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La biotite è un fillosilicato ferrifero appartenente al gruppo delle miche, termine estremo avente formula K(Mg;Fe)3(AlSi3O10)(OH)2.
Si presenta di colore scuro per la presenza di ferro (dal verde scuro al più comune nero), di lucentezza vitrea, la cristallizzazione nel sistema monoclino e la sua peculiare struttura a strati T/O/T//, conferiscono una sfaldatura perfetta in sottili lamine flessibili ed elastiche.
È un componente femico (mafico) molto diffuso nelle rocce magmatiche, specialmente intrusive, e in quelle metamorfiche.
[2]
La biotite è una mica piuttosto comune in molti tipi di rocce tra cui: rocce intrusive, effusive, sedimentarie e metamorfiche.[2] Alcune lamelle di biotite alterate, lucenti come l'oro per separazione di ossidi di ferro, sono state riscontrate in alcuni tipi di sabbia e così può capitare di far confondere il minerale con l'oro.[3]
Nel granito può essere presente con percentuali relativamente alte[4].
Caratteristiche chimico-fisiche
Struttura molecolare. Al centro di un tetraedro è posto un atomo di silicio ai cui vertici ci sono degli atomi di ossigeno. I tetraedri sono uniti per tre vertici a formare un reticolato esagonale in maglie indefinite. Invece, ferro, manganese e magnesio sono posti al centro di un ottaedro che, a sua volta, è posto tra due strati di tetraedri a formare una specie di pacchetto. Gli atomi di potassio sono siti tra un pacchetto e l'altro. All'interno del pacchetto i legami sono molto forti, ma fra pacchetto e potassio sono molto deboli, il che fa sfaldare il minerale in lamelle sottili, flessibili ed elastiche.[2]
La biotite e gli acidi. La biotite è attaccabile lentamente dall'acido solforico a caldo, mentre le varietà ricche di ferro sono attaccate anche dall'acido cloridrico.[3]
Forma in cui si presenta in natura
Detta anche mica nera o mica ferrifera, in genere, si trova in lamine o aggregati lamellari di colore bruno, nero o verde scuro, in pacchetti.[1]
Osservata al microscopio polarizzatore, al solo polarizzatore presenta contorno esagonale o rettangolare, forte pleocroismo (solitamente con colori che vanno dal marrone al giallo paglierino), bordi spesso sfrangiati. A polarizzatori incrociati presenta colori di interferenza alti, che sono però mascherati dal colore proprio del minerale.
L'estinzione è praticamente retta.
È rappresentato da una indicatrice ottica biassica con segno negativo.
Utilizzi
La biotite, essendo un minerale ricco di ferro, non può essere impiegata per la fabbricazione di isolanti elettrici, termici[2] o condensatori.
Non avendo alcuna importanza industriale viene utilizzata principalmente per rilevare delle informazioni sulla genesi delle rocce in cui viene trovata.[2]Un utilizzo particolare era come"vetro" delle lanterne da campo durante la Grande Guerra. Si evitava così il rischio connesso alla rottura del vetro con il vantaggio anche della leggerezza.[senza fonte]