Gambetto irlandese
Il gambetto irlandese[1], detto anche gambetto di Chicago[2] o gambetto Razzle Dazzle[3], è una debole apertura scacchistica che inizia con:
con l'intenzione di proseguire con 3...Cxe5 4. d4. Descrizione
Questo gambetto non compare quasi mai nel gioco di alto livello, essendo considerato debole ed insensato, in quanto con la sua serie di mosse i pedoni del Bianco finiscono sì per occupare e conquistare il centro, ma sacrificando a caro prezzo il Cavallo per un pedone del Nero. Viene anche detto gambetto di Chicago[2], poiché lo scacchista Harold Meyer Phillips lo utilizzò in una partita svoltasi in simultanea a Chicago nel 1899 per battere con successo il collega Harry Nelson Pillsbury, all'epoca considerato uno dei più forti giocatori del mondo del momento[4]. In partita, alla convenzionale prosecuzione 3...Cxe5 4. d4, seguì, dopo l'arretramento del Cavallo del Nero 4...Cc6, la spinta 5. d5 che portò alla sua ritirata 5...Cb8, che consentì poi al Bianco di proseguire con un rapido sviluppo dei pezzi, schiacciando così l'avversario[4]. In un racconto apocrifo venne narrato dell'anonimo inventore del gambetto, un giocatore di scacchi dell'Irlanda, al quale, sul letto di morte, gli fu chiesto quale idea si celasse dietro tale combinazione di mosse, ottenendo così, con sorpresa, le sue seguenti ultime parole: «Non avevo visto che il pedone del Re era difeso»[1]. Un'apertura simile è il gambetto Halloween, 1. e4 e5 2. Cf3 Cc6 3. Cc3 Cf6 4. Cxe5?!, che è considerato dubbio, ma più solido rispetto al gambetto irlandese, poiché il Bianco può guadagnare del tempo inseguendo entrambi i cavalli del Nero, mentre occupa il centro e prosegue indisturbato con lo sviluppo dei propri pezzi[5]. Note
Bibliografia
|