Periodo ipotetico indipendente latinoIl periodo ipotetico indipendente latino, come quello italiano, è costituito da una proposizione condizionale retta da una proposizione principale. La principale è detta apòdosi, mentre la frase condizionale è detta pròtasi ed è introdotta da si ("se") nelle affermative, e da nisi ("se non") nelle negative. Esistono tre tipi di periodo ipotetico:
Il periodo ipotetico dell'oggettività presenta nella pròtasi il verbo al modo indicativo, mentre nell'apòdosi il verbo può essere in tutti i modi delle proposizioni indipendenti. Il periodo ipotetico della possibilità presenta sia nella pròtasi che nell'apòdosi il verbo al modo congiuntivo (congiuntivo presente, se l'ipotesi riguarda il presente, oppure congiuntivo perfetto se l'ipotesi riguarda il passato). Anche il periodo ipotetico dell'irrealtà presenta sia nella pròtasi che nell'apòdosi il verbo al modo congiuntivo (congiuntivo imperfetto, se l'ipotesi irrealizzabile riguarda il presente, oppure congiuntivo piuccheperfetto, se l'ipotesi irrealizzabile riguarda il passato).
Mentre la pròtasi si trova all'indicativo, l'apòdosi si può trovare, oltre che all'indicativo, anche all'imperativo[1] e, come proposizione indipendente, nei tempi del congiuntivo dubitativo, potenziale, desiderativo, concessivo ed esortativo.[2]. Di solito la pròtasi si trova al congiuntivo quando il soggetto è indeterminato, con il "tu" generico o con quis.[3] Esempi. Poma, cruda si sunt, vix evelluntur == I frutti, se sono acerbi, si staccano con fatica] (Cicerone) Quid timeam, si post mortem beatus futurus sum? = Che cosa dovrei io temere, se dopo la morte sarò felice? (Cicerone).
A) In latino si esprime con il presente congiuntivo nella pròtasi e nell'apòdosi, quando l'espressione è riferita al presente o al futuro (In italiano congiuntivo presente per la pròtasi e condizionale presente per l'apòdosi); B) col perfetto congiuntivo della pròtasi e col congiuntivo dell'apòdosi, quando la condizione è riferita al passato (in italiano: trapassato per la pròtasi e condizionale presente o passato per l'apòdosi).[4] Esempi. A) Illud, si quis dicĕre velit, perabsurdum sit = Questo sarebbe veramente assurdo, se uno lo volesse dire (Cicerone). B) Si praedonibus pactum pretium non attulĕris, nulla fraus sit = Se tu non avessi portato ai pirati il compenso stabilito, non vi sarebbe frode. (Cicerone). B) Si quid ab homine utilitatis tuae causā detraxeris, inhumane fecĕris = Se per tuo profitto avessi sottratto qualcosa a una persona, avresti agito ingiustamente. (Cicerone).
A) In latino si usano l'imperfetto congiuntivo della pròtasi e dell'apòdosi per l'irrealtà nel presente (anche in italiano si usa: congiuntivo imperfetto per la protasi e condizionale passato per l'apodosi); B) il piuccheperfetto congiuntivo della protasi e dell'apodosi per l'irrealtà del passato (anche in italiano si usa: trapassato per la pròtasi e condizionale passato per l'apòdosi); però, quando le due azioni non sono contemporanee, avremo come in italiano il piuccheperfetto nella pròtasi e l'imperfetto nell'apòdosi e viceversa, come: "Si mihi calceos Siconynios attulisses, non uterer" (Cicerone) = Se tu mi avessi portato dei calzari di Sicione, non potrei usarli).[5] Esempi. A) Nisi Alexander essem, vellem esse Diogenes = Se non fossi Alessandro, vorrei essere Diogene. (Cicerone) B) C. Gracchus, diutius si vixisset, vel paternam esset vel avitam gloriam consecutus = C. Gracco, se fosse vissuto più a lungo, avrebbe raggiunto o la gloria di suo padre o quella dei suoi avi (Cicerone). Note
BibliografiaItalo Bartoli, Sintassi del verbo per la quinta ginnasio, "Periodo ipotetico indipendente" , pagg. 280-283, SEI, Torino, 1975. Voci correlateCollegamenti esterni
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