Il Sei Nazioni 2017 (in inglese2017 Six Nations Championship; in franceseTournoi des Six Nations 2017; in gallesePencampwriaeth y Chwe Gwlad 2017) fu la 18ª edizione del torneo annuale di rugby a 15 tra le squadre nazionali di Francia, Galles, Inghilterra, Irlanda, Italia e Scozia, nonché la 123ª in assoluto considerando anche le edizioni dell'Home Nations Championship e del Cinque Nazioni.
Noto per motivi di sponsorizzazione come 2017 RBS Six Nations Championship a seguito di accordo di partnership commerciale con la Royal Bank of Scotland[1], si tenne dal 4 febbraio al 18 marzo 2017.
Fu anche l'ultima di 15 edizioni consecutive con tale sponsor, perché RBS annunciò che non avrebbe rinnovato il contratto di naming in scadenza al termine della stagione sportiva[1].
Si trattò della prima edizione in cui fu adottato il sistema di punteggio dell'Emisfero Sud, analogo a quella utilizzata nel Rugby Championship, per cui furono assegnati 4 punti per la vittoria, 2 per il pareggio, 0 per la sconfitta più un punto supplementare alla squadra che marchi 4 mete o più in un incontro e un ulteriore punto alla squadra che, pur sconfitta, perda con sette punti o meno di scarto; alla squadra che vinca tutte le partite (Grande Slam) il regolamento assegna tre punti extra e la vittoria matematica del torneo[2].
La vittoria finale andò all'Inghilterra campione uscente, che con tale affermazione, la sua trentottesima, si portò in testa al palmarès della competizione davanti al Galles fermo a trentasette.
Il valore delle marcature, come stabilito dall’IRFB nel 1992, era: 5 punti per ciascuna meta (7 se trasformata), 3 punti per la realizzazione di ciascun calcio piazzato, idem per il drop[3].
Al termine della stagione sportiva World Rugby (nome nel frattempo assunto dal 2014 dall'IRFB) deliberò l'automatica concessione di 7 punti alla meta tecnica senza più necessità di ricorrere al calcio di trasformazione[4].
Avvenimenti
L'Inghilterra, campione uscente, si riconfermò, vincendo i primi quattro incontri e subendo la prima sconfitta nel torneo dal 2015 proprio all'ultima giornata, a primo posto ormai matematicamente acquisito nel turno precedente; se pure non incise sulle sorti del torneo, la sconfitta è rilevante perché, oltre a essere la prima subìta dagli inglesi con Eddie Jones in panchina, impedì loro di conseguire la loro diciannovesima vittoria consecutiva e proseguire una serie iniziata con il 60-3 inflitto all'Uruguay nella Coppa del Mondo 2015, ultima partita della gestione di Stuart Lancaster[5]; nonostante l'interruzione, tuttavia, rimase una serie-record a pari merito con analoga conseguita dalla Nuova Zelanda; a livello statistico è altresì rilevante il penultimo incontro del torneo, Francia ‒ Galles allo Stade de France, durato 100 minuti perché il pallone rimase sempre in possesso francese dallo scadere del tempo fino alla marcatura, venti minuti più tardi, di Damien Chouly che diede la vittoria alla sua squadra[6]; oltre a trattarsi del tempo di recupero più lungo nella storia del Sei Nazioni[6] nonché uno dei più lunghi in assoluto[6], vi si vide addirittura un giocatore (il galleseSamson Lee) scontarvi per intero il sin bin di dieci minuti (dal primo all'undicesimo minuto oltre l'ottantesimo) e rientrare in campo e terminare la partita[6].
L'Italia, sconfitta nelle prime due partite interne da Galles e Irlanda, ebbe il suo momento di gloria a Twickenham quando, pur sconfitta dall'Inghilterra, costrinse la squadra isolana a ripetute indiscipline e polemiche con l'arbitro tanto da condurre il primo tempo 10-5[7]; gli inglesi, sorpresi dalla tattica italiana di non andare in ruck per non creare una linea di fuorigioco, chiedevano invano al direttore di gara la punizione ignari che invece il gioco fosse regolare[8][9]; l'Italia tenne fino a 10 minuti dalla fine quando il fisico dei britannici ebbe la meglio, ma la stampa d'Oltremanica elogiò la maturità tattica degli Azzurri[10].
Tuttavia la sconfitta per 0-29 contro la Scozia nell'ultima giornata rappresentò il peggior risultato contro gli avversari storici per il penultimo posto e significò il settimo whitewash nel torneo[11].