Bruce Springsteen and the E Street Band Reunion Tour
Reunion Tour[1][2] è il nome con cui è conosciuta la tournée mondiale intrapresa dal cantautore statunitense Bruce Springsteen con la E Street Band tra il 1999 e il 2000, la prima insieme dopo oltre dieci anni.[3] Il tour, a differenza di altri precedenti, non fu realizzato per la promozione di un nuovo album, anche se nello stesso periodo furono pubblicati le raccolte di inediti Tracks e la sua versione ridotta 18 Tracks, ma unicamente per celebrare la rinnovata collaborazione tra Springsteen e la sua storica band di supporto.[4] PreparazioneLe prime avvisaglie di una possibile nuova collaborazione tra Bruce Springsteen e la E Street Band c'erano già state nel 1995 quando il cantautore riunì il suo storico gruppo per la registrazione di alcuni nuovi brani da inserire nella sua raccolta di successi pubblicata quell'anno.[5] Nonostante ci fosse stato un seguito a quelle registrazioni con qualche esibizione dal vivo e i tempi sembrassero maturi per un nuovo disco o un tour con la band, Springsteen sorprese tutti realizzando The Ghost of Tom Joad, un disco solista e sostanzialmente acustico a cui seguì una tournée realizzata con lo stesso stile, con il cantautore che si esibì da solo in teatri e piccole sale da concerto.[6] Nel 1997 e nel 1998 Springsteen dedicò molto tempo alla produzione della raccolta di inediti Tracks, cofanetto quadruplo che contiene più di sessanta brani scelti tra gli oltre 350 pazientemente raccolti e catalogati dal suo tecnico di fiducia Toby Scott, scartati o mai completati e che per la maggior parte erano stati registrati con la E Street Band. Springsteen invitò alcuni membri del gruppo per completare alcune di queste tracce rimaste solo abbozzate. Nello stesso periodo inoltre pubblicò Songs, un libro con i suoi testi da lui commentati. L'incontro con i suoi musicisti e la riscoperta del vecchio materiale fecero tornare a Springsteen la voglia di ritornare a suonare con la sua band storica, dopo un decennio di attività sostanzialmente solistica.[4][7] L'8 dicembre 1998 fu quindi annunciata la tanto attesa reunion con la E Street Band per un tour mondiale.[8] I preparativi non furono semplici per i molti dubbi che il cantautore cominciò a nutrire sulla bontà di una scelta che poteva apparire nostalgica, sulla possibilità che tra di loro si ricreasse la giusta atmosfera, ma anche per problemi contrattuali e manageriali con i singoli musicisti e per i loro impegni pregressi. Max Weinberg, ad esempio, era impegnato come band leader dell'orchestra del popolare programma televisivo di Conan O'Brien, mentre Steven Van Zandt, che se ne era andato dal gruppo all'inizio degli anni ottanta, era impegnato come attore nel ruolo del gangster Silvio Dante nella serie televisiva I Soprano.[4] Le prove dei concerti si svolsero nel New Jersey e il tour fu preceduto da due prove generali alla Convention Hall di Asbury Park il 18 e 19 marzo.[4][9] Nel frattempo era stata confermata la notizia che la formazione della E Street Band sarebbe stata quella classica degli anni ottanta con il ritorno di Steven Van Zandt come secondo chitarrista al fianco di Nils Lofgren.[10] Qualche giorno prima, il 16 marzo, si tenne a New York la cerimonia per l'ingresso di Springsteen nella Rock and Roll Hall of Fame.[11] La notizia dell'inclusione del cantautore nel prestigioso museo a 25 anni dalla sua prima uscita discografia (Greetings from Asbury Park, N.J. nel 1973) ma senza la E Street Band aveva provocato qualche polemica e malcontento tra molti fan.[8] Nonostante ciò Springsteen si esibì con il gruppo al completo durante la cerimonia, attribuendo ai suoi compagni il meritato riconoscimento, interpretando Tenth Avenue Freeze-Out, canzone iconica che racconta, in modo a tratti romanzato, la nascita della E Street Band e che ne costituisce una sorta di sigla. Per tutto il successivo tour la canzone fu utilizzata per la roboante e lunghissima presentazione dei musicisti.[12][13] ItinerarioLa tournée fu inaugurata a Barcellona il 9 aprile 1999 e continuò visitando le principali città e capitali europee fino all'estate quando, dopo 36 concerti e una breve pausa, riprese negli Stati Uniti. La prima parte del tour europeo si svolse all'interno di grandi palazzetti dello sport al coperto per poi spostarsi all'aperto negli stadi calcistici e di rugby. In Italia, ad esempio, i primi concerti si svolsero in aprile all'interno del PalaMalaguti di Casalecchio di Reno alle porte di Bologna e al Mediolanum Forum di Assago, ma l'ultimo concerto si svolse a giugno a Genova nello stadio di Marassi.[14] Il tour americano iniziò il 15 luglio con 15 concerti sold out consecutivi alla Continental Airlines Arena di East Rutherford. La band rimase quasi un mese nell'arena del New Jersey e ai concerti assistettero più di 300 000 persone.[11] Altre tappe con concerti in più date consecutive nello stesso luogo furono effettuate nelle grandi città dove Springsteen godeva di maggior seguito come Filadelfia, Boston, Chicago e Los Angeles. Dopo 52 concerti la seconda parte del tour terminò a Minneapolis alla fine di novembre.[15] Il Reunion Tour riprese dopo una lunga sosta invernale nel febbraio del 2000 con spettacoli nelle arene sportive e percorse prevalentemente città del sud degli Stati Uniti e del Midwest con qualche tappa all'ovest e in Canada e si concluse con 10 concerti consecutivi al Madison Square Garden di New York tra il 12 giugno e il 1º luglio.[14] Lo spettacoloDurante il tour Springsteen spaziò in tutto il suo vasto repertorio eseguendo a rotazione praticamente tutte le canzoni dei dischi registrati con l'ausilio della E Street Band. Poche furono invece le canzoni provenienti dai suoi dischi solisti. Del suo album acustico Nebraska furono eseguite solo Atlantic City, ma nella versione full band che si era già sentita negli anni ottanta, e Mansion on the Hill, in una versione country che richiamava la cover di Emmylou Harris.[14] Rare furono le esecuzioni delle canzoni tratte da Tunnel of Love e da Human Touch e Lucky Town. Anche Youngtown, canzone contenuta in The Ghost of Tom Joad, fu eseguira in una potente versione elettrica molto diversa da quella quasi acustica originale. Born in the U.S.A. invece, uno dei pezzi forti della band nei concerti degli anni ottanta, fu eseguita in una versione acustica analoga a quella del provino presente in Tracks.[15] Spazio più ampio fu dato ai brani inediti contenuti nella raccolta Greatest Hits e al successivo EP Blood Brothers realizzato con la E Street Band. Molte poi furono le esecuzioni di brani tratti dalla recente raccolta di inediti Tracks e dalla sua versione ridotta 18 Tracks, disco che uscì nei negozi nell'aprile del 1999 proprio durante le prime fasi del tour. Tra queste My Love Will Not Let You Down, outtake di Born in the U.S.A., che fu utilizzata come pezzo di apertura dei concerti per tutta la prima parte della tournée.[14] Grande spazio fu dato, di solito all'inizio dei concerti, a Prove It All Night e The Promised Land, classici degli anni settanta molto amati dal pubblico, seguite da una lunghissima Two Hearts, caratterizzata dal duetto finale che serviva a enfatizzare il rapporto tra Springsteen e la sua "spalla" Steven Van Zandt. La parte centrale dei concerti fu quasi sempre occupata da una sequenza di cinque canzoni suonate in fila: la versione elettrica di Youngstown, con una assolo di chitarra di Nils Lofgren; Murder Incorporated che metteva in evidenza tutte e tre le chitarre elettriche presenti sul palco; la classica Badlands, caratterizzata dal coinvolgente coro del pubblico nella parte centrale; Out in the Street, con una lunghissima coda nella quale i musicisti si alternavano in duetto con il leader sul ritornello e, anche in questo caso, con il coinvolgente coro del pubblico; infine la lunga versione di Tenth Avenue Freeze-Out, nel mezzo della quale Springsteen presentava il gruppo.[16] Springsteen utilizzava la parte centrale di Tenth Avenue Freeze-Out per raccontare in modo ironico l'epica nascita della E Street Band, assumendo il ruolo enfatico di un predicatore nell'atto di tenere un "sermone gospel" il cui tema era l'ottenimento della salvezza attraverso il rock 'n' roll.[17][18][19] Inframezzando citazioni musicali di It's All Right di Curtis Mayfield oppure di Take Me to the River di Al Green, e utilizzando simbologie cristiane come il fiume, dove avviene il battesimo purificatore, il predicatore interpretato da Springsteen raccontava di aver capito che la sua missione salvifica aveva bisogno di una band: la destinazione finale era «il fiume della resurrezione, dove ognuno può trovare la salvezza. Ma non ci si può arrivare da soli. Serve un aiuto».[20] Introduceva quindi i musicisti come le persone necessarie e indispensabili affinché tale missione potesse compiersi.[12] (EN)
«I'm so glad to introduce here tonight, on the piano, the Secretary of Intelligence, the Dean of the University of musical perversity, Professor Roy Bittan on the piano... Now I wanna introduce the Minister of faith and friendship, keeper of all that is righteous on E Street and star of the Sopranos television show, "Little" Steven Van Zandt on the guitar... I wanna introduce the foundation of the E Street nation, the Tennessee Terror, Mr. Garry W. Tallent... Back on the drums, the man that brings the power night after night after night, after night, the Minister of the mighty beat and star of Late Night Television, the Mighty, Mighty Max Weinberg... On the guitar, the Godfather of the guitar, the Minister of heart and spirit, the great, great Nils Lofgren... And on the organ, on the Hammond B-3 organ, hailing from Flemington, New Jersey, the Minister of mystery, Brother Dan Federici... And now, brunettes are fine and blondes are fun but when it comes to getting a dirty job done, it takes a Red Headed Woman, yeah, I said I'm looking for a Red Headed Woman, [...] the First Lady of love, on the guitar and vocals, Miss Patti Scialfa... Now last but not least, that's right, last but not least. I'm talking about the Minister of soul, Secretary of the brotherhood, the next senator of the state of New York, do I have to say his name? Do I have to say his name? Say who? Say who?...» (IT)
«Sono felice di presentare qui stasera, al pianoforte, il Segretario dell'Intelligenza, il Rettore dell'Università di perversione musicale, il Professor Roy Bittan al piano... Ora vorrei presentare il Pastore della fede e dell'amicizia, custode di tutto ciò che è giusto in E Street e stella della serie televisiva I Soprano, "Little" Steven Van Zandt alla chitarra... Vorrei presentarvi il fondamento della nazione E Street, il Terrore del Tennessee, il sig. Gary W. Tallent... Dietro alla batteria, l'uomo che detiene il potere, notte dopo notte, dopo notte, il Pastore del colpo possente e stella del Late Night Television, il poderoso, poderoso Max Weinberg... Alla chitarra, il Padrino della chitarra, il Pastore del cuore e dello spirito, il grande, grande Nils Lofgren... E all'organo, all'organo Hammond B-3, piovuto da Flemington, New Jersey, il Pastore del mistero, Fratel Dan Federici... E ora, le brune sono belle e le bionde sono divertenti, ma quando si tratta di ottenere uno sporco lavoro ben fatto, ci vuole una rossa, [...] La Prima Donna dell'amore, alla chitarra e voce, la signorina Patti Scialfa... E ultimo ma non meno importante, giusto, ultimo ma non meno importante. Sto parlando del Pastore dell'anima, del Ministro della confraternita, il prossimo senatore dello Stato di New York, devo dirvi il suo nome? Devo dirvi il suo nome? Dire chi è? Dire chi è?...» Poi ripartiva la musica nel punto in cui il testo cita "Big Man", cioè il sassofonista Clarence Clemons, che si unisce al gruppo.[12] Il siparietto del predicatore ritornava poi in Light of Day, una canzone che Springsteen aveva donato al regista Paul Schrader per il suo film La luce del giorno del 1987, mai pubblicata nella versione in studio, ma che era stata presente spesso nei suoi tour precedenti e nel disco dal vivo In Concert. La litania del "pastore del rock and roll" divenne uno dei simboli del tour tanto che l'espressione "Ministry of Rock and Roll" iniziò ad essere stampata anche sulle magliette celebrative dei concerti.[20] Verso la fine della tournée Springsteen iniziò a proporre anche nuove canzoni. Una di queste, Land of Hope and Dream, divenne un pezzo forte dei concerti, spesso eseguita in chiusura. Suonata come un vivace gospel, era caratterizzata dal mandolino suonato da Van Zandt e veniva presentava con la promessa che la band sarebbe stata ricostituita per sempre. Scritta appositamente per il tour e in parte ispirata al gospel tradizionale This Train is Bound for Glory, interpretato tra gli altri da Woody Guthrie, a Mystery Train nella versione di Elvis Presley, e a People Get Ready di Curtis Mayfield, la canzone si basa sulla metafora di un treno in movimento, allegoria del viaggio intrapreso dalla band, che accoglie chiunque a bordo e dove tutti sono i benvenuti.[4][21] Further On (Up the Road), scritta in inverno nella pausa durante la quale Springsteen e il gruppo si ritrovarono per qualche sessione di registrazione in vista di un possibile nuovo album in studio, esordì in giugno nel concerto di Atlanta insieme a American Skin (41 Shots), una canzone dedicata allo studente africano Amadou Diallo, ucciso dalla polizia di New York in un discusso scontro a fuoco, che fu suonata durante le ultime date newyorkesi del Reunion Tour, provocando aspre polemiche e il risentimento di parte dell'amministrazione cittadina nonché del sindacato di polizia locale.[4] Altre canzoni inedite che esordirono nei concerti finali al Madison Square Garden furono Another Thin Line e Code of Silence, scritte da Springsteen con l'amico cantautore Joe Grushecky. Come ultima canzone dell'ultimo concerto, Springsteen scelse Blood Brothers, provata l'anno prima ad Asbury Park, ma mai fatta in pubblico. La canzone, a cui fu aggiunta una strofa inedita, era stata incisa nel 1995 per la raccolta Greatest Hits durante l'effimera reunion di quell'anno ed è un ulteriore omaggio del cantautore ai suoi compagni, i suoi "fratelli di sangue".[14][22][23] AccoglienzaLa tanto attesa reunion tra Springsteen e la E Street Band fu salutata da un notevole successo di pubblico e di critica. La tranche europea di 36 date, tra cui molte in grandi stadi, fu seguita da mezzo milione di persone e la maggior parte dei concerti statunitensi del 1999 raggiunsero il "tutto esaurito" in prevendita.[24] Le 15 date consecutive a East Rutherford nel suo New Jersey con più di 300 000 spettatori segnarono un record per l'epoca.[25] Nel palazzetto che al tempo ospitava le partite casinghe dei New Jersey Nets nel campionato di basket NBA e dei New Jersey Devils nel campionato di hockey NHL, fu posto uno stendardo vicino a quelli delle maglie dei giocatori ritirate per celebrare il record di Springsteen e della E Street Band.[26] Sprinsgteen deteneva già il record dell'arena del New Jersey con le 11 date consecutive nel 1992 e le 10 nel 1984.[27] Anche le dieci apparizioni consecutive sold out al Madison Square Garden di New York furono un record per l'epoca.[28] I vendite di biglietti nel sud degli Stati Uniti, un mercato storicamente meno favorevole a Springsteen, non riuscirono in alcuni casi a raggiungere i risultati sperati.[29] Considerando il solo 1999, il tour si posizionò ai primi posti tra quelli con il maggior incasso nell'anno insieme a quello dei Rolling Stones.[30] Concerti
Concerti rinviati
ScalettaLa scaletta tipica dei concerti aveva come nucleo centrale alcune delle canzoni più popolari realizzate da Springsteen con la E Street Band, ma nel corso del tour il cantautore spaziò in gran parte del suo repertorio. Alcuni brani furono eseguiti raramente o anche una volta sola come nel caso di Roulette e delle altre incluse in Tracks. Inoltre esordirono alcune nuove canzoni: tra queste tre composte da Springsteen con Joe Grushecky. Tra le molte cover eseguite, alcune erano già presenti nel repertorio dei tour degli anni settanta e ottanta.[14][15][20] Canzoni originaliGreetings from Asbury Park, N.J.
The Wild, the Innocent & the E Street Shuffle
Altre
Altre canzoni provate o fuori scaletta
Cover
Formazione
Patti Scialfa non partecipò ad alcuni concerti per motivi familiari e per le conseguenze della perforazione di un timpano.[33] OspitiDurante il tour Springsteen ha occasionalmente ospitato sul palco amici musicisti e collaboratori.[14][15]
Ali Weinberg (figlia di Max) alle tastiere, il cugino di Springsteen Frank Bruno alla chitarra e l'amico Steve Eitelberg apparvero come ospiti in alcuni concerti. Trasmissioni televisive e discografiaI due concerti finali al Madison Square Garden di New York divennero la base per uno speciale televisivo trasmesso dalla rete via cavo HBO il 7 aprile 2001.[34][35] In seguito una versione ampliata del programma fu messo in commercio su DVD e ne fu tratto un doppio CD. A partire dal 2014 Springsteen iniziò a pubblicare le registrazioni restaurate digitalmente di alcuni suoi concerti resi disponibile per il download attraverso il suo sito ufficiale nei formati MP3, lossless con qualità CD-Audio e in alta definizione a 24 bit/192 kHz oppure come tradizionali album in formato CD.[36] Negli anni successivi sono stati resi disponibili alcuni concerti del Reunion Tour, tra i quali quello finale al Madison Square Garden di New York del 1 luglio 2000.[37]
Note
Bibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
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