Indite

Indite
Classificazione Strunz (ed. 10)2.DA.05[1]
Formula chimicaFeIn2S4[2]
Proprietà cristallografiche
Sistema cristallinocubico[3]
Parametri di cellaa = 10,62 Å, Z = 8[4]
Gruppo puntuale4/m 3 2/m[5]
Gruppo spazialeFd3m (nº 227)[3]
Proprietà fisiche
Densità calcolata4,588[6] g/cm³
Durezza (Mohs)4,5[3] - 5[7]
Coloreferro nero, bianco sulle superfici lucide in luce incidente[6]
Lucentezzametallica[5]
Opacitàopaca[5]
Striscionero[3]
Diffusionerara
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L'indite (simbolo IMA: Idt[8]) è un minerale molto raro del supergruppo dello spinello e in particolare dei tiospinelli, nella cui famiglia occupa un posto nel sottogruppo della linnaeite; appartiene alla classe minerale dei "solfuri e solfosali" con composizione chimica FeIn2S4[2] e quindi, da un punto di vista chimico, è un solfuro di ferro-indio.

Etimologia e storia

L'indite è stato scoperto insieme alla dzhalindite nel deposito di stagno Dzhalinda sui Monti Xiao Hinggan (in russo: Малый Хинган) nel territorio di Chabarovsk (circondario federale dell'Estremo Oriente, Russia). L'analisi e la prima descrizione furono effettuate nel 1963 da Alexander Dmitrievich Genkin (Александр Дмитриевич Генкин; 1919-2010)[9] e I.V. Muravieva, che chiamarono il minerale come il componente principale, l'indio.[10]

In un rapporto dell'Associazione Mineralogica Internazionale (IMA) del 1967, l'indite e la dzhalindite, insieme a molti altri minerali che sono stati descritti per la prima volta negli ultimi cinque anni, sono stati riconosciuti come specie minerali indipendenti da una maggioranza di oltre il 60% della Commissione per i Nuovi Minerali e i Nomi dei Minerali.[11]

Il campione tipo dell'indite è esposto nel museo dell'"Università Mineraria Statale di San Pietroburgo" con il numero di collezione 1069/1 e nel Museo Mineralogico, intitolato ad A.J. Fersman dell'Accademia russa delle scienze di Mosca con il numero di catalogo nº 65279.[12]

Classificazione

Nella Sistematica dei lapis (Lapis Systematik) di Stefan Weiß l'indite è elencata nella classe dei "solfuri e solfosali" e nella sottoclasse dei "solfuri con [il rapporto di massa] metallo:S,Se,Te < 1:1", dove il minerale forma il "gruppo della linnaeite" insieme a bornhardtite, carrollite, cuprokalininite, daubréelite, fletcherite, florensovite, greigite, cadmoindite, kalininite, linnaeite, polidimite, siegenite, trüstedtite, tyrrellite e violarite con il numero di sistema II/D.01.[13]

La nona edizione della classificazione dei minerali di Strunz, aggiornata dall'IMA fino al 2009,[14] elenca l'indite nella classe "2. Solfuri e solfosali (solfuri, seleniuri, tellururi; arseniuri, antimoniuri, bismuturi; solfoarseniuri, solfoantimonuri, solfobismuturi, ecc.)" e nella sottoclasse "2.D Solfuri metallici, M:S = 3:4 e 2:3"; questa viene ulteriormente suddivisa in base al rapporto tra metallo (M) e zolfo (S) in modo che l'indite possa essere trovata nella sezione "2.DA M:S = 3:4" dove insieme a cadmoindite, cuproiridsite, cuprokalininite, cuprorhodsite, ferrorhodsite, fletcherite, florensovite, greigite, kalininite, malanite, trüstedtite, bornhardtite, carrollite, daubréelite, linnaeite, polidimite, siegenite, tyrrellite, violarite e xingzhongite forma il sistema nº 2.DA.05.[15]

Tale classificazione è mantenuta anche nell'edizione successiva, proseguita dal database "mindat.org" e chiamata Classificazione Strunz-mindat dove ai minerali già citati si aggiungono berndlehmannite, joegoldsteinite, nickeltyrrellite e shiranuiite.[1]

Anche la classificazione dei minerali secondo Dana, utilizzata principalmente nei paesi di lingua inglese, classifica l'indite nella classe dei "solfuri e solfosali" e lì nella sottoclasse dei "minerali solfuri"; la si trova nel "gruppo della linnaeite (isometrico: Fd3m)" con il numero di sistema 02.10.01 nella sottosezione dei "solfuri – compresi seleniuri e tellururi – con la composizione AmBnXp, con (m+n):p = 3:4".[16]

Chimica

Nella composizione chimica dell'indite, il minerale è costituito da ferro (Fe2+), indio (In3+) e zolfo (S2−) in un rapporto di 1:2:4. Ciò corrisponde a una frazione di massa (% in peso) di 13,50% in peso di ferro, 55,50% in peso di indio e 31,00% in peso di zolfo.[3]

La composizione empirica dei campioni di minerali naturali provenienti dalla località tipo si discosta leggermente dalla composizione ideale con una frazione di massa dell'8,84% in peso di ferro, del 59,3% in peso di indio e del 31,85% in peso di zolfo.[6]

Abito cristallino

L'indite cristallizza nel sistema cubico nel gruppo spaziale Fd3m (gruppo nº 227) con la costante di reticolo a = 10,62 Å, oltre a 8 unità di formula per cella unitaria.[4]

Origine e giacitura

L'indite si forma come minerale secondario mediante processi idrotermali, sostituendo la cassiterite, che è primaria. Oltre a questa, si può trovare anche la dzhalindite come minerale di accompagnamento.[6]

A parte la sua località tipo, il deposito di stagno di Dzhalinda sui Monti Xiao Hinggan (Russia), l'indite è stata trovata solo in un altro deposito di stagno, quello di Verkhnee vicino a Kavalerovo. Entrambi i siti si trovano nel circondario federale dell'Estremo Oriente.[17][18]

Forma in cui si presenta in natura

L'indite è stata trovata solo sotto forma di piccoli grani di dimensioni comprese tra 0,2 e 0,5 mm o come aggregati minerali grossolani. Il minerale è opaco in qualsiasi forma e mostra una lucentezza metallica sulle superfici dei grani nero ferrosi.[7] Le superfici lucide, tuttavia, appaiono bianche alla luce incidente.[3] Come minerale idiocromatico, l'indite lascia uno striscio nero sulla mattonella di prova.[3]

Note

  1. ^ a b (EN) Strunz-mindat (2025) Classification - M:S = 3:4, su mindat.org. URL consultato il 13 gennaio 2025.
  2. ^ a b (EN) Malcolm Back et al., The New IMA List of Minerals – A Work in Progress – Updated: November 2024 (PDF), su cnmnc.units.it, IMA/CNMNC, Marco Pasero, novembre 2024. URL consultato il 13 gennaio 2025.
  3. ^ a b c d e f g (DE) Indite, su mineralienatlas.de. URL consultato il 14 gennaio 2025.
  4. ^ a b Strunz Mineralogical Tables. Chemical-structural Mineral Classifica-tion System p. 94
  5. ^ a b c (EN) Indite Mineral Data, su webmineral.com. URL consultato il 14 gennaio 2025.
  6. ^ a b c d (EN) Indite (PDF), su handbookofmineralogy.org. URL consultato il 14 gennaio 2025.
  7. ^ a b (EN) Indite, su mindat.org, Hudson Institute of Mineralogy. URL consultato il 14 gennaio 2025.
  8. ^ (EN) Laurence N. Warr, IMA–CNMNC approved mineral symbols (PDF), in Mineralogical Magazine, vol. 85, 2021, pp. 291–320, DOI:10.1180/mgm.2021.43. URL consultato il 13 gennaio 2025.
  9. ^ (EN) Louis J. Cabri, Alexandr Dimitrievich Genkin (1920–2010) (PDF), in The Canadian Mineralogist, vol. 48, n. 5, 2010, p. 1317. URL consultato il 14 gennaio 2025.
  10. ^ (RU) А.Д. Генкин e И.В. Муравьева, Индит и Джалиндит – Новые минералы индия (PDF), in Записки Всесоюзного Минералогического Общества, vol. 92, n. 4, 1963, pp. 445–457. URL consultato il 14 gennaio 2025.
    in ingelse: A.D. Genkin e I.V. Muravyova, Indite and dzhalindite, new indium minerals, in Zapiski Vsesoyuznogo Mineralogicheskogo Obshchestva.
  11. ^ (EN) International Mineralogical Association – Commission on new minerals and mineral names (PDF), in Mineralogical Magazine, vol. 36, 1967, pp. 131–136. URL consultato il 14 gennaio 2025.
  12. ^ (EN) Catalogue of Type Mineral Specimens – I (PDF), su docs.wixstatic.com, Commission on Museums (IMA), 12 dicembre 2018. URL consultato il 14 gennaio 2025.
  13. ^ (DE) Lapis Classification - II SULFIDE UND SULFOSALZE (Sulfide, Selenide, Telluride, Arsenide, Antimonide, Bismutide) - II/D Sulfide mit Metall : S,Se,Te < 1:1, su mineralienatlas.de. URL consultato il 13 gennaio 2025.
  14. ^ (EN) Ernest Henry Nickel e Monte C. Nichols, IMA/CNMNC List of Minerals 2009 (PDF), su cnmnc.units.it, IMA/CNMNC, gennaio 2009. URL consultato il 13 gennaio 2025 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2024).
  15. ^ (DE) Strunz 9 Classification - 2 Sulfide und Sulfosalze (Sulfide, Selenide, Telluride, Arsenide, Antimonide, Bismutide, Sulfarsenite, Sulfantimonite, Sulfbismuthite) - 2.D Metallsulfide mit M:S = 3:4 und 2:3 - 2.DA M:S = 3:4, su mineralienatlas.de. URL consultato il 13 gennaio 2025.
  16. ^ (EN) Dana Classification 8th edition - AmBnXp, with (m+n):p = 3:4, su mindat.org. URL consultato il 13 gennaio 2025.
  17. ^ (DE) Indite (Occurrences), su mineralienatlas.de. URL consultato il 14 gennaio 2025.
  18. ^ (EN) Localities for Indite, su mindat.org. URL consultato il 14 gennaio 2025.

Bibliografia

  • (EN) Hugo Strunz e Ernest Henry Nickel, Strunz Mineralogical Tables. Chemical-structural Mineral Clas-sification System, 9ª ed., Stoccarda, E. Schweizerbart’sche Verlagsbuchhandlung (Nägele u. Obermiller), 2001, ISBN 3-510-65188-X.

Collegamenti esterni


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