Martis
Martis (Màltis in sardo, Màrthi in sassarese e gallurese) è un comune italiano di 458 abitanti della provincia di Sassari. Si trova nella regione storica dell'Anglona. StoriaL'area fu abitata già in epoca nuragica per la presenza nel territorio di alcuni nuraghi. Nel medioevo fece parte del Giudicato di Torres, nella curatoria dell'Anglona. Alla caduta del giudicato (1259) passò ai Malaspina, ai Doria e successivamente (intorno al 1450) agli Aragonesi. Nel XVIII secolo il paese venne incorporato nel principato d'Anglona, sotto la signoria prima dei Pimentel e poi dei Tellez-Giron d'Alcantara, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale. SimboliLo stemma del comune è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 3 ottobre 2005.[4] «Stemma inquartato: il primo, d'oro, alla sirena doppiocodata, in maestà, la parte umana di carnagione, la parte pisciforme di verde, essa sirena capelluta di nero, coronata all'antica d'oro, afferrante con entrambe le mani le due code volte all'insù; il secondo, di rosso, alle tre pigne, poste due, una, d'oro, rovesciate; il terzo, di rosso, alla palma di verde, posta in banda; il quarto, d'argento, alla croce di otto punte, diminuita, scorciata, patente, di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.» Nello stemma sono raffigurati quattro simboli presenti nel territorio comunale e che ne richiamano la storia. La figura della sirena dalla doppia coda si trova scolpita su un architrave in calcare del centro storico. La pigna è raffigurata a decoro del simbolo cristologico IHS inserito in un architrave di ingresso di un'antica abitazione; essa inoltre richiama i vegetali fossili risalenti al Miocene rinvenuti nella foresta pietrificata Carrucana. La palma, simbolo del martirio, è attributo di san Pantaleone, patrono di Martis; è raffigurata in vari bassorilievi che decoravano architravi ora montati sui portali di alcune case del centro storico, molto probabilmente, provenienti da manufatti religiosi di periodo medioevale. La croce templare appare su un concio di trachite murato in un contrafforte di una parete esterna della trecentesca chiesa di San Pantaleo, a testimoniare la presenza o il passaggio in questo luogo di cavalieri dell'ordine dei Templari.[5] Il gonfalone è un drappo di bianco con la bordatura di rosso. Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religiose
SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[6] Lingua e dialettiLa variante del sardo parlata a Martis è quella logudorese settentrionale. Infrastrutture e trasportiFerrovieNel comune è presente la stazione ferroviaria di Martis, posta lungo la ferrovia Sassari-Tempio-Palau, linea utilizzata in questo tratto sino al 1997 per i servizi di trasporto pubblico e successivamente per esclusivi impieghi turistici legati al Trenino Verde. Amministrazione
Note
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