Francesco Piccolomini (vescovo di Grosseto)
Francesco Piccolomini (seconda metà del XVI secolo – Siena, maggio 1622) è stato un vescovo cattolico italiano. BiografiaMembro della nobile famiglia senese dei Piccolomini, del ramo detto del Mandolo, studiò giurisprudenza ed esercitò la professione di avvocato a Siena e poi a Firenze su chiamata del granduca.[1] Fu uno stimato giureconsulto e pubblicò alcuni testi di natura giuridica.[1] Lo storico Giovanni Antonio Pecci scrive che il Piccolomini «avrebbe potuto sperare ulteriori avansamenti, se certo particolare istinto allo stato ecclesiastico, non l'avesse necessitato a rinunziare all'impiego, conferitogli dal sovrano».[1] Trasferitosi a Roma, dove prese i voti, venne nominato vescovo di Grosseto il 17 agosto 1611 e consacrato il 6 novembre dello stesso anno dal cardinale Giovanni Garzia Mellini e i vescovi Alessandro Borghi e Antonio Maria Franceschini. Durante il suo episcopato a Grosseto si interessò soprattutto alla cura del clero, al quale richiedeva morigeratezza, tentando di incrementare la presenza ecclesiastica nel territorio.[1] Nel 1620 affidò ai francescani la cura della chiesa di San Francesco, abbandonata dai benedettini quattro secoli prima.[2] Morì a Siena un giorno imprecisato del maggio 1622 e fu sepolto nel sepolcreto di famiglia nella basilica di San Francesco.[1] Genealogia episcopaleLa genealogia episcopale è:
Note
Bibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
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