Antonio Cantisani

Antonio Cantisani
arcivescovo della Chiesa cattolica
L'arcivescovo Antonio Cantisani presso la Comunità di recupero per tossicodipendenti del Centro Calabrese di Solidarietà in occasione del giovedì santo del 2017
Evangelizo vobis gaudium magnum
 
Incarichi ricoperti
 
Nato2 novembre 1926 a Lauria
Ordinato presbitero16 giugno 1949 dal vescovo Federico Pezzullo
Nominato arcivescovo18 novembre 1971 da papa Paolo VI
Consacrato arcivescovo27 dicembre 1971 dal vescovo Federico Pezzullo
Deceduto1º luglio 2021 (94 anni) a Catanzaro
 

Antonio Cantisani (Lauria, 2 novembre 1926Catanzaro, 1º luglio 2021) è stato un arcivescovo cattolico italiano.

Biografia

Il 16 giugno 1949 fu ordinato presbitero, a Lauria, dal vescovo Federico Pezzullo.[1]

Ministero episcopale

Il 18 novembre 1971 papa Paolo VI lo chiamò a guidare l'arcidiocesi di Rossano-Cariati. Ricevette l'ordinazione episcopale dal vescovo di Policastro Federico Pezzullo, coconsacranti l'arcivescovo di Bari-Canosa Enrico Nicodemo e Umberto Luciano Altomare, vescovo di Teggiano.

Il 31 luglio 1980 papa Giovanni Paolo II lo trasferì all'arcidiocesi di Catanzaro e lo nominò anche vescovo di Squillace. Fu l'ultimo vescovo di Squillace, la cui diocesi fu unita a quella di Catanzaro. Fu poi nominato arcivescovo di Catanzaro-Squillace. Il 31 gennaio 2003 il papa accettò le sue dimissioni per raggiunti limiti di età e mantenne il titolo di arcivescovo emerito.

Dal 1985 al 1990 fu presidente della Commissione episcopale per le migrazioni della Conferenza episcopale italiana e fu poi confermato nell'incarico fino al 1995, quando divenne presidente della Conferenza episcopale calabra. Nel 1990 fu nominato anche consultore del Pontificio consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti.

Il 18 gennaio 2001 riconosce con decreto e in forma definitiva l’esistenza e l’attività del Movimento Apostolico come associazione privata di fedeli, nella diocesi di Catanzaro e ne approva lo statuto. Movimento soppresso nel 2021 con decreto della Santa Sede[2] dopo una visita apostolica.

Nel luglio 2002 un suo intervento sul tema dell'immigrazione, dopo l'approvazione parlamentare della legge Bossi-Fini, suscitò reazioni sulla stampa nazionale[3]. Ha in seguito rilasciato un'intervista all'Avvenire[4] nella quale ha chiarito il suo pensiero.

Muore il 1º luglio 2021 a Catanzaro all'età di 94 anni e viene sepolto nella cripta della cattedrale di Catanzaro.

È stato autore di numerose pubblicazioni, tra le quali il saggio di approfondimento teologico in sei volumi Un tempo nel mistero della Chiesa.

Genealogia episcopale

La genealogia episcopale è:

Opere

  • Un tempo nel mistero della Chiesa (1987/1997/2003), Ed. Vivarium, 1987 - 1997 - 2003.
  • Un pastore si racconta. A colloquio con un giornalista, libro intervista con Tommaso Migliaccio La Rondine Edizioni, 2005, 264 p.
  • La preghiera cristiana, La Rondine Edizioni, 2006, 840 p.
  • Vescovi a Catanzaro (1852-1918), La Rondine Edizioni, 2008, 445 p.
  • La parola non può fermarsi, La Rondine Edizioni, 2009, 675 p.
  • Cassiodoro - I Salmi dell'Hallel, a cura e tradotto da Antonio Cantisani, Jaca Book, 2011, 204 p.
  • Una cronaca ritrovata: la memoria di mons. Ludovici, a cura di Antonio Cantisani e Antonio V. Boccia, Lauria, Ediz. Centro grafico lucano, 2008.
  • Cardinale Lorenzo Brancati da Lauria, a cura di Antonio Cantisani e Angelo Fusto, Catanzaro, Edizioni Vivarium.

Onorificenze

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni

Predecessore Arcivescovo di Rossano Successore
Giovanni Rizzo 18 novembre 1971 - 4 aprile 1979 -

Predecessore Arcivescovo di Rossano e vescovo di Cariati Successore
- 4 aprile 1979 - 31 luglio 1980 Serafino Sprovieri

Predecessore Arcivescovo di Catanzaro e vescovo di Squillace Successore
Armando Fares 31 luglio 1980 - 30 settembre 1986 -

Predecessore Arcivescovo di Catanzaro-Squillace Successore
- 30 settembre 1986 - 30 gennaio 2001 -

Predecessore Arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace Successore
- 30 gennaio 2001 - 31 gennaio 2003 Antonio Ciliberti
Controllo di autoritàVIAF (EN88993801 · ISNI (EN0000 0001 1075 9043 · SBN CFIV044387 · BAV 495/169286 · GND (DE1149830859 · BNF (FRcb169707378 (data)