Utica (città antica)
Utica (in greco antico: Οὐτίκα?, Outíka[1]; in latino Ŭtĭca[2]; in lingua fenicia, 𐤏𐤕𐤒, ‘TQ o 𐤏𐤕𐤂, ‘TG[3][4]) è un'antica città costiera fenicia[1][5]. Oggi è situata a 8 km dalla costa della attuale Tunisia, a pochi chilometri a nord di Cartagine e a 27 km a nord di Tunisi[6][7] alla foce del fiume Bagrada (oggi Megerda)[8] fondata nel 1101 a.C. secondo Plinio il Vecchio e Velleio Patercolo.[5] "Utica" deriva forse dal fenicio o dal libico[9] e significa forse vecchia città, in contrasto con la successiva colonia Cartagine, che significa nuova città.[10] StoriaSecondo Velleio Patercolo, in Storia Romana, sarebbe stata fondata dopo Cadice, quindi presumibilmente attorno al 1100 O 1000 a.C.. La sua fondazione è collocata talvolta 287 anni prima quella di Cartagine (814 a.C.), il che corrisponderebbe al 1101 a.C., secondo il trattato dello Pseudo-Aristotele Storie meravigliose, che dice rifarsi alle Storie fenicie, come confermato da Plinio il Vecchio nella Storia Naturale.[11] Sarebbe la terza colonia fenicia per fondazione, dopo Lixus e Cadice. Fondata da Tiro o dai Sidonî secondo il poeta Silio Italico, ma con questa accezione si intendevano i Fenici nella Bibbia.[9] Dopo la fondazione di Cartagine la città inviò un'ambasciata di benvenuto.[9] Commerciò con l'Egitto finché non venne minacciata dalla fondazione della colonia di Cirene nel 631 a.C. da parte dei Greci Focesi.[8] Nel Primo Trattato tra Roma e Cartagine non è menzionata, il che presume che la città fosse indipendente nel 508 a.C.[8] Nel secondo Trattato tra Roma e Cartagine è menzionata e nel trattato con Filippo di Macedonia del 215 a.C. è considerata pari a Cartagine.[8] Per il suo entroterra molto fertile, e anche per la presenza di un porto efficiente e frequentato godeva di un certo grado di floridezza tanto da poter entrare a volte in competizione con la stessa Cartagine. Per questa ragione simpatizzò con i Romani e con Massinissa allo scoppio della Terza guerra punica e per questo divenne capitale della provincia d'Africa.[12] Dopo la battaglia di Farsalo divenne la base operativa dei pompeiani e nella vicina località di Tapso, si svolse nel 46 a.C. la battaglia vinta da Gaio Giulio Cesare contro i pompeiani di Tito Labieno, Giuba I, M. Petreio, Gneo e Sesto Pompeo (vedi Battaglia di Tapso). Ad Utica nel frattempo si era asserragliato per difenderla Marco Porcio Catone Minore (meglio noto, per l'appunto, come l'Uticense), vera anima della resistenza Pompeiana; egli, fermo e convinto seguace della dottrina stoica, strenuo sostenitore della libertà repubblicana, non appena seppe che Cesare era alle porte della città, non esitò a sacrificare se stesso. Utica, divenuta celebre proprio per il suo estremo sacrificio, gli rese degni onori funebri. Utica è anche la città dove morì esule Gneo Nevio. In seguito, Utica divenne municipio sotto Augusto e colonia con Adriano, per decadere infine a causa della rinascita di Cartagine e dell'insabbiamento del porto. Nel I secolo d.C. la sua importanza fu tale, che ebbe anche una propria zecca: nel 25 d.C., infatti, vi venne coniata una moneta che recava su una faccia la testa dell'imperatore Tiberio insieme ai nomi del proconsole e del questore della provincia di Siria[13]. ArcheologiaPresenza di necropoli puniche databili al VII secolo a.C. e VIII secolo a.C. oltre ad alcuni edifici con mosaici di età repubblicana romana, si sono identificate tracce di un tempio, di terme e di due teatri e due anfiteatri. Testimonianze documentali della sua natura integrata nella cultura romana. Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
|
Portal di Ensiklopedia Dunia