Domenico Battaglia (arcivescovo)
Domenico Battaglia (Satriano, 20 gennaio 1963) è un cardinale e arcivescovo cattolico italiano, dal 12 dicembre 2020 arcivescovo metropolita di Napoli. BiografiaÈ nato a Satriano, in provincia di Catanzaro e nell'allora diocesi di Squillace, il 20 gennaio 1963. Formazione e ministero sacerdotaleHa svolto gli studi filosofico-teologici nel Pontificio seminario regionale San Pio X di Catanzaro.[1] Il 8 agosto 1987 è stato ordinato diacono e, il 6 febbraio 1988, presbitero presso la chiesa di Santa Maria di Altavilla a Satriano, per imposizione delle mani di Antonio Cantisani, arcivescovo di Catanzaro-Squillace.[2] È stato rettore del seminario liceale di Catanzaro e membro della Commissione diocesana "Giustizia e Pace" (1989-1992), amministratore parrocchiale a Sant'Elia, parroco della Madonna del Carmine a Catanzaro, direttore dell'Ufficio diocesano per la "Cooperazione missionaria tra le Chiese", parroco a Satriano (1992-1999). È stato successivamente collaboratore al santuario di Santa Maria delle Grazie in Torre di Ruggiero, collaboratore parrocchiale a Montepaone, presso la parrocchia di San Giovanni Battista nella frazione Muscettola, e amministratore della parrocchia di Santa Maria di Altavilla a Satriano. Durante la sua attività pastorale nell'arcidiocesi di Catanzaro-Squillace si è interessato ai più deboli e agli emarginati tanto da essere chiamato "prete di strada": dal 1992 al 2016, infatti, ha guidato il Centro calabrese di Solidarietà (comunità dedita al trattamento e al recupero delle persone affette da tossicodipendenze); dal 2000 al 2006 è stato vicepresidente della Fondazione Betania di Catanzaro (opera diocesana di assistenza-carità); è stato presidente nazionale della Federazione italiana delle comunità terapeutiche (2006-2015).[3] Nel 2008 è divenuto canonico del capitolo della cattedrale di Catanzaro, ruolo svolto fino alla promozione all'episcopato. Ministero episcopaleVescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' GotiIl 24 giugno 2016 papa Francesco lo ha nominato vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti;[4][5] è succeduto a Michele De Rosa, dimessosi per raggiunti limiti di età. Ha ricevuto l'ordinazione episcopale il successivo 3 settembre, presso la cattedrale di Catanzaro, per imposizione delle mani di Vincenzo Bertolone, arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, co-consacranti Antonio Cantisani, arcivescovo emerito di Catanzaro-Squillace, e Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo metropolita di Campobasso-Boiano. Il 2 ottobre 2016 ha preso possesso della diocesi nella cattedrale di Cerreto Sannita.[6] Arcivescovo di NapoliIl 12 dicembre 2020 papa Francesco lo ha nominato arcivescovo metropolita di Napoli;[7] è succeduto al cardinale Crescenzio Sepe, dimissionario per raggiunti limiti di età. Il 2 febbraio 2021 ha preso possesso dell'arcidiocesi. Lo stesso giorno è stato nominato amministratore apostolico di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti; ha mantenuto l'incarico fino all'ingresso del successore Giuseppe Mazzafaro, avvenuto il 12 giugno seguente.[8] Il 29 giugno 2021, nella basilica di San Pietro in Vaticano, ha ricevuto da papa Francesco il pallio, che gli è stato imposto dal nunzio apostolico in Italia Emil Paul Tscherrig il 27 settembre seguente. Il 4 novembre 2024, tramite una nota della sala stampa della Santa Sede,[9] papa Francesco ne annuncia la creazione a cardinale nel concistoro del 7 dicembre successivo, dove riceve il titolo di San Marco in Agro Laurentino. L'11 gennaio 2025 è stato nominato membro del Dicastero per l'evangelizzazione, sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari.[10] Genealogia episcopale e successione apostolicaLa genealogia episcopale è:
La successione apostolica è:
Araldica
Opere
Note
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