Tegengrenite

Tegengrenite
Classificazione Strunz4.BB.20[1]
Formula chimica(Mn3+0,5Sb5+0,5)Mg2O4[2]
Proprietà cristallografiche
Sistema cristallinotrigonale[3]
Parametri di cellaa = 16,0285(9) Å, c = 14,8144(8) Å, Z = 42[4]
Gruppo puntuale3[5]
Gruppo spazialeR3 (nº 148)
Proprietà fisiche
Densità calcolata4,58(1)[6] g/cm³
Durezza (Mohs)6 - 7[7]
Sfaldaturanon osservata[3]
Fratturaconcoide[3]
Colorerosso rubino scuro;[7] grigio alla luce incidente con riflessioni interne rosso-arancio[6]
Lucentezzaadamantina[6]
Opacitàtraslucido[6]
Diffusioneraro
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

La tegengrenite (simbolo IMA: Teg[8]) è un minerale molto raro del supergruppo dello spinello e in particolare degli ossispinelli, nella cui famiglia occupa un posto nel sottogruppo dell'ulvöspinello; appartiene alla famiglia minerale degli "ossidi e idrossidi" con composizione chimica (Mn3+0,5Sb5+0,5)Mg2O4.[2]

Etimologia e storia

Nel 1988, un gruppo di ricerca guidato da Pete J. Dunn descrisse la filipstadite contenuta nei campioni provenienti dal sito minerario di Långban (Svezia).[9] Un secondo caso di filipstadite venne descritto da Dan Holtstam e colleghi cinque anni dopo. Nei campioni provenienti dalla piccola miniera di "Jakobsberg", dove il minerale di manganese veniva estratto sporadicamente tra il 1891 e il 1918, hanno descritto un'altra fase X simile, oltre alla filipstadite, che non sono stati in grado di caratterizzare con maggiore precisione. Un campione migliore con cristalli più grandi di "fase X" è stato trovato nelle discariche della miniera dal collezionista di minerali Torbjörn Lorin di Örebro e ha permesso a Dan Holstam e Ann-Kristin Larsson di fare una descrizione precisa di questa fase nel 2000. Hanno chiamato il nuovo spinello in onore del geologo minerario finlandese-svedese Felix Tegengren (1884–1980).[6][10]

La località tipo è costituita dagli skarn del giacimento di ferro e manganese di Jakobsberg vicino a Filipstad nell'area mineraria centrale svedese di Bergslagen (nel Västmanland, Svezia).[6][11][12] Il campione tipo del minerale è conservato presso il Museo svedese di storia naturale di Stoccolma (Svezia) con il numero di catalogo 980408.[6]

Classificazione

Nella Sistematica dei lapis (Lapis-Systematik) di Stefan Weiß la tegengrenite è elencata nella classe degli "ossidi e idrossidi" e lì alla sottoclasse degli "ossidi con rapporto molare metallo:ossigeno = 3:4 (spinello di tipo M3O4 e composti correlati)", dove la tegengrenite è classificata insieme a harmunite, hausmannite, hetaerolite, idrohetaerolite, iwakiite, marokite, filipstadite, wernerkrauseite e xieite, con le quali forma il sistema nº IV/B.05.[13]

La nona edizione della classificazione dei minerali di Strunz, aggiornata l'ultima volta dall'IMA nel 2009,[14] elenca la tegengrenite nella classe "4. Ossidi (idrossidi, V[5,6] vanadati, arseniti, antimoniti, bismutiti, solfiti, seleniti, telluriti, iodati)" e nella sottoclasse "4.B Metallo:Ossigeno = 3:4 e simili"; questa viene ulteriormente suddivisa in base alla dimensione dei cationi coinvolti, in modo che la tegengrenite possa essere trovata nella sezione "4.BB Con soltanto cationi di media dimensione" dove è l'unico membro del sistema nº 4.BB.20.[14]

Tale classificazione viene mantenuta anche nell'edizione successiva, proseguita dal database "mindat.org", chiamata anche Classificazione Strunz-mindat.[1]

Nel sistema di classificazione dei minerali secondo Dana, utilizzato principalmente nei paesi di lingua inglese, la tegengrenite si trova nella classe degli "ossidi e idrossidi" e quindi alla sottoclasse degli "ossidi multipli", dove il minerale può essere trovato insieme alla filipstadite nel gruppo senza nome 07.02.13 all'interno della sottosezione degli "ossidi multipli (A+B2+)2X4, gruppo dello spinello" insieme alla filipstadite.[15]

Chimica

La tegengrenite pura ha la composizione:[16]

Per la tegengrenite proveniente dalla località tipo viene fornita la seguente composizione empirica:[6]

Abito cristallino

La tegengrenite cristallizza nel sistema trigonale nel gruppo spaziale R3 (gruppo nº 148) e parametri reticolari a = 16,0285(9) Å e c = 14,8144(8) Å, oltre ad avere 42 unità di formula per cella unitaria con la struttura dello spinello.[6]

Origine e giacitura

La tegengrenite è stata trovata esclusivamente nei depositi di manganese come quello di Långban in Svezia. I calcari marini, presenti insieme alle rocce vulcaniche, hanno subito inizialmente alterazioni metamorfiche. Alle condizioni massime della facies anfibolitica di 2 kbar e 650 °C, si è formata inizialmente l'hausmannite. A temperature e pressioni decrescenti, la tegengrenite spesso cristallizza direttamente sulla hausmannite o si isola nella calcite.[6]

Nella località tipo della tegengrenite, il giacimento di ferro e manganese di "Jakobsberg" vicino a Filipstad nell'area mineraria centrale svedese di Bergslagen (in Svezia), la tegengrenite èassociata a haumannite, calcite, brucite, clinohumite, dolomite, rame nativo, kinoshitalite, bindheimite, baritocalcite e cerussite.[5][6]

Gli altri due depositi documentati, la miniera di Långban e la minera "Nordmark Odal", si trovano anch'essi nel comune di Filipstad.[11][12]

Forma in cui si presenta in natura

La tegengrenite si presenta sotto forma di cristalli ottaedrici rosso rubino fino a 1 mm di dimensione.[6]

Note

  1. ^ a b (EN) Strunz-mindat (2025) Classification - With only medium-sized cations, su mindat.org. URL consultato il 9 gennaio 2025.
  2. ^ a b (EN) Malcolm Back et al., The New IMA List of Minerals – A Work in Progress – Updated: November 2024 (PDF), su cnmnc.units.it, IMA/CNMNC, Marco Pasero, novembre 2024. URL consultato il 9 gennaio 2025.
  3. ^ a b c (EN) Tegengrenite, su mindat.org. URL consultato il 10 gennaio 2025.
  4. ^ (EN) Paola Bonazzi e Luca Bindi, Determination of the tegengrenite superstructure: another case of tetrahedral Mn3+ in spinel-type minerals?, in Mineralogical Magazine, vol. 79, n. 2, 2015, pp. 425–436, DOI:10.1180/minmag.2015.079.2.19.
  5. ^ a b (EN) Tegengrenite (PDF), su handbookofmineralogy.org. URL consultato il 10 gennaio 2025.
  6. ^ a b c d e f g h i j k l (EN) Dan Holstam e Ann-Kristin Larsson, Tegengrenite, a new, rhombohedral spinel-related Sb mineral from the Jakobsberg Fe-Mn deposit, Värmland, Sweden (PDF), in American Mineralogist, vol. 85, n. 9, 2000, pp. 1315–1320, DOI:10.2138/am-2000-8-926. URL consultato il 10 gennaio 2025.
  7. ^ a b (DE) Tegengrenite, su mineralienatlas.de. URL consultato il 10 gennaio 2025.
  8. ^ (EN) Laurence N. Warr, IMA–CNMNC approved mineral symbols (PDF), in Mineralogical Magazine, vol. 85, 2021, pp. 291–320, DOI:10.1180/mgm.2021.43. URL consultato il 10 gennaio 2025.
  9. ^ (EN) Pete J. Dunn, Donald R. Peacor, Alan J. Criddle e Chris J. Stanley, Filipstadite, a new Mn-Fe3+-Sb derivative of spinel, from Långban, Sweden (PDF), in American Mineralogist, vol. 73, n. 3-4, 1988, pp. 413-419. URL consultato il 9 gennaio 2025 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2015).
  10. ^ (EN) Robert F. Martin e William H. Blackburn, Encyclopedia of mineral names: second update (PDF), in The Canadian Mineralogist, vol. 39, 2001, pp. 1199-1218. URL consultato il 18 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2016).
  11. ^ a b (DE) Tegengrenite (Occurrences), su mineralienatlas.de.
  12. ^ a b (EN) Localities for Tegengrenite, su mindat.org. URL consultato il 10 gennaio 2025.
  13. ^ (DE) Lapis Classification - IV OXIDE - IV/B Oxide mit Verhältnis Metall zu Sauerstoff = 3:4 (Spinelltyp M3O4 und verwandte Verbindungen), su mineralienatlas.de. URL consultato il 10 gennaio 2025.
  14. ^ a b (EN) Ernest Henry Nickel e Monte C. Nichols, IMA/CNMNC List of Minerals 2009 (PDF), su cnmnc.units.it, IMA/CNMNC, gennaio 2009. URL consultato il 9 gennaio 2025 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2024).
  15. ^ (DE) Dana 8 Classification - 07 Multiple Oxides - 07.02 Multiple Oxides (A+ B++)2 X4 Spinel group, su mineralienatlas.de. URL consultato il 9 gennaio 2025.
  16. ^ (EN) Ferdinando Bosi, Cristian Biagioni e Marco Pasero, Nomenclature and classification of the spinel supergroup, in European Journal of Mineralogy, vol. 31, n. 1, 12 settembre 2018, pp. 183–192, DOI:10.1127/ejm/2019/0031-2788. URL consultato il 10 gennaio 2025.

Collegamenti esterni


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