Classe Bernina
La Classe Bernina era una serie di tre motonavi miste costruite tra il 1958 e il 1959 per l'Adriatica di Navigazione. CaratteristicheLunghe 110 metri e larghe 16, le tre navi della classe avevano una stazza lorda di circa 4 400 tonnellate e raggiungevano una velocità di servizio di 16,5 nodi grazie a due motori Diesel della potenza complessiva di 4 400 cavalli[5]. Disponevano di sistemazioni per 81 passeggeri e di quattro stive per il carico, con un volume complessivo di 3 640 metri cubi[4]. Le sistemazioni per i passeggeri erano pensate per una clientela prevalentemente turistica, e non erano quindi suddivise in tre classi; poiché l'econonomicità dell'offerta avrebbe dovuto essere una delle maggiori attrattive per i passeggeri, le finiture e gli arredi, pur di buon livello, non raggiungevano il lusso delle unità destinate ai servizi di linea[3][4]. A livello di dotazioni di bordo, le navi si segnalavano per la presenza dell'innovativo sistema di stabilizzatori antirollio con pinne regolabili Denny Brown[3]. Gli spazi destinati ai passeggeri, interamente dotati di aria condizionata, erano disposti su tre ponti: le cabine, doppie o singole e con servizi privati, occupavano i ponti D (Principale) e C (Coperta), mentre gli spazi comuni, che comprendevano un bar con veranda, una galleria con biblioteca e la sala da pranzo, erano sul soprastante ponte B (Imbarcazioni)[3][6]. Gli interni della Bernina e della Brennero furono progettati da Gustavo Pulitzer-Finali, mentre la Stelvio fu assegnata a Nino Zoncada, che curò anche la realizzazione delle cabine su tutte e tre le unità[6]. Sulla Stelvio, complici le dimensioni ridotte della nave, Zoncada scelse di mantenere una certa uniformità nelle finiture dei diversi ambienti, tutti accomunati da una pavimentazione in gomma blu e con pareti nere, in laminato grigio o in frassino decapato[6]. La veranda di prua fu arricchita da una quinta decorata da Emanuele Luzzati, con tema i viaggi di Marco Polo, che serviva a separare la zona soggiorno dal bar; la parete di fondo dello scalone era invece decorata da una composizione di pannelli di legno con incisioni di Tranquillo Marangoni[6]. ServizioLe tre unità furono varate in rapida successione: la Bernina scese in acqua il 1º giugno 1958, la Stelvio il 6 luglio e la Brennero il 20 luglio dello stesso anno[3]. Entrarono in servizio rispettivamente il 24 febbraio, il 25 marzo e il 22 aprile dell'anno seguente, su un itinerario con scali a Trieste, Venezia, Bari, Alessandria d'Egitto, Porto Said, Beirut, Famagosta, Laodicea, Mersina, Rodi, Smirne, Il Pireo, Napoli, Marsiglia, Genova, Livorno e Catania, alternando partenze dall'Adriatico e dal Tirreno[1][3][7][8]. Le navi, pur dedicate principalmente al servizio merci, effettuavano anche un servizio di tipo turistico, con i biglietti dei passeggeri che comprendevano, oltre al trasporto sulla tratta prescelta, anche delle escursioni a terra[8]. Il 25 luglio 1959, a pochi mesi dall'entrata in servizio, la Stelvio entrò in collisione con la motonave Donatella Parodi ad Alessandria d'Egitto, riportando gravi danni; la nave fu rimorchiata a Monfalcone e dovette rimanere ferma per le riparazioni per sette mesi[7]. Le tre navi rimasero in servizio sulla stessa linea senza ulteriori eventi fino al 1967, quando, in seguito alle tensioni causate dai conflitti arabo israeliani e dalla chiusura del canale di Suez, gli itinerari iniziarono a subire modifiche temporanee omettendo occasionalmente gli scali di Haifa, Alessandria d'Egitto o Porto Said per motivi di sicurezza[9]. Nel maggio 1973 la Stelvio partecipò al soccorso dei passeggeri del traghetto greco Knossos, incendiatosi in acque cipriote[5][9]. Negli anni '70, l'affermazione del trasporto aereo e la complessa situazione geopolitica del Mediterraneo Orientale causarono una forte diminuzione nel numero di passeggeri trasportati dalle navi dell'Adriatica[10]. Di conseguenza, la flotta e i servizi effettuati dalla compagnia statale furono rivoluzionati; nel corso del 1975 Brennero e Bernina furono spostate sulla linea per Istanbul, per poi essere poste in disarmo a Venezia insieme alla gemella Stelvio tra il dicembre 1975 e il gennaio 1976[11]. Bernina e Brennero rimasero in disarmo fino al luglio 1978, quando furono vendute alla Arab Navigation Co. di Alessandria d'Egitto, prendendo i nomi di El Hassen e Abu El Kassem; nello stesso anno la Stelvio, non concretizzatosi un progetto di convertirla in nave scuola per la Marina Militare[5], fu venduta a una compagnia greca, prendendo bandiera panamense[11]. La Stelvio non riprese mai servizio, passando più volte di mano fino alla demolizione nel 1986[12]; le altre due unità furono impiegate per il trasporto di pellegrini verso la Mecca, venendo in seguito demolite. Note
Bibliografia
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