Geografia della Valle d'AostaDati generali
La regione storico-geografica della Valle d'Aosta, corrispondente al territorio amministrativo della Regione Autonoma Valle d'Aosta, alla diocesi di Aosta e al bacino idrografico della Dora Baltea, occupa l'estremo settore nord-occidentale dell'Italia. Confina a nord con il Canton Vallese (Svizzera); a nord ovest con i dipartimenti francesi della Savoia e dell'Alta Savoia; a sud e ad est con il Piemonte. La regione è zona quasi interamente montuosa con una quota minima di 343 metri slm (a Pont-Saint-Martin) e una massima di 4810 (Monte Bianco). L'altitudine media è di oltre 2100 metri, infatti il 60% del territorio si trova oltre i 2000 metri[1]. La regione della valle principale sotto i 600 m può considerarsi per altitudine collinare. La regione occupa 3.263 km², delimitata da un perimetro montuoso segnato da tutti i "quattromila" delle Alpi Occidentali italiane: il massiccio del Monte Bianco a ovest, il massiccio del Monte Rosa e del Cervino a nord-est, il massiccio del Gran Paradiso a sud e quello del Grand Combin (in Svizzera) a nord. Le coordinate geografiche dei punti estremi della regione sono:
OrografiaMontiLa Valle d'Aosta è famosa per le sue montagne. Per tutta la sua lunghezza, essa separa le Alpi Pennine (a nord e ad est) dalle Alpi Graie (ad ovest ed a sud) fino a giungere al fondo della val Ferret, dove si trova il col Ferret. GeologiaLa Valle d'Aosta è stata particolarmente interessata dalla formazione della catena delle Alpi, che qui raggiunge le vette più elevate. Particolarmente forti sono state le spinte che hanno favorito la crescita della catena alpina. Nei pressi di Courmayeur passa il Fronte Pennidico, linea di faglia crostale che ha permesso lo scorrimento tra la placca europea e la placca africana che ha generato le Alpi. Più nel dettaglio a nord, lungo il confine con il canton Vallese, troviamo in sequenza le Alpi del Grand Combin, le Alpi del Weisshorn e del Cervino e le Alpi del Monte Rosa, gruppi appartenenti alle Alpi Pennine. Ad ovest, lungo il confine francese troviamo le Alpi del Monte Bianco che appartengono alle Alpi Graie e chiudono la valle. A sud, lungo lo spartiacque con il Piemonte, troviamo le Alpi del Gran Paradiso, anch'esse appartenenti alle Alpi Graie. Infine ad est, sempre lungo lo spartiacque con il Piemonte, troviamo le Alpi Biellesi, che appartengono alle Alpi Pennine. Le montagne valdostane sono state teatro della storia dell'alpinismo europeo: dalla conquista del monte Bianco, avvenuta nel 1786, alla conquista del Cervino, nel 1865, fino alle più moderne vie di arrampicata ed alpinistiche. Oggi le montagne sono grandi mete turistiche, escursionistiche ed alpinistiche. Molte vette presenti nella valle superano i 4000 metri slm. Tali vette sono oltre 40[2]. Ecco l'elenco completo dei 4000 della Valle d'Aosta:
Oltre ai 4000 della Valle d'Aosta altre vette importanti sono:
ValichiLa Valle d'Aosta è una regione intramontana. Per questo motivo i valichi alpini hanno sempre avuto un'importanza fondamentale nella sua storia. Ancora oggi le comunicazioni rivestono un notevole interesse. I valichi principali che collegano la Valle d'Aosta con le regioni circostanti sono:
Altri valichi che rivestono importanza storica e/o geografica sono:
Le comunicazioni con le regioni vicine oggi sono assicurate, oltre che dai valichi, anche dal Traforo del Monte Bianco e dal Traforo del Gran San Bernardo. Valli lateraliLa Valle d'Aosta è la valle solcata dalla Dora Baltea fino a che questa arriva nella pianura padana. È valle di tipo glaciale con tipica forma ad U, interrotta più volte da strettoie e residui di vecchie morene. Dalla valle principale si dipartono tanto sulla sinistra che sulla destra orografica diverse valli laterali. Partendo dall'alta valle, si individuano le seguenti valli:
La porzione della valle principale, con le rispettive valli laterali, a ovest di Pierre-Taillée (presso Runaz) è chiamata Valdigne. La Valdigne comprende quindi la val Ferret, la Val Veny ed il vallone di La Thuile. IdrografiaGhiacciaiCirca un 4% della superficie valdostana è coperta da ghiacciai: se ne contano circa 200[6]. Costantemente monitorati, subiscono il riscaldamento globale e dal 1850 si stanno progressivamente ritirando. Alcuni dei principali ghiacciai sono:
FiumiIl fiume che solca l'intera Valle, da nord-ovest a sud-est, è la Dora Baltea, lungo 160 chilometri. Nasce convenzionalmente dal ghiacciaio della Brenva, in Val Veny, ma prende il nome alla confluenza tra la Dora di Ferret (proveniente dal ghiacciaio di Pré de Bar in Val Ferret) e della Dora di Veny (dal ghiacciaio del Miage in Val Veny). Il fiume riceve le acque da tutti i torrenti delle valli laterali valdostane, lambisce il capoluogo Aosta, prosegue attraverso chiuse, rapide e tratti pianeggianti e giunto in Piemonte si getta nel Po nei pressi di Crescentino. I principali affluenti della Dora Baltea in territorio valdostano sono (partendo dalla sorgente):
LaghiNella regione non sono presenti laghi di dimensione rilevante. I laghi più grandi sono formati da bacini artificiali realizzati per la produzione dell'energia elettrica. Tra questi si ricordano: Altri due laghi artificiali di minori dimensioni sono il Lago Gabiet e il Lago Goillet. I laghi naturali sono di origine alpina e si trovano generalmente tra i 2.000 e i 2.700 metri di quota in conche lavorate dai ghiacciai. Tra questi si ricordano:
ClimaA causa dell'orografia del territorio valdostano esistono dei microclimi locali assai differenti anche tra vallate o versanti vicini. Le temperature variano in base alla quota del territorio. In quota vige un clima alpino, per cui le estati sono brevi e fresche e subentrano poi dei lunghi inverni freddi con temperature che scendono anche a -20 °C e punte anche inferiori a -30 °C a quote maggiori di 2000 m. I fondivalle hanno invece un andamento tipico dei climi continentali: in inverno le temperature scendono sotto allo 0 °C anche di una decina di gradi, d'estate viceversa salgono anche su valori di oltre 30 °C con scarsa ventilazione che accentua la sensazione d'afa. Le piogge sulla Valle d'Aosta risultano scarse, soprattutto se confrontate con le altre regioni del settore alpino, in quanto i venti che soffiano più frequentemente sono di provenienza occidentale e scaricano sui versanti ovest delle Alpi il loro contenuto di umidità. Le vallate più interne incassate tra imponenti rilievi risultano essere assai secche; le precipitazioni aumentano con la quota superando in genere di poco i 1000 mm anche sui rilievi più elevati. Tali livelli di piovosità bassi sono dovuti proprio all'effetto barriera che i rilievi esercitano nei confronti delle depressioni atlantiche. Esistono comunque delle aree a maggiore piovosità, al confine con il Piemonte, aperto agli influssi meridionali e al confine con la Francia e la Svizzera a causa dell'esposizione favorevole sia alle correnti settentrionali che a quelle occidentali atlantiche. Le precipitazioni assumono carattere nevoso in quota sopra i 2400 m in qualsiasi stagione dell'anno. L'inverno è generalmente la stagione più asciutta, ad eccezione dei versanti occidentali, dove sono maggiori le precipitazioni spesso in forma nevosa nei mesi invernali. Nei mesi invernali l'intensità del vento è a volte tale che la brusca discesa dai pendii delle Alpi genera rilevanti episodi di Foehn. Anche in questo caso i versanti occidentali valdostani fanno eccezione, in quanto è prevalente l'effetto Stau con rilevanti precipitazioni nevose invernali.[7] Ecco alcuni dati climatici presi dalle otto stazioni meteorologiche valdostane:
Sono invece riportati nella tabella sottostante i valori che si registrano nella capoluogo di Aosta[8].
Aree protetteLa Valle d'Aosta, per la ricchezza e la varietà dei suoi ambienti, costituisce un patrimonio che richiede particolare salvaguardia e protezione[9]. Lo statuto speciale in vigore in Valle d'Aosta prevede una sezione autonoma regionale del Corpo forestale dello Stato, che gode di larga autonomia. Questa caratteristica permette un controllo approfondito del territorio, al fine di garantire la protezione dell'ambiente. Parchi nazionali e naturaliIl Parco nazionale del Gran Paradiso è stata una delle prime aree protette e il primo parco nazionale d'Italia ed esprime, quasi per antonomasia, il concetto di salvaguardia e valorizzazione delle risorse ambientali. Al giorno d'oggi, esso costituisce una grande meta turistica ed escursionistica per la ricchezza della sua fauna e per la varietà della sua flora. Il Parco naturale del Mont Avic è un parco regionale istituito nel 1989 al fine di salvaguardare le caratteristiche peculiari della Valle di Champdepraz, ancora molto preservata dall'intervento dell'uomo e del turismo di massa. Giardini botanici alpini
Riserve naturaliSi hanno inoltre le seguenti riserve naturali regionali:
Arboretum e parchi monumentali
Geografia antropicaLa valle è suddivisa in otto Unité de Communes, che hanno l'obiettivo di favorire la conservazione e lo sviluppo delle ricchezze e peculiarità culturali, linguistiche ed ambientali:
Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
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