The River Tour 2016
The River Tour 2016 (o semplicemente The River Tour)[1] è stata una tournée intrapresa nel 2016 dal cantautore statunitense Bruce Springsteen con la E Street Band, iniziata in concomitanza con la pubblicazione del cofanetto The Ties That Bind: The River Collection, riedizione speciale dell'album The River del 1980.
Preparazione
Annunciato sul sito ufficiale di Springsteen il 4 dicembre 2015, il tour fu organizzato con l'intenzione di dedicarlo interamente alla riproposizione delle canzoni dell'album The River del 1980, suonato per intero dal vivo una sola volta, nel 1999 al Madison Square Garden di New York. Per l'occasione Springsteen scelse di farsi accompagnare da una formazione ridotta rispetto a quella delle precedenti tournée, composta essenzialmente dai superstiti della formazione classica della E Street Band oltre ai musicisti aggiuntivi, ma comunque già da anni in forza al suo gruppo di supporto, Charles Giordano all'organo, Soozie Tyrell al violino e Jake Clemons, nipote dello scomparso Clarence, al sassofono.[2][3]
La tournée cominciò il 16 gennaio 2016 a Pittsburgh e prevedeva inizialmente 24 concerti in 22 località degli Stati Uniti e del Canada.[2] In seguito furono aggiunte nuove date, tra cui alcune in Europa, e poi altre negli Stati Uniti in estate.[4]
Lo spettacolo
Durante la prima sera, oltre ad aver presentato per intero le 20 canzoni di The River e l'inedita Meet Me in the City, canzone scartata dall'album e riproposta nel cofanetto speciale, Springsteen rese un omaggio a David Bowie, scomparso alcuni giorni prima, interpretando Rebel Rebel, vecchio successo del cantautore britannico del 1974.[3] Tre giorni dopo, a Chicago, il cantautore volle rendere omaggio a Glenn Frey, membro fondatore degli Eagles, anche lui scomparso qualche giorno prima, cantando Take It Easy, il primo successo della band californiana, composta nel 1972 dallo stesso Frey insieme a Jackson Browne.[5] Anche il 24 aprile a Brooklyn Springsteen rese omaggio a un altro grande della musica, Prince, scomparso due giorni prima, eseguendo Purple Rain.[6]
Concerti
Cancellazioni
Data
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Città
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Stato
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Luogo
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Causa
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America del Nord
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10 aprile 2016
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Greensboro
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Stati Uniti
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Greensboro Coliseum
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Protesta[14]
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Scaletta
In ogni concerto era inizialmente prevista l'esecuzione per intero dell'album The River, preceduta da una canzone inedita proveniente dal cofanetto That Ties That Bind, e a seguire altri successi di Springsteen pubblicati nei diversi album.[15] A cominciare dallo spezzone europeo del tour, invece, Springsteen scelse di abbandonare la riproposizione integrale di The River proponendo ogni sera scalette diversificate con brani presi da tutto il suo vasto repertorio.[16] In totale, durante tutta la tournée, furono eseguite 144 canzoni, senza tener conto delle citazioni all'interno di altri brani. Soprattutto dopo la prima parte del tour, Sprinsteen propose, come di consueto, diverse cover di altri artisti e canzoni scelte in base alle richieste provenienti dal pubblico.[17] Secondo i dati forniti dal sito web specializzato setlist.fm, la seguente è stata la scaletta adottata con maggiore frequenza nella prima parte del The River Tour 2016:[18]
- Meet Me in the City
- The River
- The Ties That Bind
- Sherry Darling
- Jackson Cage
- Two Hearts
- Independence Day
- Hungry Heart
- Out in the Street
- Crush on You
- You Can Look (But You Better Not Touch)
- I Wanna Marry You
- The River
- Point Blank
- Cadillac Ranch
- I'm a Rocker
- Fade Away
- Stolen Car
- Ramrod
- The Price You Pay
- Drive All Night
- Wreck on the Highway
- Seconda parte
- Badlands
- Lonesome Day
- No Surrender
- She's the One
- Because the Night
- The Rising
- Thunder Road
- Bis
- Born to Run
- Dancing in the Dark
- Rosalita (Come Out Tonight)
- Tenth Avenue Freeze-Out
- Bobby Jean
- Shout
Canzoni originali
Cover
Registrazioni
Come avvenuto per la precedente tournée, la registrazione di ogni concerto è stata resa disponibile sul sito web live.brucespringsteen.net, nei formati digitali MP3, lossless con qualità CD-Audio e in alta definizione a 24 bit/192 kHz, oppure acquistabile come tradizionali CD in cofanetto.[20]
Artisti d'apertura
Nelle date australiane e neozelandesi del tour i concerti furono aperti da alcuni gruppi locali:
- il gruppo australiano Jet nei concerti di Melbourne, di Mount Macedon, di Hunter Valley e in quelli di Christchurch e Auckland;
- il cantautore australiano Diesel nel secondo concerto di Melbourne e in quelli di Mount Macedon e di Hunter Valley;
- il cantautore neozelandese Marlon Williams nei concerti di Christchurch e Auckland;
Note
- ^ Nel materiale promozionale è di norma usato il titolo "The River Tour" (v. (EN) 2016-01-19 - UNITED CENTER, CHICAGO, IL, su Brucebase. URL consultato il 27 gennaio 2016 (archiviato il 27 gennaio 2016).), in alcuni manifesti è invece aggiunto anche "2016" (v. (EN) 2016-01-16 - CONSOL ENERGY CENTER, PITTSBURGH, PA, su Brucebase. URL consultato il 27 gennaio 2016 (archiviato il 27 gennaio 2016).). Sul sito ufficiale di Bruce Springsteen compaiono entrambe le espressioni (v. (EN) The River Tour 2016 Update, su The Official Bruce Springsteen Website, 7 dicembre 2015. URL consultato il 27 gennaio 2016 (archiviato il 27 gennaio 2016).). Sui biglietti di alcuni spettacoli è riportata la dizione "Full The River Plus!".
- ^ a b (EN) Bruce Springsteen and The E Street Band Announce 2016 The River Tour, su The Official Bruce Springsteen Website, 4 dicembre 2015. URL consultato il 18 gennaio 2016 (archiviato il 18 gennaio 2016).
- ^ a b c (EN) Andy Greene, Bruce Springsteen Covers David Bowie, Resurrects 'The River' at Tour Opener, su Rolling Stone, Rolling Stone LLC, 17 gennaio 2016. URL consultato il 18 gennaio 2016 (archiviato il 18 gennaio 2016).
- ^ (EN) More dates added to The River Tour, su The Official Bruce Springsteen Website, 27 gennaio 2016. URL consultato il 19 luglio 2016 (archiviato il 19 luglio 2016).
- ^ a b Bruce Springsteen, un omaggio dal vivo a Glenn Frey con la cover di 'Take it easy', in Rockol, 20 gennaio 2016. URL consultato il 25 gennaio 2016 (archiviato il 25 gennaio 2016).
- ^ a b
Bruce Springsteen omaggia Prince, cover di 'Purple Rain' è da brividi, in La Stampa, 24 aprile 2016. URL consultato il 4 novembre 2016 (archiviato il 4 novembre 2016).
- ^ Il concerto, originariamente programmato per il 24 gennaio 2016, è stato posticipato a causa di una forte nevicata.
- ^ Il concerto era parte del Rock in Rio Lisbona.
- ^ Il concerto era parte del TW Classic.
- ^ Il concerto era parte del Rock in Roma.
- ^ a b Il totale è stato conteggiato precedentemente insieme alle date del 25 e 27 giugno 2016.
- ^ a b Il totale è stato conteggiato precedentemente insieme alle date del 23 e del 25 agosto 2016.
- ^ Il concerto, originariamente programmato per il 3 settembre 2016, è stato posticipato a causa dell’uragano Hermine. (EN) Bruce Springsteen and the E Street Band’s Virginia Beach concert rescheduled to Monday, Sept. 5, su The Official Bruce Springsteen Website, 3 settembre 2016. URL consultato il 3 novembre 2016 (archiviato il 3 novembre 2016).
- ^ Stefano Landi, Springsteen annulla lo show in Carolina del Nord dopo la legge anti LGBTQIA+, su Corriere della Sera, 9 aprile 2016. URL consultato il 19 luglio 2016 (archiviato il 19 luglio 2016).
- ^ (EN) Scott Mervis, Springsteen and the E Street Band take Consol crowd down to 'The River' in classic show, in Pittsburgh Post-Gazette, 17 gennaio 2016. URL consultato il 18 gennaio 2016 (archiviato il 25 gennaio 2016).
- ^ Michele Primi, Il Boss è in Europa: siamo andati alla prima data del "The River Tour", in Rolling Stone, Luciano Bernardini de Pace Editore, 15 maggio 2016. URL consultato il 4 novembre 2016 (archiviato il 4 novembre 2016).
- ^ (EN) 2016, su Brucebase. URL consultato il 4 novembre 2016 (archiviato il 4 novembre 2016).
- ^ (EN) Average setlist for tour: The River Tour 2016, su Setlist.fm, 25 aprile 2016. URL consultato il 4 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2019).
- ^ Album suonato per intero seguendo la scaletta originale del disco.
- ^ (EN) The River Tour 2016, su Live Bruce Springsteen. URL consultato il 18 gennaio 2016 (archiviato il 25 gennaio 2016).
Collegamenti esterni
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