Salamina (Cipro)
Salamina[1] (in greco antico: Σαλαμίς?, in greco Σαλαμίνα?, in turco Salamis) era un'antica polis sulla costa orientale di Cipro, alla foce del fiume Pedio (Pedieos), sei chilometri a nord della moderna Famagosta e sette chilometri a sud del villaggio di Spathariko. Nota bene: non va confusa con la Salamina tradizionalmente greca, quella della celebre battaglia del 480 a.C., nell'àmbito della seconda Guerra Persiana. StoriaLe più antiche testimonianze archeologiche datano all XI secolo a.C. (Tarda Età del Bronzo III). Secondo il mito, a fondarla sarebbe stato Teucro, figlio di Telamone, il quale, esiliato dal padre per non aver riportato suo fratello Aiace a casa, edificò la città dandole il nome della paterna Salamina. La presenza di minerale di rame rendeva Cipro uno snodo essenziale nella rete dei primi traffici commerciali, e l'isola fu una fonte da cui si irradiarono sul continente greco i tratti culturali tipici del Periodo orientalizzante, secondo l'ipotesi avanzata da Walter Burkert nel 1992. Le sepolture infantile in giare canaanite rivelano una presenza fenicia, a cui è attribuito un porto e una necropoli. La città è menzionata in iscrizioni assire come uno dei regni di Iadnana (Cipro)[2]. Nell'877 a.C. un esercito assiro raggiunse per la prima volta il Mar Mediterraneo. Nel 708 a.C. i re delle città di Cipro rendevano omaggio a Sargon II di Assiria (Burkert). Le prime monete vennero coniate nel VI secolo a.C., ispirandosi a prototipi persiani. Cipro era sotto il controllo degli Assiri a quest'epoca ma le città stato godevano di una certa autonomia fintantoché pagavano il loro tributo al re assiro. Questo permetteva ai re delle singole città di accumulare benessere e potere. Alcuni costumi funerari osservati nelle "tombe regali" di Salamina si collegano direttamente ai riti omerici, come il sacrificio di cavalli in onore del defunto e l'offerta di giare di olio d'oliva. Alcuni studiosi hanno interpretato questo fenomeno come il risultato dell'influenza dell'epica omerica a Cipro. Molti degli oggetti dei corredi funerari provengono dal Levante o dall'Egitto. Fu, peraltro, teatro di uno scontro di notevole rilevanza nel 450 a.C., quando Pericle, ormai divenuto assoluto signore della πόλις ateniese, per realizzare i propri scopi (specialmente in relazione all'esigenza di scacciare il rivale Cimone dalla scena politica ateniese), si dette all'assedio di Cizio. Tuttavia, dopo la morte per un'epidemia proprio di Cimone nella città stessa, scelse di ricondurre in patria la flotta, la quale, però, dovette scontrarsi proprio nelle acque di Salamina con delle navi fenicie, sulle quali, alla fine, ebbe la meglio. [3] L'importanza che ricoprì nell'àmbito della storia greca, peraltro, è testimoniata anche da un'altra battaglia, nel 306 a.C., quando si svolse un atto del celebre scontro fra i diadochi, cioè i successori di Alessandro Magno (dal greco antico "διαδέχομαι": "ricevere", ad indicare coloro che propriamente "ricevettero", o quantomeno "reclamarono", il suo potere): in particolare, si tratta di Tolomeo I d'Egitto e di Antigono I Monoftalmo, i quali affidarono il comando delle proprie truppe rispettivamente al figlio Demetrio e al fratello Menelao. La battaglia ne risultò in una clamorosa sconfitta per il secondo, che fu, infatti, catturato a Cipro. Così, Antigono ottenne il vacante ruolo di "imperatore", sostituendo (momentaneamente e per breve tempo) Alessandro. [4] Distrutta da un terremoto attorno al 340, la città fu ricostruita e chiamata Costanza (Constantia) in onore dell'imperatore Costanzo II; infine fu definitivamente distrutta nel 647 dagli Arabi. Scavi archeologiciNote
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
|