Presidi e Arca del Gusto di Slow FoodIl progetto Presìdi di Slow Food nasce nel 1999 come naturale evoluzione dell'Arca del Gusto per il recupero e la salvaguardia di piccole produzioni di eccellenza gastronomica minacciate dall'agricoltura industriale, dal degrado ambientale e dall'omologazione. DescrizioneCertificazioneAnche se questa sorta di certificazione non è ufficiale (è assegnata da un comitato scientifico di Slow Food), i criteri di definizione sono simili a quelli di certificazioni come IGP e DOP, ma con un disciplinare di produzione molto più rigido. Il tentativo è di sostituire al criterio di una selezione dei prodotti fatta dagli organi pubblici, un riconoscimento che si basa solo sulla fiducia nella serietà delle scelte fatta da una Associazione internazionale. In molti casi i prodotti coincidono con quelli riconosciuti come prodotti agroalimentari tradizionali italiani su proposta delle regioni dal Ministero, ma Slow Food mira a garantire una uniformità di stile dei disciplinari che manca nello spezzettamento regionale. Il risvolto economico del progetto inizialmente si limitava a fornire ai compratori che si rechino in loco un riferimento per acquistare prodotti di qualità con uno standard qualitativo, e rappresentare anche una difesa per il consumatore che risulta meno esposto a truffe alimentari e svolge quindi anche una funzione sociale. Il modello di produzioni di nicchia, originariamente di un mondo povero rurale, ma ora proposto come modello elitario per intenditori ha coinvolto la stessa politica agraria italiana. Lo stesso ministero individua nella valorizzazione di questi prodotti l'asse portante delle scelte economiche e di possibilità di conquistare i mercati mondiali con prodotti di altissima qualità.[1] Questo tipo di scelte ha suscitato però delle riserve da parte di alcuni analisti che ritengono la strada non idonea a garantire un futuro al mondo agricolo.[2] Dopo aver ricercato e catalogato i prodotti a rischio di estinzione, Slow Food ha deciso, con questo progetto, di intervenire direttamente per salvarli. Il significato del termineIl termine Presidio Slow Food è applicato:
Lo spirito del progettoPer valorizzare un prodotto può bastare poco:
A volte invece occorre ricostruire le filiere produttive:
Nel secondo caso il lavoro è complesso e spesso ingrato, perché significa convincere istituzioni e produttori a portare avanti interventi lenti e difficili, i cui risultati economici sono a medio e lungo termine: è più facile promettere a un produttore un prezzo di vendita maggiore del 30% che chiedergli di reintrodurre forme di allevamento estensive o coltivazioni più rispettose dell'ambiente. Si tratta di un passo importante e delicato per Slow Food, perché significa non soltanto giudicare il prodotto finale (un piatto, un vino, un formaggio), ma intervenire in prima persona, entrare nei meccanismi produttivi ed economici. Nascita e sviluppoI primi progetti significativi sono quelli del Piemonte, per il recupero del cappone di Morozzo, e della Toscana, per il fagiolo Zolfino. Oggi la Regione Toscana è il partner principale del progetto.[senza fonte] Al Salone del Gusto di Torino del 2000 sono stati presentati i primi 90 Presìdi e il successo è stato immediato, sia come accoglienza presso gli operatori del settore e il pubblico, che, soprattutto come volumi di vendite. A partire da quell'evento i Presídi (prodotti e produttori) si sono organizzati, sono usciti dall'ambito territoriale locale, hanno partecipato a fiere e manifestazioni specializzate. I prodotti si sono affermati all'interno dei Laboratori del Gusto e sono stati introdotti nelle tavole della grande ristorazione italiana. Il numero di presidi è in costante aumento; sono ormai circa 200, gli ultimi dei quali presentati a Terra Madre 2006. Il progetto si è diffuso anche fuori dell'Italia: significativo, data la locale cultura agroalimentare, un progetto negli Stati Uniti, per difendere la lavorazione a latte crudo dei casari. Oggi vengono attivati presidi nei Paesi Poveri, dove, oltre alla filiera produttiva vengono preso in considerazione il contesto sociale del luogo. L'Arca del gusto"Arca del Gusto" nasce nel 1996, in occasione del primo Salone del Gusto torinese. Un anno dopo viene stilato il Manifesto del progetto, che ne definisce gli obiettivi. Nel 1999 nasce la Commissione Scientifica dell'Arca Italiana, che individua le categorie dei prodotti e i criteri di selezione, nel 2002 quella internazionale. Sono 3.812 nel mondo i prodotti "Arca del gusto"[3], di cui 412 italiani. I prodotti italiani "Presidi" Slow FoodElenco alfabetico dei:
Elenco aggiornato al 9 ottobre 2007:
I prodotti italiani "Arca del gusto" Slow FoodElenco alfabetico dei:
Note
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni
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