Il paese è posto all'inizio della Valsassina, tra la Grignetta e il monte Due Mani, al di sotto della Sella di Balisio.[6] Ballabio inferiore sorge lungo la SP 62 "della Valsassina" ed è raggiunta dalla SS 36 racc, Ballabio superiore all'imbocco della val Grande, dove scorre il torrente Grigna e da dove parte la strada per i Piani Resinelli.
Origini del nome
Sulle origini del nome sono state formulate due teorie. Secondo alcuni, il toponimo deriverebbe da Vallabi, che significherebbe "luogo degli Orobi". Altri ipotizzano invece che il nome derivi dalla composizione di due parole celtiche: Bala, ossia "villaggio", e Bi, cioè "baita".[6]
Prima di diventare dominio milanese, Balisio era un feudo dei conti di Lecco.[6]
Nel 1647 Ballabio e tutta la Valsassina furono venduti dagli spagnoli a Giulio Monti.[6] Successivamente, Ballabio andò a Marcellino Airoldi, proprietario di Lecco.[6]
Sotto Maria Teresa d'Austria, nel 1765 la competenza sulla valle, e con essa la giurisdizione di Ballabio, venne assegnata al Ducato di Milano.[6]
Simboli
Lo stemma del Comune, in uso già a metà degli anni '40 del XX secolo[7], è stato ufficialmente concesso, assieme al gonfalone, con decreto del presidente della Repubblica del 29 gennaio 1982.[8][9]
«Semipartito troncato: il primo di rosso, all'aquila di nero , sorante da un picco di roccia al naturale; il secondo d'argento, alla torre di rosso, chiusa, finestrata e murata di nero, merlata di quattro alla ghibellina, fondata su di un monte di verde e attraversante due alabarde d'oro addossate e decussate; il terzo d'oro, caricato di un leone azzurro. Ornamenti esteriori da Comune.»
(D.P.R. del 29.01.1982)
Nello stemma sono presenti elementi storici e geografici rappresentativi del territorio comunale: l'aquila e la roccia raffigurano l'ambiente montano nel quale si trova il paese; la torre rossa posta su di un monte, con le due alabarde dorate, sottolinea l'importanza strategica del luogo sulla strada che da Lecco sale in Valsassina; il leone d'azzurro è l'emblema della Valsassina.[7]
Il gonfalone è un drappo partito di giallo e di rosso.
Nella seconda metà del XIX secolo Ballabio è stata sede di due importanti aziende casearie italiane, Locatelli (fondata nel 1860[6]) e Galbani (1880[6]), successivamente assorbite dalla multinazionale francese Lactalis.
Geografia antropica
Il comune si divide in due quartieri (fino al 1927 comuni autonomi): Ballabio Superiore e Ballabio Inferiore.
Frazioni
Colle Balisio: ospita 15 abitanti e sorge a 725 metri sul livello del mare.
Pian Fontana: vi risiedono soltanto 3 abitanti; è una località piccola. Sorge a 1350 metri sul livello del mare.
Nibbio: a 1230 metri sul livello del mare; ospita 25 abitanti.
Asinara Costadorna: posta anche nel comune di Lecco, sorge a 1220 metri sul livello del mare; ospita solamente 5 abitanti.
Amministrazione
Il sindaco Bussola si è dimesso e il comune è stato commissariato.
Le origini delle dimissioni sono da ricercare nello scontro avvenuto tra il Sindaco e la stessa maggioranza, in quanto quest'ultimo ha promosso la costruzione della azienda Combi in uno degli ultimi spazi verdi rimasti a Ballabio denominato "Barech".