Succivo
Succivo è un comune italiano di 8 709 abitanti[1] della provincia di Caserta in Campania. Era in origine un sobborgo dell'antica Atella, fucina della commedia latina, è sede del museo archeologico dell’agro atellano. Geografia fisicaSituato nell'agro atellano, a sud-est dell'agro aversano, a due passi dall'antica città di Atella. Origini del nomeIl suo nome proviene dal latino subsecivusager (da cui Succivo) che indicava il terreno non buono in quanto rimanenza di terreni non centuriati e non assegnabili perciò incolti. StoriaI documenti più antichi rinvenuti in cui si fa menzione di Teverolaccio, borgo medievale parte del comune di Succivo, risalgono al 1522 In quest'epoca suo proprietario era il barone Giovan Battista Palumbo. Noto anche come Castello di Teverolaccio, Piano di Teverolaccio, Borgo di Teverolaccio e Casale di Teverolaccio, è situato a circa 500 metri dal centro di Succivo. Si compone di una torre, un castello, una chiesetta dedicata a San Sossio e un agglomerato di case, il tutto racchiuso da mura, il cui perimetro è tuttora ben visibile e sulle quali si aprono tre porte di accesso. La torre aragonese costituisce il primitivo nucleo di Teverolaccio, cui successivamente è stato accostato il palazzo ora visibile. Prima dell'istituzione del comune di Atella di Napoli, avvenuta sotto il Fascismo, comprendeva anche la frazione Casapuzzano. Dopo lo scioglimento del comune, Casapuzzano passò a Orta di Atella. Attualmente fa parte dell'Unione dei Comuni chiamata "Atella". SimboliLo stemma del Comune di Succivo è costituito dall'immagine di san Paolo, su campo d'argento, tenente nella mano destra una spada con la punta poggiata a terra.[4] Monumenti e luoghi d'interesse
SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[5] Geografia antropicaIl comune, come si può leggere nello statuto, è composto dal solo capoluogo, del cui territorio è però parte integrante anche il borgo medievale di Teverolaccio. Si tratta di un piccolo borgo antico, già casale di Aversa in epoca pre-borbonica e che ha fatto parte, durante il Fascismo, del comune di Atella di Napoli. EconomiaA vocazione quasi esclusivamente agricola nel primo dopoguerra, viene poi investito negli anni settanta/ottanta dal boom economico e speculativo consentendo la nascita di imprese edili che assorbono e formano operai e tecnici. Negli stessi anni lo sviluppo della provincia viene caratterizzato da insediamenti industriali ex novo. Una parte del territorio è entrata a far parte del Pit del Distretto Industriale nº 5 e diventerà un centro di ricerca della moda. Infrastrutture e trasportiIl comune era servito dalle linee della CTP Napoli. Amministrazione
Note
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