Castello di Pietracervara
Il castello di Pietracervara, noto anche come castello di Grezzo e castello di Pancerveria,[2] era un maniero medievale, i cui ruderi sorgono su un blocco ferroso a picco sul torrente Ceno nella piccola località di Pietracervara di Grezzo, frazione di Bardi, in provincia di Parma. StoriaIn epoca medievale a Grecio fu edificata una corte, che nel 1140 i piacentini cedettero a Gherardo da Cornazzano in cambio del vicino castello di Pietragemella.[3] Nel 1216 Lanfranco da Cornazzano alienò tutti i diritti su Grezzo al marchese Guglielmo Pallavicino,[4] che li rivendette nello stesso anno al conte Alberico Landi.[5] Nel 1268 i castelli di Bardi, Grezzo, Compiano, Montarsiccio, Pietracravina, Seno, Gravago e Zavattarello, tutti appartenenti a Ubertino Landi, furono utilizzati dal Conte, con l'aiuto di altri fuoriusciti piacentini, come basi d'attacco contro la città.[3] Nel 1297 il Comune di Parma decretò che il maniero, in rovina in seguito agli scontri che opposero la città a Bologna, Ferrara e Reggio Emilia, non potesse più essere ricostruito.[6] Nel 1335 la rocca fu citata tra i possedimenti dei Granelli e dei Lusardi, alleati dei Visconti; nei decenni seguenti fu acquisita nuovamente dai conti Landi[4] e nel 1412 Manfredo Landi ricevette conferma dell'investitura.[7] Nella prima metà del XVI secolo il maniero, ormai abbandonato, fu abbattuto e nel 1525 il conte Agostino Landi donò alla mistica Margherita Antoniazzi parte delle pietre e del legname recuperati dalle rovine per la costruzione dell'oratorio della Santissima Annunziata di Caberra di Costageminiana.[2][8] In seguito i ruderi delle fondazioni del castello, ancora ben visibili nella loro imponenza nel 1832, degradarono e furono pian piano completamente nascosti dalla vegetazione.[4] DescrizioneDell'antico castello, collocato sulla cima di un massiccio blocco ferroso a picco sul torrente Ceno, sopravvivono soltanto i ruderi di una parte delle monumentali fondamenta, celati dalla vegetazione circostante.[4] Note
Bibliografia
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