L'uracile è una delle due basi azotatepirimidiniche che formano i nucleotidi dell'acido nucleicoRNA. Tramite due legami a idrogeno nell'RNA si lega all'adenina (A).
Legata a una molecola di ribosio forma l'uridina. Come tale l'uridina non ha quasi nessun coinvolgimento metabolico. Deve essere prima convertita nella sua forma fosforilata completa (UTP) e da qui prendere diverse vie metaboliche:
essere convertita a derivati glucidici come l'UDP-glucosio e l'UDP-galattosio, che intervengono nei fenomeni di costruzione delle strutture polisaccaridiche cellulari (zuccheri complessi con funzione strutturale)
sfruttare il derivato difosfato (UDP) per sintetizzare la base timina. Viene utilizzata la ribonucleotide reduttasi per ridurre l'UDP in dUDP, la nucleotide difosfato chinasi per fosforilarlo a dUTP e infine una idrolisi per portarlo al dUMP con rilascio di pirofosfato. L'idrolisi di quest'ultimo permette di sbilanciare la reazione verso i prodotti, per ridurre il più possibile la presenza di dUTP nella cellula. Date le somiglianze tra uracile e timina, infatti, il dUTP potrebbe entrare erroneamente nel DNA, non riuscendo la polimerasi a discriminare bene le due basi azotate.
Il dUMP viene poi metilato per azione della timidilato sintetasi, utilizzando un metile proveniente da N5, N10-metilen-tetraidrofolato. Il prodotto di tale reazione sarà la dTMP desiderata e il diidrofolato. La base è ora pronta per entrare nella struttura del DNA.
Quest'ultimo passaggio è stato sfruttato ampiamente nella chemioterapia antitumorale con il farmaco 5-fluoro-uracile (5FU), inibitore suicida e irreversibile della timidilato sintetasi.
Ha trovato infatti ampio uso nella terapia del carcinoma mammario, di quello del colon, nel tumore epatico e altri tipi. Oggi si preferiscono dei suoi derivati più efficaci (Fluoro-desossiuridina e Tegafur), che hanno un profilo di farmacocinetica e tossicità migliori.