Regulus ignicapilla
Il fiorrancino (Regulus ignicapilla (Temminck, 1820)) è un uccello passeriforme della famiglia dei Regulidi[2]. EtimologiaL'epiteto specifico, ignicapilla, deriva dall'unione delle parole latine ignis ("fuoco") e capillus ("capelli"), col significato di "dai capelli rossi", in riferimento alla livrea di questi uccelli: il loro nome comune è anch'esso un riferimento alla livrea, rappresentando una macedonia delle parole fiore e arancino. Descrizione![]() ![]() DimensioniMisura 9 cm di lunghezza (di cui la metà spetta alla coda), per 5-7 g di peso e un'apertura alare di 11 cm[3]: il becco misura 1 cm di lunghezza, il tarso 1,8 cm. Tali misure lo rendono (assieme all'affine regolo) il più piccolo uccello italiano. AspettoSi tratta di uccelli dall'aspetto massiccio e paffuto, muniti di grande testa arrotondata e incassata nel torso, becco corto e sottile, zampe robuste e coda dalla punta forcuta. Il piumaggio si presenta di colore verde oliva su dorso, codione e ali (queste ultime con copritrici e remiganti nerastre, le prime orlate di grigio-biancastro), testa e ventre di color grigio cenere, petto e fianchi grigio-biancastri (con petto più chiaro, soprattutto nei maschi), mentre gola e scapole presentano sfumature aranciate. Sulla faccia è presente una banda nera che forma una mascherina fra i lati del becco e l'orecchio, sormontata da un sopracciglio bianco, così come bianca è la guancia: la coda è anch'essa nera, così come nera è una banda che partendo dalla fronte raggiunge la tempia, circondando il vertice, che è di un inconfondibile colore arancio. BiologiaIl fiorrancino è un uccelletto diurno e dal metabolismo velocissimo, che lo rende un animale estremamente attivo e alla perenne ricerca di cibo, sondando le fessure della corteccia col becco sottile per snidare le prede. Ciononostante, non è molto semplice osservarlo, sebbene non sia eccessivamente timido e si avvicini senza grossi problemi all'uomo, mentre è facile udirne il richiamo, forte, più monotono e meno persistente di quello del regolo, consistente in un'unica nota ripetuta in crescendo[3]. Alimentazione![]() Si tratta di uccelli quasi esclusivamente insettivori[5], che si nutrono soprattutto di piccoli artropodi dall'esoscheletro non eccessivamente rigido, come collemboli, afidi e ragni (nella ragnatela dei quali essi sono stati talvolta trovati imprigionati, probabilmente mentre cercavano di piluccare le prede agonizzanti rimaste impigliate [3]), nonché di bruchi e larve. Le prede di maggiori dimensioni vengono stordite sbattendole più volte contro un ramo prima di essere consumate. RiproduzioneLa stagione riproduttiva va da aprile ad agosto: si tratta di uccelli rigorosamente monogami, i cui maschi corteggiano le femmine cantando con le penne arancioni della testa erette, tenendo il becco diretto verso la potenziale partner per mostrarle il caratteristico pattern facciale fino a quando essa non manifesta le sue intenzioni allontanandosi o accovacciandosi per permettergli di accoppiarsi con essa. Durante il periodo degli amori, i maschi divengono territoriali, difendendo aree di circa mezzo ettaro da intrusi conspecifici e talvolta anche da maschi di specie affine, come i regoli[6]. ![]() Il nido è a forma di coppa, presenta margini molto alti e viene costruito dalla sola femmina con ragnatele, muschio e licheni, foderandone l'interno con piumino e pelame: esso viene ubicato sulla punta di un ramo di conifera fra i 2,5 e i 20 m d'altezza[3], possibilmente nei pressi di un nido di astore in modo tale da tenere lontani eventuali predatori o ladri di uova[7]. Un nido misura in media 8 cm di diametro, 5-7 di altezza e 2 cm di spessore[3]. ![]() All'interno del nido, la femmina depone 7-12 uova di colore rosato con lieve pezzatura rossiccia sul polo ottuso[8], di circa 14 × 11 mm per 0,7 g di peso, il 5% dei quali è rappresentato dal guscio[9]. Le uova vengono covate dalla sola femmina per 14-16 giorni, al termine delle quali schiudono pulli ciechi ed implumi: per il primo periodo di vita essi vengono nutriti dalla sola femmina, la quale utilizza quasi esclusivamente collemboli per i primi cinque giorni di vita, ed in seguito anche afidi e piccoli gusci di chiocciola per integrare l'apporto di calcio. A 8-10 giorni di vita i nidiacei s'involano, pur continuando a venire imbeccati da ambedue i genitori (anche il maschio partecipa alle cure parentali quando i piccoli escono dal nido) ancora per qualche giorno, anche con cibi generalmente evitati dagli esemplari adulti (falene, bruchi, opilionidi, forbicine e millepiedi)[3]. La maturità sessuale viene raggiunta attorno all'anno di vita: l'aspettativa di vita del fiorrancino in natura è di due anni[3]. Distribuzione e habitat![]() ![]() Il fiorrancino è diffuso in quasi tutta Europa, oltre che in Maghreb e penisola anatolica, spingendosi ad est fino all'Abcasia e risultando residente nel nord della penisola iberica, alle Baleari, in gran parte della Francia (compresa la Corsica), in Belgio, Svizzera, Grecia, Germania occidentale, Paesi Bassi ed Inghilterra meridionali, Crimea e sulle maggiori catene montuose (arco alpino, Appennini, Alpi Dinariche, Carpazi, monti dell'Atlante e monti del Ponto): durante l'estate, i fiorrancini migrano in direttrice nord-est per riprodursi nelle pianure dell'Est Europa, raggiungendo le sponde sud-orientali del mar Baltico, la Bielorussia e l'Ucraina occidentale, mentre durante l'inverno alcune popolazioni montane scendono più a valle, svernando in Galles, Cornovaglia, Normandia, penisola iberica centrale e meridionale, Pianura Padana, Romania e penisola anatolica. Esemplari in dispersione sono stati registrati in Fennoscandia, Estonia, Cipro, Egitto ed in Libano, ma si tratta di casi isolati[3]. In generale, si può dire che l'areale di residenza del fiorrancino sia compreso fra le isoterme dei 16 e dei 24 °C (valori in luglio)[10]. Il fiorrancino ha esteso il suo areale nel corso dell'ultimo secolo, venendo osservato e divenendo in seguito residente e riproduttore prima in Regno Unito (seconda metà dell'800) Francia settentrionale, Paesi Bassi (1928) e Danimarca (1961)[11]. ![]() ![]() L'habitat ideale di questi uccelli è rappresentato dai boschi temperati misti di latifoglie (con preferenza per le aree a prevalenza di quercia da sughero e ontano, faggio o agrifoglio), con presenza di sottobosco a prevalenza di ginepro, edera e rosa canina: nelle aree di macchia mediterranea favorisce invece le pinete. In ambedue i casi, essi tendono a vivere nelle aree di collina sotto i 1300 m di quota, pur essendo osservabili fino a circa 2800 m di quota[3]. TassonomiaSe ne riconoscono quattro sottospecie[2]:
Alcuni autori riconoscerebbero anche una quinta sottospecie, R. i. laeneni del Nordafrica, generalmente considerata un sinonimo di R. i. balearicus[3]. Il fiorrancino di Madeira veniva in passato classificato come sottospecie del fiorrancino comune, mentre alcuni autori considererebbero la sottospecie teneriffae del regolo una sottospecie di fiorrancino[15]. Note
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