Scrupoloso nel metodo di lavoro e per la disciplina tattica, è anche fautore dell'impiego di giovani calciatori, predilige la zona mista, con un gioco caratterizzato da velocità e palla a terra[1].
Carriera
Giocatore
Gli inizi con Juventus, Tempio e Lecce
Prodotto del vivaio della Juventus[2], dopo una stagione in Serie D al Tempio, nel 1968 si trasferisce al Lecce, dove rimane fino al 1975 collezionando 262 presenze in sette stagioni di Serie C[3] e diventandone capitano[4]. Mette a segno un massimo di 7 reti nel campionato di Serie C 1973-1974.
Reggina, Bari e Cerretese
Lasciata Lecce, disputa una stagione nella Reggina, sempre in terza serie[3], prima di continuare la carriera nel Bari[5]. Con i Galletti conquista la promozione nella serie cadetta nella stagione 1976-1977, e debutta in Serie B nel campionato 1977-1978, a 31 anni d'età. Chiude la carriera nel 1979, dopo una stagione in Serie C2 con la Cerretese[6].
Allenatore
Gli inizi: dagli esordi con la Cerretese alla Casertana
Dopo aver frequentato con successo il Supercorso di Coverciano, dal 1979 al 1981 allena la Cerretese in Serie C2, da cui verrà esonerato, prima di essere responsabile del settore giovanile del Bari ed allenatore della Primavera dei Galletti per due anni[1]. In seguito allena il Rimini, ereditando la panchina da Arrigo Sacchi, ed ottiene la salvezza dopo esser stato esonerato e richiamato[1]. Nelle stagioni successive guida Benevento[1] e Casertana, dove rimane per un biennio sfiorando la promozione in Serie B[1][7].
Il salto in Serie A: Pisa e Lazio
Nel 1987 compie un doppio salto di categoria, ingaggiato dal Pisa di Anconetani[2], con cui giunge al 13º posto in Serie A vincendo anche una Coppa Mitropa. Nei due anni successivi viene chiamato dal presidente Calleri a sedere sulla prestigiosa panchina della Lazio al posto di Eugenio Fascetti[1]: conduce i biancocelesti a due piazzamenti di centro-classifica, nonostante le contestazioni di tifosi e giocatori[8][9][10].
L'esperienza a Messina, il ritorno alla Casertana e gli anni a Bari
A partire dal 1995 colleziona due esoneri consecutivi e una dimissione, a Bari[13], Padova (Serie B)[14] e Brescia[15], in Serie A, dove aveva sostituito Edy Reja dimessosi prima dell'inizio del campionato[16].
Di nuovo in A con Piacenza e Venezia, all'estero con lo Sporting Lisbona e poi a Cagliari
Il 28 giugno 2010 viene ufficializzata la sua nomina ad allenatore del Brașov, squadra rumena di Liga I[27], ma dopo appena 3 giorni, il 1º luglio, viene sollevato dall'incarico dal presidente Ioan Neculaie a causa di alcuni malintesi[28].
L'approccio al calcio femminile con la Lazio CF
A settembre 2016 viene nominato nuovo allenatore della Lazio Calcio femminile[29], per poi lasciare l'incarico nel mese di dicembre.
Dirigente sportivo
Nel luglio 2011 viene ingaggiato dalla società toscana dell'Arezzo, compagine che milita nel campionato di Serie D, per ricoprire il ruolo di direttore tecnico[30]. Nel marzo 2012 lascia la società aretina per passare al Treviso nel medesimo ruolo[30]; l'esperienza in Veneto dura pochi mesi, poiché nel luglio successivo torna in Sardegna, in veste di consulente tecnico dell'Olbia[31]. Nel luglio 2013 è chiamato dal Foggia come coordinatore dell'area tecnica rossonera[32]. Il 12 giugno 2015 diventa il nuovo direttore tecnico della Siena, neopromossa in Lega Pro.[33]
Il 3 dicembre 2016 diviene il nuovo direttore generale della Casertana, che aveva già guidato da allenatore tra gli anni '80 e '90.[34] Si dimette dall'incarico il 3 maggio 2017, in seguito all'esonero del tecnico Andrea Tedesco, non concordato dal presidente con il resto della dirigenza.[35]
Il 12 dicembre 2018 viene chiamato dal Bisceglie come direttore dell'area tecnica per coaudivare il tecnico Antonio Russo della squadra militante in Serie C[36]. La collaborazione però dura solo una settimana e il 17 dicembre lascia l'incarico[37] non avendo trovato l'accordo con il club.
Nel 2020 è chiamato alla supervisione del vivaio della società laziale del Monte San Biagio[38][39].
È padre dell'allenatore ed ex calciatore Marco Materazzi, nonché dell'agente FIFA Matteo Materazzi e di Monia, nuora del compianto allenatore Tommaso Maestrelli nonché madre dei calciatori Alessio e Andrea Maestrelli, quest'ultimo anche concorrente del Grande Fratello VIP.[41]