Piloni (Roccastrada)
Piloni è una frazione del comune italiano di Roccastrada, nella provincia di Grosseto, in Toscana. Geografia fisicaIl paese è situato a nord del capoluogo comunale, non lontano dal confine con la provincia di Siena, a meno di due chilometri dall'adiacente borgo di Torniella, in un contesto ambientale protetto delle riserve naturali del Farma e della Pietra. Le colline tra Piloni e Torniella sono ricche di cave riolitiche. StoriaPiloni nacque come piccolo centro di pastori e taglialegna nel corso del XVIII secolo, anche se non si sviluppò mai prima del Novecento; difatti, nel Catasto Leopoldino di inizio Ottocento era segnalato come agglomerato di pochissime unità. La sua funzione è stata quella di semplice villaggio di lavoratori legati soprattutto alle attività agricole e boschive e carbonifere in particolare e alla lavorazione della pietra. Il nome potrebbe essere l'accrescitivo di "pile", le grandi vasche di pietra per ricevere e trattenere l'acqua e finalizzate all'abbeveramento degli animali, in particolare dei cavalli di posta e di cui alcune sono ancora presenti nei boschi nei dintorni, sia da "pilastri", con riferimento ai lavori lapidei. Negli ultimi anni Piloni è stata popolata da immigrati della Bosnia e della Macedonia, che hanno raggiunto la località per trovarvi lavoro come tagliaboschi. Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religiose
Aree naturaliSocietàEvoluzione demograficaQuella che segue è l'evoluzione demografica della frazione di Piloni.
Tradizioni e folcloreIl gioco della Palla 21, o Palla eh!, è un antico gioco popolare ancora conosciuto e praticato a Piloni. Durante la primavera e l'estate vi si svolge un torneo, in assenza di un campionato regolamentato ufficiale, a cui partecipano le squadre di altre località in cui si pratica ancora questo gioco, ovvero Torniella, Vetulonia e Tirli, in provincia di Grosseto, e Ciciano e Scalvaia, in provincia di Siena. EconomiaA Piloni è nota sin dal 1892 la presenza di rilevanti giacimenti litici per l'estrazione del caolino, poi utilizzato per produrre ceramiche e porcellane. Il giacimento si trova nell'affioramento riolitico ad est del Monte Alto. Una prima descrizione del giacimento fu effettuata nel 1910. Attualmente la concessione per il caolino si estende su una superficie di 106 ettari.[2] Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
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