Difesa olandese
La difesa olandese è un'apertura del gioco degli scacchi contro l'apertura di donna, sulla falsariga della siciliana contro l'apertura di re. Il nome deriva dall'olandese di origine alsaziana Elias Stein (1748-1811), che nel suo libro del 1789 Nouvel essai sur le Jeu des échecs, avec des réflexions militaires relatives à ce jeu la raccomandava come la miglior difesa contro l'apertura di donna.[1] AnalisiDa un punto di vista strategico 1…f5, così come 1…d5, impedisce al bianco di effettuare l'affiancamento d4-e4 che porterebbe il primo giocatore a controllare completamente il centro. Il maggiore inconveniente della spinta f7-f5 è dato dal fatto che l'Alfiere campochiaro del Nero rimane bloccato dal proprio pedone in f5, inoltre si apre la diagonale h5-e8, minacciando direttamente il Re. È vero che l'Alfiere potrebbe essere collocato in fianchetto in b7 e proprio per questo il miglior antidoto alla difesa olandese è considerato l'immediato fianchetto dell'alfiere campochiaro del bianco con 2. g3 seguito da 3. Ag2. C'è anche un lato positivo per il Nero: una volta che avrà arroccato corto, la sua Torre si troverà già con un pedone avanzato. La difesa olandese porta solitamente a partite chiuse, caratterizzate da lunghe manovre per linee interne. Il nero deve stare attento soprattutto a non finire in posizione passiva o in posizione eccessivamente ristretta. Tra le varianti più comuni della difesa olandese ci sono:
La difesa olandese per anni è stata poco considerata come fattibile per il nero per una presunta debolezza del lato di re. In realtà, se ben giocata, si tratta di una difesa senza dubbio interessante. La sua rinascita c'è stata intorno alla metà degli anni ottanta, quando diversi grandi giocatori hanno mostrato che la variante Leningrado e lo Stonewall moderno offrivano buone possibilità di gioco per il nero. Varianti principaliStonewall
Lo schema più comune derivante dalla difesa olandese è lo Stonewall, una struttura pedonale su casa chiara che, quindi, rende l'alfiere campochiaro (c8) molto difficile da portare in gioco. Solitamente il nero cerca di realizzare la manovra Ac8-d7-e8-g6 o Ah5 che ha però il difetto di essere molto lenta. Anche per questo motivo il nero cerca di arrivare a una posizione chiusa in cui le lunghe manovre che richiedono molti tempi per essere eseguite hanno un impatto minore.
Le spinte d5 e f5 permettono un forte controllo sulla casa e4 che molto spesso viene occupata da un cavallo. Variante di Leningrado
In questa variante il nero cerca di evitare i problemi derivanti dallo Stonewall con una struttura basata sul fianchetto di re e dalla spinta d7-d6 sulla falsariga della difesa est-indiana. Il gioco può continuare con: Gambetto Staunton
Il Bianco prosegue con 2. e4; è un tentativo di risolvere violentemente il problema del centro, ma non è considerato particolarmente pericoloso per il Nero, benché questi debba fare una certa attenzione come in tutti i gambetti. L'idea del Bianco alla base di questo gambetto è di poter evidenziare i punti deboli della prima mossa del Nero, rinunciando sì ad un pedone centrale, ma con l'idea di svilupparsi rapidamente ed iniziare un attacco contro il Re avversario. Normalmente, come nella maggior parte dei gambetti, il Nero dovrebbe restituire il pedone in qualche punto della partita. in modo da strappare l'iniziativa al Bianco.[2] Il Nero ha la possibilità di rifiutare questo gambetto con 2...d6, ottenendo la trasposizione nella difesa Balogh. Ma nella grande maggioranza delle partite il Nero ritiene più conveniente accettare il gambetto e, così, continua con:
Per il Bianco vi sono principalmente tre linee da seguire per il prosieguo: 4.f3
A gioco corretto, questa variante è pessima per il Bianco, che vorrebbe che l'avversario mangiasse il pedone offerto, ma per il Nero è più vantaggioso difendere il pedone di vantaggio con 4...d5. Normalmente a questo punto si cambiano i due pedoni in contatto con
e già in questa posizione il pedone in e4 contrasta l'ingresso del Bianco nelle fondamentali case f3 e d3. La principale linea prosegue con
Quest'ultima mossa rende più dinamico il gioco del Bianco, perché conquista la diagonale a2-g8 e, perciò, puntare alle debolezze dell'avversario, ma non sono sufficienti per la parità a gioco corretto.[3] 4.g4Questa mossa è la più aggressiva per il Bianco, anche se rende il suo Re più debole, situazione che il Nero potrebbe sfruttare in seguito. 4.Ag5È la linea più comune usata dal Bianco, a cui il Nero risponde con
e la partita prosegue con
Il Nero ha piazzato il Cavallo nella casa f7 e da lì può attaccare e difendere, perciò il Bianco elimina subito la possibile futura minaccia con
Variante Rubinstein
1.d4 f5 2.c4 Cf6 3.Cc3 (variante Rubinstein)[4] Variante Botvinnik
1.d4 f5 2.c4 Cf6 3.g3 e6 4.Ag2 Ae7 5.Cf3 0-0 6.0-0 d5 7.b3 (variante Botvinnik) Attacco Hopton
Il Bianco risponde alla seconda mossa con 2.Ag5; in questo modo il Bianco sviluppa l'Alfiere così da ostacolare il normale sviluppo sul lato del Re, bloccando il pedone e4. Il Nero ora deve scegliere se scacciare l'Alfiere o tentare di svilupparsi normalmente, senza l'aiuto di ...e6. Al solito ...Cf6 delle formazioni olandesi il Bianco può rispondere con Axf6, sventando la configurazione standard. Se il Nero gioca h6, indebolisce però il suo lato di Re. Quest'ultima mossa del Nero èpiena di trucchi, contro la quale molti giocatori possono trovare qualche difficoltà.[5] Questo attacco è temibile anche perché, in caso di grave disattenzione del Nero, permette di vincere in solo cinque mosse con una trappola micidiale. La sequenza di mosse è la seguente:
Gambetto Krejcik
Alla seconda mossa il Bianco con 2.g4 indebolisce il suo lato di Re ed apre la colonna f per il Nero; in compenso migliora la posizione per il suo Alfiere delle case chiare e migliora il controllo del centro, anche se veramente minimo. Tutto questo, però, al costo di un intero pedone.[6] Codici ECO
NoteBibliografia
Collegamenti esterni
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