Stenosi ipertrofica del piloro
La stenosi ipertrofica del piloro è una malattia gastrointestinale caratterizzata da un restringimento del piloro conseguente a un aumento di volume del tessuto muscolare che lo compone per ipertrofia delle cellule che lo costituiscono[1]. EpidemiologiaLa malattia è più comune nel sesso maschile, in particolar modo nei maschi primigeniti, che risultano colpiti quattro volte più spesso degli altri[2]. La malattia è spesso presente nei soggetti con antenati ebrei[3] e risulta più comune nei caucasici (2,4 casi ogni 1000 nati) rispetto a ispanici (1,8 casi), neri (0,7 casi) e asiatici (0,6 casi). È più raro nei neonati di razza mista[4], mentre è più comune nei neonati bianchi con gruppo sanguigno 0 o B[2]. Si presenta soprattutto tra la quarta e la sesta settimana di vita, mentre non si presenta mai, invece, dopo i tre mesi dalla nascita. EziologiaLe cause precise della malattia non sono note[5], ma si ipotizza una genesi multifattoriale con una componente genetica[2][3]. Uno studio clinico del 2012 ha ipotizzato che l'allattamento artificiale possa essere correlato a una maggiore incidenza della malattia[6]. La somministrazione di eritromicina al neonato, soprattutto nelle prime due settimane di vita, è correlata a un maggior rischio di sviluppo della malattia[7]. ClinicaRisultando ridotto il lume del canale che connette lo stomaco al duodeno, si osserva un'ostruzione allo svuotamento gastrico con conseguenti disidratazione, vomito continuo senza presenza di bile, alcalosi e ipocloremia. Il neonato va incontro a vomito a getto dopo ogni pasto, risultando quindi affamato e dimostrando un rapido calo ponderale. TrattamentoLa terapia è solitamente chirurgica e consiste nella resezione della muscolatura ipertrofica del piloro[5]. Note
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