Autrice di best seller polizieschi, del mistero e romanzi psicologici, condivideva con la buona amica e scrittrice P. D. James l'appellativo di "regina del crimine".
Nata Ruth Grasemann, londinese, figlia di insegnanti, il padre di umili origini da lavoratore portuale seppe conquistarsi un'istruzione universitaria fino all'insegnamento scientifico e matematico, la madre svedese di nascita, cresciuta a Copenaghen da dove emigrò nel 1905, Ruth venne educata presso la County High School for Girls a Loughton, Essex. Primo impiego come giornalista presso il giornale locale, dal quale fu cacciata, però, dopo la pubblicazione di un suo articolo sull'annuale cena del locale Tennis Club senza avervi effettivamente partecipato, smascherata a causa di un incidente tecnico all'amplificazione che interruppe l'oratore a metà del discorso e di cui non c'era traccia nel suo articolo. Nel 1950 ventenne sposa il giornalista Donald Rendell dal quale tre anni dopo (1953) ebbe il suo unico figlio.
Dopo un decennio trascorso come casalinga, l'esordio come scrittrice con due novelle inedite che precedettero la pubblicazione del suo primo romanzo poliziescoLettere mortali (1964), diventato Con la morte nel cuore nella ristampa, i cui diritti furono acquistati dall'editore John Long per 75 sterline e che vide la prima apparizione del burbero ma acuto ispettore capo Reginald Wexford, personaggio destinato a diventare protagonista popolare e duraturo, ispiratore anche di riduzioni televisive, in servizio presso la stazione di polizia della immaginaria cittadina di Kingsmarkham, (Sussex).
I romanzi che vedono le investigazioni dell'ispettore capo Wexford si sviluppano attraverso approfonditi ritratti psicologici coi quali l'autrice tende all'esplorazione del mondo criminale attraverso le ossessioni sessuali o gli effetti dell'incomunicabilità o all'incidenza della casualità sulle personalità criminali. In molti di questi episodi narrativi i protagonisti sono spesso disadattati ai margini della società: quanto questo stato e le sue ripercussioni negative incidano sulle loro gesta e gli effetti sulle vittime è l'oggetto delle speculazioni narrative di Rendell.
Il 1975 vede il divorzio tra Ruth e Donald Rendell; nel 1977 si risposano.
Nel 1986, con lo pseudonimo di Barbara Vine (il nome deriva dalla combinazione del suo secondo nome col cognome da nubile della nonna), la scrittrice introdusse un ulteriore elemento stilistico alle sue narrazioni psicologiche, approfondendo i temi delle incomprensioni famigliari, gli effetti dei segreti custoditi di crimini commessi o anche delle sofferenze dei malati cronici e le ripercussioni sulla vita famigliare di cui l'autrice sperimentò la tragedia durante la malattia della madre.
Rendell è apprezzata per l'eleganza della sua prosa, la cura dei dettagli, lo spessore psicologico dei profili e le sue intuizioni sui complessi meccanismi che sovrintendono al funzionamento della mente umana, per la capacità di cogliere e trattare, nell'arco dello sviluppo di tutta la sua carriera letteraria, l'evoluzione sociale con le sue implicazioni comportamentali, come il diffondersi della violenza domestica, il razzismo, i temi ambientali e gli effetti dell'accresciuto ruolo sociale delle donne.
Meticolosa e abitudinaria nello stile di vita quanto nel lavoro, era solita scrivere quotidianamente nelle ore della mattinata, fare passeggiate quotidiane durante le quali sviluppava le idee narrative, impegni politici permettendo.
Vespe e veleni (To Fear a Painted Devil, 1965), Il Giallo Mondadori n. 1689, 1981.
Il tarlo del sospetto (Vanity Dies Hard, 1965, pubblicato negli USA come In Sickness and in Health), Milano, Mondadori, 1989; Il Giallo Mondadori n. 2236, 1991.
Il segreto della casa (The Secret House of Death, 1968), Il Giallo Mondadori n. 1837, 1984.
Rebus per un funerale (One Across, Two Down, 1971), Il Giallo Mondadori n. 1217, 1972.
Il volto del peccato (The Face of Trespass, 1974), Milano, Mondadori, 1990; Il Giallo Mondadori n. 2254, 1992.
Paura di uccidere (A Demon in My View, 1976), Il Giallo Mondadori n. 1485, 1977.