Verbania
Verbania (dialetto locale) è un comune italiano sparso sulla sponda occidentale del Lago Maggiore con una popolazione di 30 007 abitanti, capoluogo della provincia del Verbano-Cusio-Ossola, in Piemonte ed è il centro più popoloso di tutto il bacino del Lago Maggiore. Verbania inIl comune nacque il 4 aprile 1939 con il Regio decreto n. 702[4], dall'unione dei comuni di Intra e Pallanza, e divenne capoluogo di provincia nel 1992. Il nome Verbania è un calco del nome latino del Lago Maggiore, Verbanus Lacus[5]. Ha assunto titolo di città a partire dal 2007; precedentemente, sia Intra che Pallanza erano già state insignite di tale titolo. Parte del suo territorio è compresa nel Parco nazionale della Val Grande. Geografia fisicaLa città sorge su un promontorio a forma di triangolo al centro del Lago Maggiore che segna l'estremità settentrionale del golfo Borromeo, in cui sfocia il Toce. Sulla sponda sud-occidentale sorgono gli abitati di Pallanza e Suna, verso est, separato dal corso del torrente San Bernardino, si trova l'abitato di Intra, mentre a nord si trova la frazione di Trobaso. Nella fascia collinare sorgono le frazioni di Zoverallo, Antoliva e Biganzolo; sul Monte Rosso, all'interno del Parco nazionale della Val Grande, vi è la frazione Cavandone. Circondata dai monti: a est il monte Rosso, mentre a nord l'aspra area montuosa in cui sorge il Parco Nazionale della Val Grande ed in cui si trovano il monte Zeda (2156 m s.l.m.) ed il pizzo Marona (2051 m s.l.m.) Un'altra riserva naturale, la riserva naturale speciale di Fondotoce[6], si trova appena fuori dalla città, alla confluenza del Toce nel lago Maggiore. TerritorioIl territorio comunale si estende da un'altitudine che va dai 197 metri sulle rive del lago, a 693 metri sulla cima del Monte Rosso, nonostante ciò la maggior parte del centro abitato si estende da 200 a 400 metri, inoltre buona parte del territorio comunale è coperto da boschi e foreste. IdrografiaLa città, oltre ad affacciarsi sul lago Maggiore, è attraversata dal torrente San Bernardino e dal torrente San Giovanni[7] che delimitano la frazione di Intra. Nella frazione di Fondotoce scorre il canale del Mergozzo[8] che collega il lago di Mergozzo al lago Maggiore. ClimaIl clima è temperato umido con estate calda ("Cfa" secondo la classificazione dei climi di Köppen), con influenze di tipo continentale (Dfb nella classificazione Köppen) nelle zone interne e più elevate, come Intra e Trobaso. La temperatura media del mese più caldo si attesta sui 21,1 °C. La zona è caratterizzata da inverni freddi ed estati abbastanza calde, ma la presenza del lago rende l'inverno meno rigido sulla costa rispetto alle zone interne, e l'estate più fresca. La zona è molto piovosa in tutte le stagioni, ad esclusione dell'inverno durante il quale le precipitazioni sono relativamente modeste visto che comunque raggiungono i 2130 mm l'anno; ciò fa di Verbania una delle zone più piovose d'Italia. In estate si alternano periodi soleggiati e caldi ad altri freschi e temporaleschi. Le temperature medie di luglio, come detto, si aggirano sui 21 °C ed è raro che le massime superino i 32 °C; risultano dunque inferiori a quelle di molte località della Pianura Padana. Nonostante ciò l'elevato tasso di umidità contribuisce ad aumentare la sensazione di caldo anche a temperature relativamente basse. L'inverno è freddo ma mitigato sulle rive del lago, con la temperatura media di gennaio sugli 1,5 °C (più basse di circa 1 °C nelle frazioni di Intra e Trobaso, e tutte le zone della città sopra i 300-400 metri); nevicate, talvolta anche copiose, interessano la zona tutti gli inverni, con sensibili differenze a seconda delle zone della città; nella parte bassa della città, in particolar modo sul lago, le nevicate sono più rare e meno copiose (con accumuli medi di 5–10 cm per nevicata), sopra i 300-400 metri la neve è più frequente e abbondante con accumuli che possono localmente raggiungere i 20–40 cm con una sola nevicata (specialmente nella frazione di Cavandone, posta tra i 400 e i 500 m). La temperatura minima notturna scende spesso al di sotto degli 0 °C da dicembre alla prima metà di marzo e talvolta può arrivare fino a -8 o -10 °C, ma solo in casi eccezionali scende sotto tali valori. La primavera è caratterizzata da una forte dinamicità atmosferica: a marzo non è raro che la zona sia interessata da nevicate e gelate; i mesi di aprile e maggio sono caratterizzati da una elevata piovosità e da temperature miti, che possono raggiungere valori quasi estivi, ma anche subire temporanei abbassamenti. L'autunno risulta mite e gradevole fino a metà ottobre, per poi divenire piovoso e gradualmente sempre più freddo; le prime deboli gelate interessano l'area a partire da metà novembre. La nebbia è un fenomeno molto raro a causa della conformazione montuosa del territorio. I dati della Stazione meteorologica di Verbania si riferiscono alla frazione di Pallanza, collocata in una zona molto soleggiata rispetto al resto della città, quindi più calda. Le frazioni di Intra, Trobaso, Fondotoce, Zoverallo e Cavandone essendo collocate in zone meno soleggiate o/e più elevate, hanno valori inferiori di 1 o 2 °C.
Origini del nomeIl nome fu creato all'atto della creazione del comune derivandolo da Verbanus, il nome latino del lago Maggiore[9]. StoriaEtà anticaIl territorio fu abitato fin dall'epoca preistorica[10] e i primi popoli di cui si hanno notizie sono i Leponzi[11]. Furono annessi all'Impero Romano dall'imperatore Augusto nel I secolo[11]. Età medievaleNell'XI secolo Pallanza e Intra furono di proprietà prima dei vescovi di Novara, poi dei conti di Pombia e quindi della famiglia da Castello a cui Federico Barbarossa assegnò la proprietà di Pallanza e Intra nel 1152[11]. Dopo la sconfitta di Federico Barbarossa, il territorio tornò prima sotto l'influenza novarese, ma nel 1199 i da Castello si allearono con Vercelli contro Novara e riuscirono a riprenderne il controllo, cedendo Pallanza e la Valle Intrasca al ramo cadetto dei Barbavara[11] Nel 1218 Pallanza e Intra furono vendute a Novara, ma Pallanza e l'Ossola insorsero alleandosi nuovamente con Vercelli. Alla fine Pallanza fu assediata e saccheggiata[11]. Con la pace di Pavia del 1259 Novara riottenne il controllo di Pallanza, che per rinforzare il suo controllo contro successive ribellioni costruì nel 1270 un borgo fortificato a Intra[11]. Verso la fine del XIV secolo i territori del Verbano entrano a far parte del Ducato di Milano e vengono spezzettati in vari feudi, di cui i Moriggia ottennero la gran parte per concessione di Filippo Maria Visconti nel 1447[11], comunque Pallanza si mantenne esente dalla giurisdizione feudale fino al 1620 in cambio di pesanti riscatti[10]. Risalgono al 16 febbraio 1393 gli statuti di Pallanza e Intra[11]. Età modernaNel 1714 con la Pace di Rastatt i territori del lago passano sotto gli Asburgo e nel 1743 tutta la sponda occidentale del lago Maggiore viene ceduta ai Savoia con il trattato di Worms[11]. Nel 1751 viene creata la provincia dell'Alto Novarese (comprendente il Vergante, la Valle Intrasca, la Valle Cannobina, Omegna, la Val Strona, l'Ossola, la Valle Anzasca, la Val Vigezzo) con Pallanza come capoluogo[11][12]. Il 6 maggio 1770 venne aggiunta anche l'Ossola superiore fino a Domodossola[12]. Pallanza per tutelare i commerci verso la Lombardia chiese l'esenzione dei diritti daziali, ottenuta con Regio Decreto del 17 aprile 1753[12] Nel periodo di dominazione francese seguita all'invasione napoleonica la provincia dell'Alto Novarese fu sospesa e i suoi territori incorporati nel Dipartimento dell'Agogna[11]. Pallanza con la Valle Intrasca fu aggregata nel 15º Distretto con capoluogo Intra[12]. La provincia fu reistituita con il ritorno dei Savoia[11]. Con editto del 10 novembre 1818 l'Alta Ossola viene staccata dalla provincia e diventa provincia a sé, per ritornare alla provincia di Pallanza con l'editto del 10 ottobre 1836[12] Con la riforma amministrativa del 1864 la provincia viene soppressa e sostituita dai circondari di Pallanza e dell'Ossola, facenti parti della provincia di Novara[12]. Età contemporaneaGià nel XVIII secolo cominciano a mostrarsi i primi segni della futura industrializzazione, il San Bernardino viene usato per attività di sbiancatura di teli provenienti anche dalla Svizzera e dalla Germania; l'apertura della strada del Sempione è del 1806[12]. Nel 1808 viene aperta la prima filatura meccanica dei fratelli Müller[12], a cui seguirono altre fabbriche di filatura, tessitura, tintoria, cartiere, cappellifici e nastrifici[11] e all'inizio del XX secolo l'industria tessile occupa 3500 operai su 17 584 abitanti[12]. Si costituiscono le prime Società di mutuo soccorso, a Intra e Pallanza nel 1860 e a Trobaso nel 1887[13]. Suna nel XIX secolo era un centro per il traffico del legname e sede di numerosi scalpellini[12]. Nella seconda metà del XIX secolo inizia la costruzione di ville sul promontorio panoramico della Castagnola, che si protende nel lago tra Intra e Pallanza, successivamente alla costruzione della strada costiera nel 1840[14] Il 4 settembre 1850 nacque a Pallanza Luigi Cadorna, militare e politico che guidò l'esercito italiano durante la prima guerra mondiale fino alla disfatta di Caporetto. Nel 1927 a Intra sono aggregati i comuni di Arizzano Inferiore, Trobaso e Zoverallo, mentre a Pallanza sono aggregati i comuni di Suna, Fondotoce e Cavandone[13]. Nel 1929 anche Unchio viene aggiunto a Intra[13]. Infine nel 1939 viene istituito il comune di Verbania dalla fusione dei comuni di Intra e Pallanza[4]. Il nome del nuovo comune derivò da quello del Lago Maggiore, detto anche Verbano. Nel 1929 viene completata a Pallanza la costruzione del nuovo stabilimento della Rhodiaseta, poi divenuta Rhodiatoce, che all'inizio degli anni settanta occupava 4000 addetti e che attrasse molti immigrati prima dal Veneto e poi dal Meridione[13] L'industria locale entra però in forte crisi negli anni settanta con la chiusura di molte fabbriche[13]. L'8-11 ottobre 1943 furono uccisi a Intra i quattro componenti della famiglia Ovazza: il noto banchiere e imprenditore ebreo Ettore Ovazza che fino alle leggi razziali fasciste era stato un esponente di punta del regime, assieme alla moglie e ai due figli.[15] Il primo ad essere arrestato a Domodossola, dopo un fallito tentativo di espatrio in Svizzera, fu il figlio Riccardo; fu quindi la volta del resto della famiglia prelevati a Gressoney-Saint-Jean in Valle d'Aosta. Alla base dell'eccidio vi fu la stessa volontà di impossessarsi dei beni delle vittime che aveva guidato gli altri 53 omicidi nella zona in quello che verrà definito come l'Olocausto del Lago Maggiore.[16] Il 20 giugno 1944 Verbania fu teatro di un eccidio: 43 partigiani vennero fucilati dalle SS tedesche a Fondotoce dopo essere stati costretti a sfilare a piedi attraverso Intra, Pallanza e Suna preceduti da un cartello che recava la scritta "Sono questi i liberatori d'Italia oppure sono i banditi?". Una delle vittime fucilate, Carlo Suzzi, si salvò miracolosamente in quanto ferito non mortalmente, si finse morto e successivamente fu tratto in salvo da alcune donne di Fondotoce. In memoria di questo episodio sanguinoso, nel luogo dell'eccidio è stato eretto il Parco della Memoria e della Pace e la Casa della Resistenza, così come il tratto della Strada Statale 34 che da Fondotoce arriva fino a Gravellona Toce, passando vicino al luogo dell'eccidio, è intitolato in loro ricordo "Quarantadue Martiri". Per questo episodio Verbania ha ricevuto la medaglia d'oro alla Resistenza. Il 26 settembre 1944 a seguito di un mitragliamento da parte di un aereo inglese affondò il battello Milano, in servizio pubblico sul Lago Maggiore, comandato da Antonio Colombo; sul battello viaggiavano militari in forze ai diversi reparti della Repubblica Sociale Italiana e numerosi civili. Grazie al tempestivo intervento del sergente Bruto Pozzetto di Grado (Gorizia), che riuscì a prendere il comando del timone e ad avvicinare il battello alle rive del lago, tutti i passeggeri del battello riuscirono a salvarsi, prima che questo affondasse definitivamente in località "Castagnola". Ricerche effettuate nel 2007 da parte dei sommozzatori dei vigili del fuoco hanno effettivamente accertato l'assenza di resti di cadaveri a bordo nel relitto[17]. Dopo la seconda guerra mondiale il territorio verbanese apparteneva ancora alla provincia di Novara: nel 1976 fu istituito il circondario autonomo del Verbano-Cusio-Ossola, con sedi a Domodossola, Omegna e Verbania, fino a giungere nel 1992 all'istituzione della provincia del Verbano-Cusio-Ossola.[11]. SimboliFino al 1942 la città rimase priva di un proprio stemma.[18] Lo stemma riprende quello precedente di Pallanza, già molto simile a quello di Intra, col mantenimento dell'aquila in campo d'oro imperiale derivante dallo stemma dei Barbavara, e con la sostituzione del gelso con la quercia, per simboleggiare l'idea della forza. Inizialmente erano presenti simboli del regime fascista, rimossi dopo la fine della seconda guerra mondiale[18]. Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religiose
Architetture civili
Aree naturali
SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[24] Etnie e minoranze straniereNel 2019 gli stranieri residenti nel comune erano 2590, ovvero l'8,6% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[25]: CulturaIstruzioneArchivi e biblioteche
ScuoleScuole secondarie di secondo grado:
Musei
MediaStampa
Radio
TelevisioneTeatro
Geografia antropicaFrazioniIl territorio del comune comprende le seguenti frazioni:
QuartieriIl comune di Verbania è dotato di 5 consigli di quartiere:
EconomiaVerbania Pallanza è stata famosa, nel secondo dopoguerra, per la presenza di un importante stabilimento chimico della società Rhodiatoce (partecipazione paritaria della Montecatini e della francese Rhône-Poulenc), fondato nel 1928. La produzione era incentrata sul nylon 6,6, prodotto in esclusiva nazionale con il marchio commerciale «Nailon Rhodiatoce». Nel 1972 la Rhodiatoce fu al centro di un'importante operazione di fusione tra le varie aziende della Montedison legate alla produzione di fibre tessili sintetiche e artificiali, operazione che portò alla nascita della Montefibre. Nel 1975 la produzione di polimeri plastici derivati dal nylon 6,6 fu scorporata dalle linee produttive della Montefibre e inquadrata nella nuova società denominata Taban, che mantenne le attività all'interno dello stabilimento. La crisi del settore chimico che colpì il mercato italiano negli anni settanta e nei primi anni ottanta mise in pesante crisi il gruppo Montedison e in modo particolare la Montefibre. Per evitare quindi che l'intera società arrivasse all'amministrazione controllata, la direzione ordinò il blocco totale delle attività produttive e la cessione delle quote di produzione nazionale del nylon 6,6; questa decisione colpì in modo particolare lo stabilimento di Pallanza (maggiore produttore nazionale) che, nell'autunno del 1983, venne chiuso. Nello stesso periodo, ad aggravare la situazione economica e occupazionale esistente in città, la crisi economica portò, dopo poco tempo, alla chiusura dell'importante cartiera situata nella frazione di Possaccio, di proprietà della società "Cartiere di Tolmezzo e Prealpine S.p.A.". Con la chiusura delle due fabbriche principali, la città si trovò così a fare i conti con la più grave crisi occupazionale della sua storia: oltre 3 000 persone, più l'indotto, si trovarono senza posto di lavoro. Inutili furono gli appelli (anche parlamentari) per convincere la Montedison e la Cartiera di Tolmezzo a riavviare gli impianti. Nel 1989 il gruppo Mossi & Ghisolfi acquisì infine lo stabilimento ex Montefibre e riconvertì le linee produttive; venne fondata a tal proposito una nuova società, l'Acetati S.p.A., specializzata nella produzione di acetato di cellulosa. Verbania presenta un turismo sviluppato grazie alla privilegiata posizione geografica; di particolare interesse sono i giardini botanici di Villa Taranto sul promontorio della Castagnola e villa San Remigio, in stile barocco; perciò la città viene definita il giardino sul lago, data l'abbondante presenza di giardini e terrazze. Infrastrutture e trasportiStradeVerbania è servita dalla autostrada A26, la cui uscita "Verbania" si trova in realtà nel territorio del comune di Gravellona Toce ed è attraversata dalla Strada statale 34 del Lago Maggiore che costeggiando il lago prosegue verso il confine con la Svizzera. FerrovieVerbania è servita dalla stazione di Verbania-Pallanza, posta sulla linea Domodossola-Milano, ma situata in posizione molto decentrata rispetto ai centri abitati, in quanto sita in frazione Fondotoce (è a 7 km dal centro di Pallanza). PortiLa Gestione governativa navigazione laghi gestisce una linea di traghetti che collega Intra a Laveno sulla sponda lombarda e la linea di battelli Arona-Locarno che effettua fermate ai porti di Suna, Pallanza (centro), Pallanza (di fronte a Villa Taranto) e Intra. Le frazioni con accesso al lago offrono porti e scivoli per l'attracco di imbarcazioni turistiche in particolare il porto comunale di San Dazio a Pallanza[32] e quello di Intra[33] Il porto turistico di Verbania, situato di fronte a Villa Taranto e che offriva una capacità di 146 posti barca è affondato in seguito a un evento atmosferico anomalo il 10 ottobre 2013 ed è stato dichiarato inagibile[34]. Mobilità urbanaLa mobilità urbana è affidata alla VCO Trasporti che gestisce una linea urbana e numerose linee extraurbane di autobus verso gli altri centri della provincia. L'Autoservizi Comazzi gestisce una linea di autobus Verbania - Domodossola. La SAF gestisce linee di autobus che collegano Verbania all'aeroporto di Milano-Malpensa, Novara, Milano, Miazzina e Valle Intrasca. Dal 1913 fino al 1946 è stata attiva la tranvia Intra-Omegna, sostituita successivamente dal servizio di bus. Nei 1926 è stata attiva la Ferrovia Intra-Premeno, affidata in concessione alla F.I.P. - Società Anonima Ferrovia Intra Premeno, la tratta fu chiusa nel 1959[35] AmministrazioneGemellaggi
Altre informazioni amministrativeNel 2007 Verbania fu formalmente insignita del titolo di città, peraltro già posseduto da entrambi i soppressi comuni di Intra e Pallanza. SportSono originari del comune Angelo Pagotto, portiere di calcio, Sandro Crivelli ex calciatore di Torino, Ternana, Pisa e Reggiana,Egidio Calloni ex calciatore di serie a, Agnese Bonfantini calciatrice della Sampdoria e della Nazionale Italiana, Filippo Ganna campione mondiale di ciclismo su pista e su strada e Valentina Greggio, più volte vincitrice della Coppa del Mondo di sci di velocità. CalcioLa principale società calcistica è il Verbania, fondato nel 1959, che a cavallo tra gli anni sessanta e settanta disputò sette campionati in Serie C. Sede delle gare interne è lo stadio Carlo Pedroli. CanottaggioCi sono ben due associazioni sportive dilettantistiche di canottaggio la Canottieri Pallanza (fondata nel 1896) e la Canottieri Intra (1909) da cui nel corso degli anni sono fuoriusciti numerosi campioni, tra cui i verbanesi Beniamino Bonomi e Carlo Tacchini. PallavoloLe società principali della città sono la Rosaltiora e l'Altiora. BasketLa società Virtus Verbania è la principale società cestistica della città, impegnata nel settore giovanile. Rugby
CiclismoVerbania è legata al Giro d'Italia, avendo ospitato 3 arrivi e 2 partenze di tappe.
La città è legata anche al Giro Rosa, con l'arrivo della 9ª tappa del 2014. Il comune stato inoltre interessato dal Tour de Suisse nel 1956, 1963, 1964 e nel 2012. Verbania ha ospitato l'edizione dei Campionati europei di ciclismo su strada 2008 (solo le gare in linea hanno avuto sede di partenza e di arrivo in Verbania). Strutture sportive
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Note
Bibliografia
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