Tram ATM serie 600
Le vetture tranviarie serie 600 dell'ATM di Milano erano una serie di vetture a due assi ordinate negli anni intorno alla prima guerra mondiale al fine di sostituire sulle linee più trafficate le vecchie vetture Edison. StoriaProgettate sulla base dei buoni risultati ottenuti dalle cosiddette vetture "sperimentali", costruite nel 1916-1917 da diverse industrie del settore, le 600 entrarono in servizio dopo la prima guerra mondiale in 129 unità, numerate da 601 a 729, con possibilità di essere accoppiate a rimorchi della serie 1300. In origine bidirezionali, furono trasformate in monodirezionali tra il 1932 e il 1936. Nel 1934 dieci unità della serie rimasero distrutte in un incendio durante la fase di revisione e, pertanto, le stesse vennero ricostruite poco dopo con cassa metallica simile a quella delle Carrelli. Quattro unità, matricole 726 ÷ 729, passarono nel 1929 alla STEL, che le utilizzò per il servizio tranviario urbano di Monza e al quale rimasero adibite sino al 1956[1], anno in cui ritornarono sulla rete urbana milanese[2]. Dopo la seconda guerra mondiale, durante la quale trenta unità furono requisite e inviate in Germania (a Monaco di Baviera: dodici unità vennero acquistate definitivamente nel 1949 e utilizzate fino al 1959[3]), alcuni esemplari danneggiati vennero ricostruiti a cassa metallica e riclassificati nella serie 700; altre vetture furono utilizzate per costruire le articolate serie 4000, poi utilizzate anche sulle linee suburbane per Corsico e Niguarda[4]. Le 600 fecero servizio fino al 1967, quindi vennero radiate e demolite. Nel 1984 l'unità 700 è stata ricostruita nell'aspetto della serie 600, assumendo il numero 609, sebbene dotata di pantografo al posto del trolley originale; tale vettura fa parte del patrimonio storico tranviario ATM, del quale costituisce l'unità più vetusta ancora presente nel proprio parco[5][6]. L'esemplare ricostruito numero 609 è stato disponibile per noleggi, corse speciali, servizi fotografici, fino a ottobre 2024, mese a partire dal quale la vettura è stata di fatto accantonata per volontà di ATM[7]. Note
Bibliografia
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