Raffaele I di Costantinopoli
Raffaele I (in greco Ραφαήλ Α΄?, in serbo Рафаило I?; ... – 1476) è stato un arcivescovo ortodosso serbo, patriarca ecumenico di Costantinopoli dal 1475 fino alla sua deposizione l'anno successivo[1][2]. BiografiaRaffaele era un monaco serbo[3]. Fu probabilmente scelto e sostenuto come patriarca da Mara Brankovic[3], la matrigna del sultano Maometto II[3]. Raffaele riuscì ad ottenere il trono patriarcale nei primi mesi del 1475[1], promettendo al sultano un pagamento annuale di 2000 fiorini d'oro con una donazione una tantum di 700 fiorini d'oro[4]. La comunità greca di Costantinopoli non prese parte alla sua nomina e si oppose ferocemente al nuovo patriarca. Il metropolita di Eraclea, che tradizionalmente intronizzava il nuovo patriarca di Costantinopoli, si rifiutò di farlo e la liturgia fu celebrata dal metropolita di Ancira[5]. Per questo motivo Raffaele non venne riconosciuto come patriarca da gran parte del clero greco. Nel settembre del 1475, nominò Spiridone di Tver come nuovo metropolita ortodosso di Kiev e di tutta la Russia[6]. Le fonti mostrano un pregiudizio nei confronti di Raffaello[3]. Venne accusato di non parlare correttamente il greco, per il suo forte accento straniero e per la sua dipendenza all'alcool[3]. Proprio per questa dipendenza venne descritto come impossibilitato a rimanere in piedi durante le cerimonie del Venerdì santo[3]. Raffaele regnò per circa un anno, fino all'inizio del 1476; all'inizio dell'anno, quando doveva pagare il dono annuale promesso al Sultano, cercò i fiorini d'oro dalle offerte dai fedeli, che negarono il loro aiuto[4]. Incapace di pagare la tassa richiesta, fu immediatamente deposto e incarcerato. Morì poco dopo ancora in catene. Note
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