Le vetture tranviarie serie 1500 dell'ATM (note anche come "vetture a carrelli" o "tram tipo 1928") sono una serie italiana di tram urbani in uso a Milano dall'anno 1928. A oggi sono i più antichi tram al mondo ad essere in servizio sulle linee urbane.
Storia
La produzione in serie di cinquecento esemplari della Ventotto fu preceduta dalla costruzione di due prototipi immatricolati con il numero 1501 e 1502. I due prototipi, allora definiti campioni e allestiti in poco più di quattro mesi, compirono «fra la curiosità e la meraviglia dei passanti» la prima corsa in città il giorno 29 novembre 1927 sul percorso che dal deposito di via Messina portava a piazzale Fiume, via Manzoni, Foro Bonaparte e corso Sempione[1].
Nel giro di due anni (1929-1930) vennero realizzate altre 500 unità di serie, prendendo effettivo servizio dal 1929 con le numerazioni da 1503 a 2002. Originariamente a due porte, dal 1931 si decise di aggiungerne una terza (dapprima mezza-porta) per facilitare i flussi dei passeggeri e l'accesso al salottino fumatori in coda alla vettura. In quell'anno la postazione del bigliettaio, fino ad allora al centro del mezzo, viene spostata in prossimità della porta anteriore, per consentire il pagamento all'ingresso e rendere le vetture conformi con la nuova normativa sulla salita e discesa dai mezzi pubblici.
Con i pesanti bombardamenti di Milano del 1943, molte unità vengono danneggiate dagli incendi provocati dalle bombe lanciate dagli Alleati. La loro robusta ossatura, però, fa sì che al termine del conflitto mondiale vengano ricostruite senza troppi problemi, tutte eccetto la 1624, colpita in pieno da una bomba e andata irrimediabilmente perduta.
All'inizio degli anni settanta i tram abbandonano la tradizionale livrea verde bitonale, sostituita dall'arancio ministeriale che alcuni anni dopo sarebbe stato imposto a tutti i mezzi pubblici urbani d'Italia. Negli stessi anni viene abolita la figura del bigliettaio a bordo, con l'introduzione dell'agente unico, e la tradizionale asta di captazione, chiamata in milanese "perteghetta" (perte'gɛta) e spesso vittima di scarrucolamenti che causavano l'arresto della corsa, viene gradualmente sostituita da un moderno pantografo, con modifiche terminate nel 1978 presso la linea 23.
Nel dicembre 2008 l'ATM avvia una progressiva ricolorazione delle Ventotto in una nuova livrea bitonale giallo-crema[2], come richiamo alla primissima livrea vestita dai prototipi e dalle primissime vetture costruite della serie. Negli anni successivi la livrea bitonale giallo-crema verrà applicata anche ad altri tram milanesi di produzione più moderna: i Sirietto di prima e seconda serie e le vetture serie 4600 e 4700[3].
Nel 2010 è cominciata la revisione generale dell'intera serie, che ha visto un rifacimento degli interni (risistemazione degli ambienti e della barriera di separazione fra il posto di guida e l'abitacolo) e delle finiture (montaggio di pannelli pubblicitari in simil legno e ricolorazione dei parafanghi in marrone, poi estesa anche alle vetture che stavano semplicemente ricevendo il semplice cambio di livrea). Alcune vetture adibite a servizi speciali, quali l'addestramento dei conducenti, hanno mantenuto la livrea arancio ministeriale.
Ad oggi le Ventotto a Milano sono utilizzate sulle linee 1, 5, 10, 19 e 33.
Tabella di produzione
Società Italiana Carminati & Toselli: 110 unità (dalla 1503 alla 1612);
Società Italiana Ernesto Breda: 110 unità (dalla 1613 alla 1722);
Officine Meccaniche di Reggio Emilia: 50 unità (dalla 1723 alla 1772);
Officine Meccaniche: 110 unità (dalla 1773 alla 1882);
Officine Elettroferroviarie Tallero: 110 unità (dalla 1883 alla 1992);
Nell'agosto 1929 un'unità prodotta dalla Breda[N 1] venne venduta a Bruxelles. Entrò in servizio soltanto nel 1932, con la matricola 5001, adattata al differente interbinario della rete tranviaria di Bruxelles. Nel 1935 fu rivenduta alla città di Madrid, dove ricevette la matricola 1001, in un secondo momento mutata in 1000. Qui la vettura entrò in circolazione dopo aver subito ulteriori modifiche, come l'aggiunta della porta posteriore e il dimezzamento di quella anteriore. Nel 1959 fu utilizzata nelle riprese del cortometraggio Se vende un tranvía, dove figurò per l'occasione con la matricola 1080[4]. Cessò infine il proprio servizio nell'ottobre 1965.
Nel luglio 1929, arrivò a Francoforte un'altra Ventotto, noleggiata per l'occasione per sei settimane in occasione del congresso dell'Unione Internazionale delle Ferrovie Locali e Tranvie (che si tenne in quel settembre). Anch'essa risultava essere stata prodotta dalla Breda; inoltre non presentava numerazione alcuna (pertanto risultava ancora di proprietà del costruttore), e sarebbe in seguito tornata a Milano prendendo regolare servizio presso l'ATM[5]. La vettura era munita di pantografo prestato dalla STEL e vestiva già la nuova livrea biverde adottata a Milano a partire da quello stesso anno.
Nel settembre 2010 un'altra Ventotto, la 1503, è arrivata a Bruxelles, circolando per un breve periodo in occasione del 125º anniversario dell'UITP (Union Internationale des Transports Publics), per il quale si è tenuto un convegno dedicato, con tram ospitati da varie reti[6][7].
Da alcuni decenni la fortuna di questi tram ormai quasi centenari non si limita alla sola Milano: alcune di queste vetture infatti prestano regolarmente servizio sulla linea F (Castro-Fisherman's Wharf) di San Francisco. Nel 1983 venne infatti organizzata dalla Camera di Commercio di San Francisco l'Historic Trolley Festival, una manifestazione in cui venivano esposti alcuni storici tram provenienti da tutto il mondo, in concomitanza con l'inaugurazione della nuova linea F. La vettura inviata da Milano, che riscosse particolare successo, venne al termine della manifestazione donata alla città di San Francisco e aprì la strada all'importazione di altre vetture, formando una flotta per la regolare circolazione nella città californiana[8].
Elenco vetture
Vetture particolari
1503, vettura storica, riportata allo stato d'origine "anno 1929" (livrea giallo-crema, due porte, assenza di paretina divisoria dietro il banco di manovra, scompartimento posteriore di prima classe con panche rivestite di velluto e banchetto del bigliettaio in posizione centrale) nelle officina generale Teodosio nel 1996. Assegnata dep. Baggio[9];
1552, vettura di servizio, in livrea arancio ministeriale, usata per addestramenti e traino di vetture guaste[10];
1699, vettura speciale, colorata in livrea rosso/blu nel 2001, impiegata per servizi speciali e scolastici (TraMito). Assegnata dep. Baggio[9];
1702, vettura speciale, colorata in livrea bianca nel 1984, impiegata per noleggi e servizi pubblicitari. Assegnata dep. Baggio[9];
1723, vettura speciale, riportata in livrea biverde nel gennaio 1994, impiegata per noleggi e servizi pubblicitari. In precedenza era utilizzata per giri turistici. Assegnata dep. Baggio;[9]
1736, vettura di servizio, in livrea arancio ministeriale, impiegata per traino di vetture guaste. Assegnata dep. Baggio[11];
1771, vettura di servizio, in livrea arancio ministeriale, impiegata per traino di vetture guaste[12];
1794, in livrea giallo-crema, impiegata per noleggi e servizi pubblicitari, scompartimento posteriore con panche rivestite di velluto. Assegnata dep. Baggio[9];
1796, unita alla 1973 nel 1984 per realizzare la vettura prototipo a due casse 4500 (II), accantonata a Precotto[13];
1813, in livrea arcobaleno dedicata al Pride da giugno 2022, in servizio sulla linea 10 fino a ottobre 2024, fino a novembre sulla linea 1 e poi nuovamente sulla linea 10[14];
1822, vettura speciale, in livrea giallo-crema, impiegata per noleggi e servizi pubblicitari[N 2]. Assegnata dep. Baggio[9];
1830, in livrea arancio ministeriale, impiegata per noleggi e servizi pubblicitari. Assegnata dep. Baggio[9];
1847, vettura speciale, riportata in livrea biverde nell'ottobre 1995, impiegata per noleggi e servizi pubblicitari. Assegnata dep. Baggio[15];
1855, vettura ristorante, trasformata nel 2006 con chiusura della porta centrale e colorata in livrea verde scuro (ATMosfera 2). Assegnata dep. Baggio[16];
1880, in livrea bianca dedicata a Carla Fracci da giugno 2021, in servizio sulla linea 1[17];
1908, vettura accantonata a Precotto, precedentemente matricola 1502 (uno dei due prototipi[N 3]) di costruzione Carminati & Toselli;
1915, vettura di servizio, modificata per il traino dei Sirio guasti, assegnata a Precotto[13];
1927, vettura speciale, colorata dapprima in livrea rosso-azzurro dal 1983 al 1984, poi con i colori della bandiera inglese per Saiwa dal 1984 al 1986; infine in verde chiaro con decorazioni ecologiche dall'imperiale ai carrelli ideate da Peter Toepfer, il cui simbolo è Attilio, il tranviere milanese e impiegata per servizi scolastici. Accantonata a Famagosta, ripristinata nel 2010 come traino, accantonata presso il Deposito ATM Messina[18];
1949, vettura di servizio, dotata dei profili per le prove di ingombro dei Sirio[19];
1955, vettura di servizio, dotata di spazzaneve nel 1983 e pantografo sperimentale Rebosio, accantonata a Precotto[13];
1957, vettura speciale, colorata in livrea argento nel 1999 e impiegata per servizi scolastici (Scuolaintram). Assegnata dep. Baggio[20];
1970, vettura ristorante, trasformata nel 2006 con chiusura della porta centrale e colorata in livrea verde scuro (ATMosfera 1). Assegnata dep. Baggio[16];
1973, unita alla 1796 nel 1984 per realizzare la vettura prototipo a due casse 4500 (II), accantonata a Precotto[13];
1980, in livrea arancio ministeriale, impiegata per noleggi e servizi pubblicitari. Assegnata dep. Baggio[9];
1524, a Vigevano, Pavia, presso un privato, in livrea biverde (già preservata nel 1979 in un parco e in seguito trasferita nel 1987 a Rescaldina), assieme alla 1941; è l'ultima vettura di serie sopravvissuta con avviatore APN[22];
1731, a San Vincenzo, Livorno, presso l'Associazione Nobiscum dall'aprile 2001, ricolorata in livrea arancio ministeriale; precedentemente collocata presso lo scalo ferroviario[26];
1761, a Saronno, Varese, presso la Rotonda Lazzaroni; attualmente non più presente, forse demolita;
1938, a Castelletto Ticino, Novara, presso il Gottard Park; solo la parte anteriore. Esposta in piazza Duomo con un presepe per le festività natalizie del 1995, di cui riportava il numero al posto della matricola[29];
1941, a Vigevano, Pavia, presso un privato, in livrea arancio ministeriale, assieme alla 1524[22];
1998, a Cologno Monzese, Milano, presso un concessionario all'uscita dalla Tangenziale; attualmente versa in cattive condizioni.
Vetture rivendute all'estero
1532, presso lo stabilimento Gomaco in attesa di restauro;
1612, a Kōchi, Giappone dal settembre 1994, non in servizio (demolita nel 2006);
1640, presso lo stabilimento Gomaco in attesa di restauro;
1945, a Mount Pleasant, Iowa dal 2002, colorata in rossa e bianca e con l'asta di captazione ripristinata; precedentemente monumentata all'ingresso della Gomaco[33];
1996, presso lo stabilimento Gomaco in attesa di restauro;
2001, a San Jose, California, resa bidirezionale a spese della 1943 e ricolorata in biverde[32].
San Francisco, California
1507, con la matricola 1807, ridipinta in livrea giallo-crema[8];
1515, con la matricola 1815, in livrea arancio ministeriale[8];
1556, con la matricola 1856, in livrea arancio ministeriale[8];
1588, con la matricola 1888, ridipinta in livrea biverde[8];
1793, con la matricola 1893, in livrea arancio ministeriale[8];
1795, con la matricola 1895, in livrea arancio ministeriale[34];
Cronache di vita milanese: Le nuove vetture tranviarie, in Città di Milano : Bollettino municipale mensile di cronaca amministrativa e di statistica, Fascicolo 11, Milano, Comune di Milano, novembre 1927, pp. 403-404.
G. D'Alò, Le nuove vetture tranviarie, in Milano : Rivista mensile del Comune, Fascicolo 7, Milano, Comune di Milano, luglio 1929.