Tula e il suo territorio nel medioevo, in "Medioevo. Saggi e Rassegne, 15, Pisa, 1991 = Tula e il suo territorio nel medioevo. Insediamento rurale nella Sardegna settentrionale, ediz. a cura del Comune di Tula, Pisa, 1992.