La prima pietra d'inciampo collocata a Trieste fu dedicata a Carlo Nathan Morpurgo. Si trova proprio davanti alla sinagoga di Trieste. Attualmente nel Comune di Trieste si trovano 157 pietre d'inciampo: 16 furono posate nel 2018, 13 nel 2019,[1] 21 nel 2020,[2] 13 nel 2021[3][4][5][6], 22 nel 2022 (20 il 10 gennaio e 2 il 25 gennaio). Le pietre sono state poste su iniziativa del Museo ebraico Carlo e Vera Wagner in collaborazione con il Comune, il CDEC di Milano e l'ANED di Trieste. Le due pietre poste il 25 gennaio 2022 sono state invece collocate per iniziativa della Questura di Trieste e di ANPS.[7][8][9][10][11][12]
Il 18 e 28 gennaio 2023 posizionate 31 nuove pietre d'inciampo a Trieste, tra cui la prima pietra d'inciampo dedicata ad un rom e sinto italiano.[13][14][15]
Nel 2024 sono state posate dapprima 13 pietre (il 16 gennaio)[16], poi il 3 febbraio ancora 11 (nelle località di Santa Croce, Prosecco e Contovello).[17]
Nel 2025 sono state posate 18 nuove pietre domenica 19 gennaio[18][19].
Elenco pietre d'inciampo nel Comune di Trieste
Pietra d'inciampo
Cenni biografici
Data di posa
Luogo di posa
Stolpersteine
Incisione
23 gennaio 2018
Piazza Cavana, 3
45.648436°N 13.767066°E45°38′54.37″N, 13°46′01.44″E (Stolpersteine für Sarina Salonicchio Vivante, Diamantina Vivante, Enrichetta Vivante, Ester Vivante, Giulia Vivante und Moise Vivante)
QUI ABITAVA SARINA SALONICCHIO VIVANTE NATA 1891 ARRESTATA 6.11.1944 DEPORTATA 1945 RAVENSBRÜCK MORTA 15.4.1945 BERGEN-BELSEN
Salonicchio Vivante, Sarina Sarina Salonicchio Vivante nacque nel 1891 a Corfù. Il nome di battesimo varia tra Sarina ed Alessandra. Suoi genitori erano Moisè ed Ester Salonicchio. Aveva almeno una sorella, Lucia (nata 1887), e due fratelli, Salomone (nato 1893) e Abramo (nato 1896). Sposava Zaccaria Vivante. La coppia aveva cinque bambini (vedi sotto): Moisé, Giulia, Ester, Enrichetta e Diamantina. Fu arrestata a Trieste nel giugno 1944, gettata nel carcere di Trieste e deportata con il convoglio n. 43T nel campo di concentramento di Ravensbrück. Il trasporto partiva il 24 febbraio 1945 e arrivò il 17 marzo 1945. Non è sopravvissuta alla Shoah, fu assassinata il 15 aprile 1945.
La madre e tutti i fratelli furono assassinati ad Auschwitz. Quattro dei cinqui figli furono assassinati. Solo il marito e la figlia più giovane, Diamantina, sopravvissero.[20]
QUI ABITAVA DIAMANTINA VIVANTE NATA 1928 ARRESTATA 6.11.1944 DEPORTATA 1945 RAVENSBRÜCK BERGEN-BELSEN LIBERATA
Vivante, Diamantina Diamantina Vivante nacque il 8 ottobre 1928 a Trieste. Era la figlia di Zaccaria Vivante e di Sarina Salonicchio (vedi sopra). Aveva tre sorelle e un fratello, Moisè (vedi sotto). Fu arrestata a Trieste il 6 novembre 1944 e detenuta al carcere di Trieste. Il 24 febbraio 1945 venne deportata con il convoglio n. 43T al campo di concentramento di Ravensbrück dove arrivò il 17 marzo 1945. È sopravvissuta alla Shoah e fu liberata al campo di concentramento di Bergen-Belsen il 15 aprile 1945.[21]
Sua madre, sua nonna, un fratello, tre sorelle e due zii furano tutti ammazzati dal regime Nazista durante l'Olocausto. Sopravvisse il padre, che morì nel 1958.
QUI ABITAVA ENRICHETTA VIVANTE NATA 1921 ARRESTATA 6.11.1944 DEPORTATA 1945 RAVENSBRÜCK MORTA 15.4.1945 BERGEN-BELSEN
Vivante, Enrichetta Enrichetta Vivante nacque il 12 maggio 1921 a Trieste. Era la figlia di Zaccaria Vivante e di Sarina Salonicchio (vedi sopra). Aveva tre sorelle, Giulia, Ester (vedi sotto) e Diamantina (vedi sopra), e un fratello, Moisè (vedi sotto). Fu arrestata a Trieste il 6 novembre 1944 e detenuta al carcere di Trieste. Il 24 febbraio 1945 venne deportata con il convoglio n. 43T al campo di concentramento di Ravensbrück dove arrivò il 17 marzo 1945. Morì lì il 15 aprile 1945, pochi giorni prima della liberazione.[22]
Anche sua madre, sua nonna, un fratello, due sorelle e due zii furano assassinati dal regime Nazista durante l'Olocausto. Sopravvissero il padre, che morì nel 1958, e la sorella minore, Diamantina.
QUI ABITAVA ESTER VIVANTE NATA 1918 ARRESTATA 6.11.1944 DEPORTATA 1945 RAVENSBRÜCK MORTA 4.6.1945 BERGEN-BELSEN
Vivante, Ester Ester Vivante nacque il 12 febbraio 1918 a Trieste. Era la figlia di Zaccaria Vivante e di Sarina Salonicchio (vedi sopra). Aveva tre sorelle, Giulia (vedi sotto), Enrichetta e Diamantina (vedi sopra), e un fratello, Moisè (vedi sotto). Fu arrestata a Trieste il 6 novembre 1944, insieme alle sorelle, e detenuta al carcere di Trieste. Il 24 febbraio 1945 venne deportata con il convoglio n. 43T al campo di concentramento di Ravensbrück dove arrivò il 17 marzo 1945. Morì lì il 4 giugno 1945, un mese e cinque giorni dopo la liberazione.[23]
Anche sua madre, sua nonna, un fratello, due sorelle e due zii furano assassinati dal regime Nazista durante l'Olocausto. Sopravvissero il padre, che morì nel 1958, e la sorella minore, Diamantina.
QUI ABITAVA GIULIA VIVANTE NATA 1916 ARRESTATA 6.11.1944 DEPORTATA 1945 RAVENSBRÜCK MORTA 30.4.1945 BERGEN-BELSEN
Vivante, Giulia Giulia Vivante nacque il 12 febbraio 1918 a Trieste. Era la figlia di Zaccaria Vivante e di Sarina Salonicchio (vedi sopra). Aveva tre sorelle, Ester, Enrichetta e Diamantina (vedi sopra), e un fratello, Moisè (vedi sotto). Fu arrestata a Trieste il 6 novembre 1944, insieme alle sorelle, e detenuta al carcere di Trieste. Il 24 febbraio 1945 venne deportata con il convoglio n. 43T al campo di concentramento di Ravensbrück dove arrivò il 17 marzo 1945. Morì lí il 30 aprile 1945, al giorno della liberazione del campo.[24]
Anche sua madre, sua nonna, un fratelli, due sorelle e due zii furano assassinati dal regime Nazista durante l'Olocausto. Sopravvissero il padre, che morì nel 1958, e la sorella minore, Diamantina.
QUI ABITAVA MOISE VIVANTE NATO 1925 ARRESTATO 17.12.1943 DEPORTATO 1944 AUSCHWITZ MORTO 1945 BERGEN-BELSEN
Vivante, Moise Moise Vivante nacque il 20 ottobre 1925 a Trieste. Suoi genitori erano Zaccaria Vivante (1891-1958) e Sarina Salonicchio (vedi sopra). Aveva quattro sorelle, Giulia, Ester, Enrichetta e Diamantina. Fu arrestato a Trieste al 17 dicembre 1943, gettato nel carcere di Trieste e deportato al Campo di concentramento di Auschwitz con il convoglio n. 22T al 6 gennaio 1944. Arrivò ad Auschwitz il 12 gennaio 1944. Non è sopravvissuto alla Shoah, fu deportato al campo di concentramento di Bergen-Belsen e morì il 30 aprile 1945, il giorno della liberazione del campo.[25]
Sua nonna Enrichetta Caimi (nata il 10 agosto 1869 a Corfù, coniuge di Maimon Vivante) fu arrestata a Trieste nel gennaio 1944, detenuta alla Risiera di San Sabba, deportata ad campo di concentramento di Auschwitz e gassata immediatamente dopo l'arrivo il 2 febbraio 1944.[26] La stessa sorte soffriranno i suoi zii Sabino Benzion Vivante (nato 1899) e Leone Vivante (nato 1903), però quattro mesi più tardi.[27][28] Anche sua madre e tre sorelle venivano assassinate durante l'Olocausto. Sopravvissero il padre e la sorella Diamantina.[29]
Piazza della Borsa, 4
45.649912°N 13.769687°E45°38′59.68″N, 13°46′10.87″E (Stolpersteine für Ernesto, Giacomo, Ida, Raffaele und Stella Marcheria sowie für Anna Nacson Marcheria)
QUI ABITAVA ERNESTO MARCHERIA NATO 1898 ARRESTATO 3.11.1943 DEPORTATO 1943 ASSASSINATO 2.5.1944 AUSCHWITZ
Marcheria, Ernesto Ernesto Marcheria, secondo CDEC Marcaria, nacque il 23 marzo 1898 a Trieste. Era il figlio di Giacomo Marcaria e Ida Marcaria. Divenne macellaio e si sposò con Anna Nacson (vedi sopra). La coppia aveva quattro figli, prima due ragazzi, Giacomo e Raffaele, poi due ragazze, Ida e Stella (tutti vedi sotto). Tutta la famiglia fu arrestata innocentemente a Trieste il 3 novembre 1943. Venivano detenuti al carcere di Trieste. Il 7 dicembre 1943 tutta la famiglia fu deportata nel campo di sterminio di Auschwitz con il convoglio n. 21T. Il treno raggiungeva la sua destinazione al 11 dicembre 1943. Ernesto Marcheria otteneva il numero di matricola 168010. Non è sopravvissuto alla Shoah. Fu assassinato dal regime nazista il 2 maggio 1944.
Anche la moglie e il figliolo Raffaele furono assassinati. Gli altri tre figli sopravvissero.[30][31]
QUI ABITAVA GIACOMO MARCHERIA NATO 1926 ARRESTATO 3.11.1943 DEPORTATO 1943 AUSCHWITZ DACHAU LIBERATO
Marcheria, Giacomo Giacomo Marcheria, secondo CDEC Marcaria, nacque a Trieste il 21 ottobre 1926. Era il figlio di Ernesto Marcheria e Anna Nacson. Aveva due sorelle e un fratello. Fu arrestata il 3 novembre 1943 a Trieste insieme con tutta la famiglia e deportata nel campo di sterminio di Auschwitz con il convoglio del 7 dicembre 1943 partito da Trieste. Otteneva il numero di matricola 70412. È sopravvissuta alla Shoah cosí come le sorelle.[32][33]
I genitori ed il fratello Raffaele sono stati assassinati ad Auschwitz.
QUI ABITAVA IDA MARCHERIA NATA 1929 ARRESTATA 3.11.1943 DEPORTATA 1943 AUSCHWITZ RAVENSBRÜCK LIBERATA
Marcheria, Ida Ida Marcheria, secondo CDEC Marcaria, nacque a Trieste il 13 agosto 1929. Era la figlia di Ernesto Marcheria e Anna Nacson. Aveva una sorella e due fratelli. Fu arrestata il 3 novembre 1943 a Trieste insieme con tutta la famiglia e deportata nel campo di sterminio di Auschwitz con il convoglio del 7 dicembre 1943 partito da Trieste. Otteneva il numero di matricola 70412. È sopravvissuta alla Shoah cosí come la sorella e uno dei fratelli.[34][35]
I genitori ed il fratello Raffaele sono stati assassinati ad Auschwitz.
QUI ABITAVA RAFFAELE MARCHERIA NATO 1927 ARRESTATO 3.11.1943 DEPORTATO 1943 ASSASSINATO AUSCHWITZ
Marcheria, Raffaele Raffaele Marcheria, secondo CDEC Marcaria, nacque il 19 dicembre 1927 a Trieste. Era il figlio di Ernesto Marcheria e di Anna Nacson (vedi sopra). Aveva un fratello maggiore, Giacomo (vedi sopra), e due sorelle minore, Ida (vedi sopra) e Stella (vedi sotto). Tutta la famiglia fu arrestata innocentemente a Trieste il 3 novembre 1943. Venivano detenuti al carcere di Trieste. Il 7 dicembre 1943 tutta la famiglia fu deportata nel campo di sterminio di Auschwitz con il convoglio n. 21T. Il treno raggiungeva la sua destinazione al 11 dicembre 1943. Raffaele Marcheria otteneva il numero di matricola 168012. Non è sopravvissuto alla Shoah. Fu assassinato dal regime nazista il 1 maggio 1944.[36][37]
Anche i genitori furono assassinati ad Auschwitz. Il fratello e le sorelle sopravvissero.
QUI ABITAVA STELLA MARCHERIA NATA 1930 ARRESTATA 3.11.1943 DEPORTATA 1943 AUSCHWITZ RAVENSBRÜCK LIBERATA
Marcheria, Stella Stella Marcheria, secondo CDEC Marcaria, nacque a Trieste il 14 dicembre 1930. Era la figlia di Ernesto Marcheria e Anna Nacson. Aveva una sorella e due fratelli. Fu arrestata il 3 novembre 1943 a Trieste insieme con tutta la famiglia e deportata nel campo di sterminio di Auschwitz con il convoglio del 7 dicembre 1943 partito da Trieste. Otteneva il numero di matricola 70413. È sopravvissuta alla Shoah cosí come la sorella e uno dei fratelli.[38][39]
I genitori ed il fratello Raffaele sono stati assassinati ad Auschwitz.
QUI ABITAVA ANNA NACSON MARCHERIA NATA 1903 ARRESTATA 3.11.1943 DEPORTATA 1943 ASSASSINATA 11.12.1943 AUSCHWITZ
Nacson Marcheria, Anna Anna Nacson Marcheria, secondo CDEC Marcaria, nacque il 22 dicembre 1903 a Corfù in Grecia. Era la figlia di Raffaele Nacson e Stella Dente. Coniugata con Ernesto Marcaria (vedi sotto). La coppia aveva quattro figli, i ragazzi Giacomo e Raffaele, le ragazze Ida e Stella (tutti vedi sotto). Tutta la famiglia fu arrestata a Trieste il 3 novembre 1943. Venivano detenuti al carcere di Trieste. Il 7 dicembre 1943 tutti furono deportati nel campo di sterminio di Auschwitz con il convoglio n. 21T. Il treno raggiungeva la sua destinazione all'11 dicembre 1943. Ernesto Marcheria otteneva il numero di matricola 168010. Non è sopravvissuta alla Shoah. Fu assassinato dal regime nazista in data ignoto.
Anche il marito e il figlio Raffaele furono assassinati. Gli altri tre figli sopravvissero.[40][41]
Piazza Giotti, 1
45.653788°N 13.77974°E45°39′13.64″N, 13°46′47.06″E (Stolpersteine für Eugenio Giacobbe Berger, Alberto Montanari und Adele Rumpler Berger)
QUI ABITAVA EUGENIO GIACOBBE BERGER NATO 1867 ARRESTATO 20.8.1944 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO
Giacobbe Berger, Eugenio Eugenio Giacobbe Berger nacque il 9 settembre 1867 a Pécs in Ungheria. Suoi genitori erano Giulio Berger e Regina Breuer. Dal 1890 visse a Trieste e nel 1921 divenne cittadino italiano. Suo domicilio fu in Via delle Aiuole, 4. Sposò una donna cattolica, Elvira Marcovich (nata il 23 settembre 1870, figlia di Anna Maria Marcovich (nata 1835 a Ragusa) e di Giovanni Ghisoli di Trieste). Sua moglie fu battezzata alla chiesa di Santa Maria Maggiore a Trieste pochi giorni dopo la nascita. La coppia ebbe un figlio, Bruno, nato nel 1905. Il figlio sposò una donna di Smirne, Carola Montanari née Goldstein di cittadinanza italiana dal 1918. Bruno Berger in seguito prese il nome di famiglia di sua moglie. La coppia aveva due figli, Alberto (vedi sotto) e Maura Montanari. La seconda moglie di Eugenio Berger era Adele Rumpler (vedi sotto). Il nipote Alberto Montanari di sette anni (vedi sotto) stava con la coppia quando furono arrestati tutte e tre il 20 agosto 1944 a Venezia. Venivano detenuti alla Risiera di San Sabba e poi deportati al campo di concentramento di Auschwitz. Nessuno di loro è sopravvissuto alla Shoah.[42][43]
Il pronipote Nathan Israel, assessore alla scuola della Comunità ebraica triestina, diceva durante la cerimonia della collocazione: «Oggi si chiude un cerchio non solo per la nostra famiglia ma anche per le generazioni future».[44]
QUI ABITAVA ALBERTO MONTANARI NATO 1936 ARRESTATO 20.8.1944 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO
Montanari, Alberto Alberto Montanari nacque il 10 novembre 1936 a Trieste. Suoi genitori, Bruno Montanari e Carola Goldstein, pensavono che fosse più sicuro per Alberto di vivere con la nonna ed il nonno a Venezia. Nonostante la vecchia coppia, Eugenio Giacobbe Berger (vedi sopra) ed Adele Rumpler Berger (vedi sotto), fu arrestata insieme al ragazzo il 20 agosto 1944. Venivano detenuti alla Risiera di San Sabba e poi deportati al campo di concentramento di Auschwitz. Nessuno dei tre è sopravvissuto alla Shoah.[45]
La vita dei genitori e della sorella Maura fu salvata grazie all'aiuto della famiglia Ordan che gli nascondevano.[46]
QUI ABITAVA ADELE RUMPLER BERGER NATA 1879 ARRESTATA 20.8.1944 DEPORTATA AUSCHWITZ ASSASSINATA
Rumpler Berger, Adele Adele Rumpler Berger nacque il 13 febbraio 1879 a Budišov, oggi situato nella Repubblica Ceca. Suoi genitori erano Salomone Rumpler e Sofia Knoepfelmacher. Divenne la seconda moglie di Eugenio Berger (vedi sopra). Il nipote Alberto Montanari di sette anni (vedi sopra) stava con la coppia quando furono arrestati tutte e tre il 20 agosto 1944. Venivano detenuti alla Risiera di San Sabba e poi deportati al campo di concentramento di Auschwitz. Nessuno di loro è sopravvissuto alla Shoah.[43][47]
Via San Francesco, 19 (davanti alla Sinagoga)
45.653442°N 13.779698°E45°39′12.39″N, 13°46′46.91″E (Stolperstein für Carlo Nathan Morpurgo)
QUI LAVORAVA CARLO NATHAN MORPURGO NATO 1890 ARRESTATO 20.1.1944 DEPORTATO ASSASSINATO 4.11.1944 AUSCHWITZ
Morpurgo, Carlo Nathan Carlo Nathan Morpurgo era il figlio di Giacomo Morpurgo e Giuseppina Gentilli. Nacque a Trieste il 24 agosto 1890. Fu arrestato il 20 gennaio 1944 a Trieste, prima detenuto al carcere di Trieste e poi deportato il 2 settembre 1944 al campo di sterminio di Auschwitz. Lì arrivo cinque giorni dopo e lì fu assassinato dal regime Nazista al 4 novembre 1944.[48]
Nella cerimonia durante la posa della pietra d'inciampo, Mauro Tabor diceva: "Morpurgo pagò con la vita l’aver aiutato i meno fortunati. Che il suo esempio sia luminoso oggi che i politici italiani rispolverano la parola “razza”". Il coro della scuola primaria Morpurgo intonava il canto salmico “Gam Gam”.[49]
Sempre nel 2018, l'architetto Andrea Morpurgo ha pubblicato un catalogo in inglese e sloveno col titolo Morpurgi, i discendenti degli ebrei di Maribor. Fu edito dal centro per il patrimonio culturale ebraico a Maribor.[50]
QUI ABITAVA GINA DUBINSKY NATA 1918 ARRESTATA 30.11.1943 AUSCHWITZ ASSASSINATA 26.2.1944
Selde Dubinsky, Regina Regina Selde Dubinsky, detta Gina, nacque a Linz il 17 aprile 1918. Era la figlia di Saul Dubinsky e Ljuba Strilzov (vedi sotto). Tutta la famiglia fu estinta durante la Shoah. Padre e figlia furono arrestati il 30 novembre 1943 e detenuti nel carcere di Macerata. La figlia fu separata dal padre. Venne trasferita al campo di Fossoli e poi deportata al campo di concentramento di Auschwitz con il convoglio n. 08, partendo da Fossoli il 22 febbraio 1944 ed arrivando ad Auschwitz il 26 febbraio 1944. Lì fu assassinata immediatamente dopo l'arrivo.[51][52]
Anche suoi genitoti furono assassinati nel corso della Shoah. Il padre morì ad Auschwitz, la madre in luogo ignoto. Nel cimitero ebraico di Linz una lapide commemora le tre vittime.[53]
QUI ABITAVA LJUBA STRILZOV DUBINSKY NATA 1887 DEPORTATA AUSCHWITZ ASSASSINATA
Strilzov Dubinsky, Ljuba Ljuba Strilzov Dubinsky nacque a Ekaterinoslav in Russia il 1 giugno 1887. Era la figlia di Abramo Strilzo. Si sposò con Saul Dubinsky (vedi sotto). La coppia aveva almeno una figlia, Gina (vedi sopra). Tutte e tre furono arrestati e deportati. La famiglia non è sopravvissuta alla Shoah. La coppia Dubinsky morì in data ignota. Il marito fu assassinato ad Auschwitz, Ljuba Strilzov in luogo ignoto.[51][54]
La figlia fu assassinata dal regime nazista ad Auschwitz 26 febbraio 1944. Nel cimitero ebraico di Linz una lapide commemora le tre vittime della Shoah.[55]
QUI ABITAVA SAUL DUBINSKY NATO 1885 ARRESTATO 30.11.1943 DEPORTATO 1944 AUSCHWITZ ASSASSINATO
Dubinsky, Saul Saul Dubinsky nacque a Poltava in Ucraina il 25 agosto 1885. Suoi genitori erano Davide Dubinski e Ljuba Gleichenghans. Si sposò con Ljuba Strilzov (vedi sopra). La coppia aveva almeno una figlia, Gina (vedi sopra). Padre e figlia furono arrestati il 30 novembre 1943 e detenuti nel carcere di Macerata. La figlia fu separata dal padre e trasferita al campo di Fossoli. Venne deportata al campo di concentramento di Auschwitz con il convoglio n. 08, partendo da Fossoli il 22 febbraio 1944 ed arrivando ad Auschwitz il 26 febbraio 1944. La figlia fu assassinata dal regime nazista ad Auschwitz al giorno dell'arrivo. Saul Dubinsky fu deportato ad Auschwitz con il convoglio n. 09, partendo da Macerata il 5 aprile 1944 ed arrivando ad Auschwitz il 10 aprile 1944. Lì morì in data ignota.[56]
Anche la moglie non è sopravvissuta alla Shoah. Morì in data ignota, in luogo ignoto.[51] Nel cimitero ebraico di Linz una lapide commemora le tre vittime della Shoah.[55]
QUI ABITAVA DIAMANTINA BARNESTEIN NATA 1897 ARRESTATA 22.10.1943 DEPORTATA 1944 AUSCHWITZ ASSASSINATA
Barnestein, Diamantina Diamantina Barnestein nacque a Istanbul nel 1867, secondo la pietra d'inciampo. Non si sa nulla di questa signora, tranne che nel 1944 fu deportata ad Auschwitz e che non tornava mai più.
Nel cimitero ebraico di Trieste c'è una tomba per Stella Barnestein (morta il 10 aprile 1964) e per Daniele Barnestein (morto il 12 ottobre 1977). Sulla lapide Diamantina Barnestein è menzionata in una riga, con l'indicazione che fu deportata nel 1944.[57]
QUI ABITAVA MARCO MOISE MUSTACCHI NATO 1916 ARRESTATO 9.6.1944 DEPORTATO 1944 AUSCHWITZ SACHSENHAUSEN LANDSBERG AM LECH KAUFERING - DACHAU MORTO 15.5.1945
Moisè Mustacchi, Marco Marco Moisè Mustacchi, detto Keto oppure Da Marchetto, nacque a Trieste il 28 luglio 1916 da una famiglia ebrea di Corfù. Suoi genitori erano Sabato Mustacchi e Stameta Nacson. Era coniugato con Tina Sara Raseni. Fu arrestato dai nazisti a Trieste il 9 giugno 1944. Venne detenuto prima in un posto della polizia fascista, poi al Carcere del Coroneo di Trieste. Fu deportato al campo di concentramento di Auschwitz il 21 giugno 1944. Arrivò dopo cinque giorni e sopravvisse la selezione, per fare lavori forzarti. Fu trasferito al campo di concentramento di Sachsenhausen nel agosto dello stesso anno. Sua matricola lì era 111244. Il 14 novembre 1944 fu trasferito di nuovo, questa volta al campo di concentramento di Dachau. Lì, sua matricola era 127948. Dopo tre giorni fu mandato a Kaufering 11, un sottocampo di Dachau nei pressi di Landsberg am Lech, dove le condizioni di lavoro erano inumane. La mancanza di vestiti e di cibo e la catastrofica situazione abitativa facevano sì che molti dei detenuti si ammalino e muoiano. Anche Marco Moise Mustacchi divenne molto malato. Ha ancora sperimentato la liberazione del campo da parte delle truppe americane, ma morì il 15 maggio 1945.[58]
Fu prima sepolto nel Cimitero comunale di Dachau, tomba n. 104. Pero fu riesumato e traslato al Cimitero militare italiano di Monaco di Baviera (Waldfriedhof) l'8 novembre 1957, riquardo 4, fila 9, tomba 39.
QUI ABITAVA GINO PARIN (POLLACK) NATO 1876 ARRESTATO DEPORTATO 1944 BERGEN-BELSEN ASSASSINATO 9.6.1944
AutoritrattoFederico Guglielmo Jehuda Pollack, nome d'artista: Gino Parin, figlio di Lodovico Pollack e Berta Glass, nacque a Trieste il 25 agosto 1876. Divenne un assai famoso pittore con mostre in Germania, Austria e Italia. Malgrado la sua cittadinanza svizzera, fu perseguitato dal regime nazista per motivi razziali. Venne arrestato in luogo ignoto, detenuto al campo di Fossoli e deportato nel campo di concentramento di Bergen-Belsen con il convoglio n.11, partendo da Fossoli il 16 maggio 1944 e arrivando a Bergen-Belsen il 20 maggio 1944. Non è sopravvissuto alla Shoah. Venne assassinato il 9 giugno 1944.[59]
Era sposato con l'artista Ella Auler (1875-1972). La coppia aveva un figlio, Edgar Parin d'Aulaire (1898-1986). Si separavano quando il figlio aveva sei anni. Il figlio emigrava negli Stati Uniti già negli anni 1920 e divenne un illustratore per libri per bambini.
QUI ABITAVA GISELLA HAFFNER NATA 1876 ARRESTATA 20.1.1944 DEPORTATA AUSCHWITZ ASSASSINATA 2.2.1944
Haffner, Gisella Gisella Haffner era la figlia di Giacomo Haffner e Emilia Forti. Nacque in Ungheria a Jászberény il 28 aprile 1876. Fu arrestata a Trieste il 20 gennaio 1944, detenuta nella risiera di San Sabba a Trieste e deportata nel campo di sterminio di Auschwitz con il convoglio n. 23T, partendo da Trieste al 28 gennaio 1944 e arrivando ad Auschwitz il 2 febbraio 1944. Non è sopravvissuta alla Shoah. Fu assassinata immediatamente dopo il suo arrivo.[60]
Via Palladio, 1
45°39′00.56″N 13°47′02.21″E45°39′00.56″N, 13°47′02.21″E (Pietra d'inciampo per Carlo Maestro e Bice Rossi Maestro)
QUI ABITAVA BICE ROSSI MAESTRO NATA 1879 ARRESTATA 28.7.1944 DEPORTATA AUSCHWITZ ASSASSINATA 3.8.1944
Rossi Maestro, Bice Bice Rossi Maestro (Venezia, 1879 – Auschwitz, 1944) era la figlia di Pellegrino Rossi e Estella Maestro. Aveva almeno un fratello, Gino Rossi (nato a Venezia il 18 agosto 1884). Si sposava con Salomone Akivà Maestro (vedi sotto). La coppia anziana fu arrestata a Padova il 28 luglio 1944 e detenuta nella Risiera di San Sabba a Trieste. Sono stati deportati al campo di sterminio di Birkenau con il convoglio n. 33T, partendo da Trieste il 31 luglio 1944 e arrivando ad Auschwitz-Birkenau il 3 agosto 1944. Non sono sopravvissuti alla Shoah. Immediatamente dopo l'arrivo furono assassinati.[61]
Tre giorni dopo la sua sorella arrivò anche Gino Rossi ad Auschwitz, con il convoglio da Torino. Anche lui fu assassinato immediatamente dopo l'arrivo in una camera a gas.[62]
QUI ABITAVA SALOMONE CARLO MAESTRO NATO 1866 ARRESTATO 28.7.1944 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO 3.8.1944
Akivà Maestro, Salomone Salomone Akivà Maestro detto Carlo nacque a Fiume il 19 settembre 1866. Suoi genitori erano Netaniel Maestro e Giulia Maestro. Si sposava con Bice Rossi (vedi sopra). La coppia anziana fu arrestata a Padova il 28 luglio 1944 e detenuta nella Risiera di San Sabba a Trieste. Sono stati deportati al campo di sterminio di Birkenau con il convoglio n. 33T, partendo da Trieste il 31 luglio 1944 e arrivando ad Auschwitz-Birkenau il 3 agosto 1944. Non sono sopravvissuti alla Shoah. Immediatamente dopo l'arrivo furono assassinati.[63]
QUI ABITAVA ENRICO LÖWY NATO 1876 ARRESTATO 8.8.1944 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO 1944
Löwy, Enrico Enrico Löwy nacque a Trieste l' 8 marzo 1876. Era il figlio di Edoardo Loewy e Marianna Brisciak. Coniugato con Ernesta Majonica. La coppia aveva almeno una figlia, Lidia, nata nel 1901. Fu arrestato a Trieste l'8 agosto 1944 e detenuto nella risiera di San Sabba. Fu deportato nel campo di sterminio di Auschwitz. Non è sopravvissuto alla Shoah.[64]
Anche sua figlia fu assassinata dal regime nazista. Morì il 3 dicembre 1944 ad Auschwitz.
QUI ABITAVA LIDIA LÖWY NATA 1901 ARRESTATA 21.6.1944 DEPORTATA AUSCHWITZ ASSASSINATA 3.12.1944
Löwy, Lidia Lidia Löwy nacque a Trieste l' 8 dicembre 1901. Era la figlia di Enrico Löwy e Ernesta Majonica. Fu arrestata a Trieste il 21 giugno 1944 e detenuta nella risiera di San Sabba. Fu deportato nel campo di sterminio di Auschwitz. Non è sopravvissuta alla Shoah. Fu assassinata il 3 dicembre 1944 ad Auschwitz.[65]
Anche suo padre fu assassinata dal regime nazista.
QUI ABITAVA LAZZARO BELLELI NATO 1906 ARRESTATO 19.11.1943 DEPORTATO 1943 AUSCHWITZ ASSASSINATO
Belleli, Lazzaro Lazzaro Belleli nacque a Alessandria d'Egitto il 10 giugno 1906. Era il figlio di Pietro Belleli (nato a Corfù il 27 aprile 1883) e Alessandra Cantoni (nata a Alessandria d'Egitto il 22 aprile 1885). Si sposava con Maria Pugliese. Fu arrestato a Trieste il 19 novembre 1943. il giorno seguente anche la madre e il padre furono arrestati. Tutti e tre furono detenuti nel carcere di Trieste e deportati al campo di sterminio di Birkenau con il convoglio n. 21T, partendo da Trieste il 7 dicembre 1943 e arrivando ad Auschwitz-Birkenau il 11 dicembre 1943. Nessuno di loro è sopravvissuto alla Shoah. Il padre fu assassinato immediatamente dopo la selezione. Della madre e di Lazzaro Belleli non sei sa ne la data ne il luogo dell'omicidio.
Anche lo zio Moisè Belleli (nato a Corfù il 7 settembre 1897), il fratello del suo padre, venne assassinato ad Auschwitz. Il figlio di Moisè, anch'egli chiamato Lazzaro (nato a Trieste il 1º dicembre 1925), fu deportato nel campo di concentramento di Golling. È sopravvissuto.
Via Valdirivo, 42
45°39′09.75″N 13°46′33.76″E45°39′09.75″N, 13°46′33.76″E (Pietra d'inciampo per Carlo Maestro e Bice Rossi Maestro)
QUI ABITAVA GUIDO MAESTRO NATO 1875 ARRESTATO 28.7.1944 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO 3.8.1944
Maestro, Guido Guido Maestro nacque a Fiume il 28 ottobre 1875. Era il figlio di Michele Maestro e Anna Janni. Si sposava con Vittoria Tommasini. Fu arrestato a Padova (Padova). Fu detenuto nella Risiera di San Sabba a Trieste. Venne deportato nel campo di sterminio di Auschwitz con il convoglio n. 33T, partendo da Trieste il 31 luglio 1944 e arrivando ad Auschwitz il 3 agosto 1944. Non è sopravvissuto alla Shoah. È stato assassinato immediatamente dopo la selezione al giorno del suo arrivo.[66]
45°38′56.44″N 13°46′46.45″E45°38′56.44″N, 13°46′46.45″E (Pietra d'inciampo per Carlo Calzi, Francesco Gregori, Angelo Matteoni, Giuseppe Mosetti, Francesco Rauber, Giovanni Vremez, Ermidio Zuliani)
QUI LAVORAVA CARLO CALZI (KALC) NATO 1904 ARRESTATO 10.12.1943 DEPORTATO 1944 DACHAU NATZWEILER-STRUTHOF ASSASSINATO 19.7.1944
Calzi (Kalc), Carlo Carlo Calzi (Kalc)
QUI LAVORAVA FRANCESCO GREGORI (GRGIČ) NATO 1905 ARRESTATO 10.12.1943 DEPORTATO 1944 DACHAU ASSASSINATO 26.4.1945
Gregori (Grgič), Francesco Francesco Gregori (Grgič) (1905-1945)
QUI LAVORAVA ANGELO MATTEONI NATO 1908 ARRESTATO 10.12.1943/ DEPORTATO 1944 DACHAU MAUTHAUSEN ASSASSINATO 25.4.1945
Matteoni, Angelo Angelo Matteoni
QUI LAVORAVA GIUSEPPE MOSETTI (MOZETIČ) NATO 1901 ARRESTATO 10.12.1943 DEPORTATO 1944 DACHAU NATZWEILER-STRUTHOF DACHAU MORTO 24.5.1945
Mosetti (Mozetič), Giuseppe Giuseppe Mosetti (Mozetič)
QUI LAVORAVA FRANCESCO RAUBER NATO 1900 ARRESTATO 10.12.1943 DEPORTATO 1944 DACHAU ASSASSINATO 30.12.1944
Rauber, Francesco Francesco Rauber
QUI LAVORAVA GIOVANNI VREMEZ NATO 1881 ARRESTATO 10.12.1943 DEPORTATO 1944 DACHAU NATZWEILER-STRUTHOF ASSASSINATO 30.4.1944
Vremez, Giovanni Giovanni Vremez (1881–1944)
QUI LAVORAVA ERMIDIO ZULIANI NATO 1908 ARRESTATO 10.12.1943 ASSASSINATO
Zuliani, Ermidio Ermidio Zuliani (1908–1943/1945)
25 gennaio 2022
Via Matteo Demenego e Pierluigi Rotta, 2 (Questura di Trieste)
45°38′58.96″N 13°46′16.4″E45°38′58.96″N, 13°46′16.4″E (Pietra d'inciampo per Giovanni Palatucci e Feliciano Ricciardelli)
QUI FU PER SERVIZIO GIOVANNI PALATUCCI NATO 1909 ARRESTATO FIUME DEPORTATO 1944 DACHAU ASSASSINATO 10.2.1945
QUI ABITAVA TUKAJ JE ŽIVELA DARINKA PIŠČANC (SLOVENKA) NATA/ROJENA 1921 ARRESTATA/ARETIRANA 1944 TRIESTE/TRST VILLA TRISTE ASSASSINATA/UMORJENA 22.3.1944
Piščanc, Darinka Darinka Piščanc, nome di battaglia Slovenka, nata il 21 marzo 1921 a Rihemberk (ora Branik). Ha trascorso la seconda parte degli anni scolastici a Trieste, dove ogni giorno camminava da Cattinara/Katinara al Liceo Petrarca. Successivamente si iscrisse alla Facoltà di Economia di Trieste. Ma poi abbandonò gli studi per entrare in clandestinità, aderendo alla Osvobodilna Fronta (Fronte di Liberazione) di Trieste. Nell’autunno del 1944 fu arrestata dagli agenti di Collotti. Darinka fu imprigionata dapprima nella sede dell’Ispettorato Speciale di Pubblica Sicurezza a Villa Triste e poi condotta al comando SS di piazza Oberdan, dove fu torturata. Morì all'età di 23 anni.
QUI ABITAVA RENATO DUSE NATO 1893 ARRESTATO 26.7.1944 DEPORTATO 1944 DACHAU MAUTHAUSEN-MELK ASSASSINATO 24.1.1945
Duse, Renato Renato Duse
28 gennaio 2023
Contovello / Kontovel, Piazza davanti alla chiesa
45°42′30.7″N 13°44′00.7″E45°42′30.7″N, 13°44′00.7″E (Pietra d'inciampo per Danilo Daneu, Marija Frankič, Emil Štoka, Vojko Daneu)
NA KONTOVELU JE PREBIVAL A CONTOVELLO ABITAVA DANILO DANEU ROJ./NATO 1914 DEPORTIRAN/DEPORTATO BUCHENWALD UMORJEN/ASSASSINATO 7.3.1945
Daneu, Danilo Danilo Daneu, detto Č'mparjou, nato il 20 maggio 1914, si uni ai partigiani l'8 settembre 1943. Combattente della XIX Brigata Kosovel. Fu catturato e deportato nel campo di concentramento tedesco Buchenwald, dove morì il 7 marzo 1945.
NA KONTOVELU JE PREBIVALA A CONTOVELLO ABITAVA MARIJA FRANKIČ ROJ./NATO 1902 DEPORTIRANA/DEPORTATA AUSCHWITZ UMORJENA/ASSASSINATA 10.3.1945
Frankič, Marija Marija Frankič, detta u'd Bolca, nata il 1º agosto 1902. I tedeschi la catturarono e la deportarono al campo di concentramento di Auschwitz, dove morì il 10 marzo 1945.
NA KONTOVELU JE PREBIVAL A CONTOVELLO ABITAVA EMIL ŠTOKA ROJ./NATO 1913 DEPORTIRAN/DEPORTATO DACHAU UMORJEN/ASSASSINATO 6.4.1945
Štoka, Emil Emil Štoka, detto z Dula, nato il 22 gennaio 1913. Si uni alla lotta partigiana e fu catturato dai tedeschi e portato nel campo di concentramento di Dachau, dove morì il 6 aprile 1945.
NA KONTOVELU JE PREBIVAL A CONTOVELLO ABITAVA VOJKO DANEU ROJ./NATO 1921 DEPORTIRAN/DEPORTATO BUCHENWALD UMORJEN/ASSASSINATO 31.12.1944
Daneu, Vojko Vojko Daneu, detto Šiša, nato il 29 febbraio 1921, si uni alla lotta partigiana il 15 febbraio 1944. Era un combattente della XIX Brigata Kosovel. Fu catturato a Pliskovica il 13 giugno 1944 dopo una soffiata. Dapprima fu portato nel carcere dei Gesuiti, poi, il 29 giugno 1944 fu deportato in Germania, dove arrivò al campo di concentramento di Buchenwald il primo luglio 1944. Morì il 31 dicembre 1944.
Prosecco / Prosek n. 2, davanti al Kulturni dom / Casa di cultura Prosek - Kontovel
45°42′30.22″N 13°43′54.11″E45°42′30.22″N, 13°43′54.11″E (Pietra d'inciampo per Ivan Guštin, Alojz Badalič, Alojz Ban, Karel Ban, Ivan Guštin (1928), Danilo Rupel)
NA PROSEKU JE PREBIVAL A PROSECCO ABITAVA IVAN GUŠTIN ROJ./NATO 1910 DEPORTIRAN/DEPORTATO MAUTHAUSEN UMORJEN/ASSASSINATO 22.2.1945
Guštin, Ivan Ivan Guštin nacque nel 1910. L’8 settembre 1943 si unì al I Battaglione Carso e successivamente alla II Brigata dell’Armata per la Sicurezza Nazionale. Venne internato a Mauthausen, dove morì il 22 febbraio 1945.
NA PROSEKU JE PREBIVAL A PROSECCO ABITAVA ALOJZ BADALIČ ROJ./NATO 1914 DEPORTIRAN/DEPORTATO DACHAU UMORJEN/ASSASSINATO 3.3.1945
Badalič, Alojz Alojz Badalič nacque nel 1914. Nell’agosto del 1943 venne catturato e rinchiuso nel carcere triestino del Coroneo, dove rimase fino al 10 settembre 1943. Il 15 dicembre 1943 si unì alla lotta partigiana nelle file della II Brigata dell’Armata per la Sicurezza Nazionale del IX Corpo. Il 27 novembre 1944 venne catturato nei pressi di Sales e deportato nel campo di concentramento di Dachau - Leonberg, dove morì il 3 marzo 1945.
NA PROSEKU JE PREBIVAL A PROSECCO ABITAVA ALOJZ BAN ROJ./NATO 1890 DEPORTIRAN/DEPORTATO NEUENGAMME UMORJEN/ASSASSINATO 28.1.1945
Ban, Alojz Alojz Ban nacque nel 1890. Fu fondatore e presidente del 1º Comitato del Fronte di Liberazione di Prosecco. Successivamente si unì come informatore alla Brigata Srečko Kosovel. Nel novembre del 1944 venne catturato e deportato nel campo di concentramento di Neuengamme nei pressi di Amburgo, dove morì il 28 gennaio 1945.
NA PROSEKU JE PREBIVAL A PROSECCO ABITAVA KAREL BAN ROJ./NATO 1927 DEPORTIRAN/DEPORTATO DACHAU UMORJEN/ASSASSINATO 5.1.1945
Ban, Karel Karel Ban nacque nel 1927. Il 5 maggio 1944 si unì alla XVIII Brigata Basovizza e ne divenne intendente. Il 27 novembre 1944 venne catturato e deportato nel campo di concentramento di Dachau, dove morì il 5 gennaio 1945.
NA PROSEKU JE PREBIVAL A PROSECCO ABITAVA IVAN GUŠTIN ROJ./NATO 1928 DEPORTIRAN/DEPORTATO BAUNMENHEIM UMORJEN/ASSASSINATO 11.4.1945
Guštin, Ivan Ivan Guštin nacque nel 1928. Fu membro dell’organizzazione SKOJ di Prosecco. Nel 1944 si unì al I Battaglione Carso. Il 27 novembre 1944 venne catturato e deportato dapprima a Dachau e poi ad Augsburg, Pfersee e Baumenheim, dove morì l’11 aprile 1945.
Rupel, Danilo Danilo Rupel nacque il 14 febbraio 1945 nel blocco 32 del campo di concentramento di Ravensbrück, dove morì dopo quattordici giorni, il 28 febbraio 1945.
Santa Croce / Križ davanti al pozzo a fianco della chiesa principale all'entrata del cimitero
V KRIŽU JE PREBIVAL A SANTA CROCE ABITAVA DANILO SEDMAK ROJ./NATO 1904 DEPORTIRAN/DEPORTATO MAUTHAUSEN UMORJEN/ASSASSINATO 16.12.1941
Sedmak, Danilo Danilo Sedmak - nato il 10 luglio 1904 a Santa Croce, di padre Ivan e madre Jožefa Košuta, operaio. Visse a Maribor e fu attivista della Osvobodilna Fronta (Fronte di Liberazione). Per questo motivo fu arrestato il 17 luglio 1941 e deportato nel campo di concentramento di Mauthausen dove morì il 16 dicembre 1941.
V KRIŽU JE PREBIVAL A SANTA CROCE ABITAVA FRANC SEDMAK ROJ./NATO 1914 DEPORTIRAN/DEPORTATO DACHAU UMORJEN/ASSASSINATO 28.2.1945
Sedmak, Franc Franc Sedmak - nato l’8 novembre 1914 a Santa Croce di padre Franc e madre Marija Kobau. Si unì ai partigiani il 1º maggio 1944 nel primo battaglione della Kosovelova brigata. Durante i combattimenti nei pressi di Pliskovica fu preso prigioniero il 17 giugno e deportato prima a Buchenwald e successivamente a Stutthof, Politz e Dachau, dove perì il 28 febbraio 1945.
Santa Croce / Križ a destra dell'entrata della chiesetta di San Rocco
45°43′55.78″N 13°41′38.38″E45°43′55.78″N, 13°41′38.38″E (Pietra d'inciampo per Ivan Bogatec, Ferdinand Dovšak, Adolf Sedmak)
V KRIŽU JE PREBIVAL A SANTA CROCE ABITAVA IVAN BOGATEC ROJ./NATO 1887 DEPORTIRAN/DEPORTATO MAUTHAUSEN UMORJEN/ASSASSINATO 21.1.1944
Bogatec, Ivan Ivan Bogatec - nato il 15 ottobre 1887 a Santa Croce, di padre Mihael e madre Franca Suban, spazzino. Collaborava con l’Osvobodilna Fronta (Fronte di Liberazione). L’8 gennaio 1943 i carabinieri lo arrestarono e rinchiusero nella caserma di Santa Croce, successivamente lo trasferirono al carcere triestino del Coroneo, fino al 12 marzo 1943 e successivamente nel campo di concentramento di Cairo Montenotte, dal quale dopo sette mesi fu deportato nel campo di concentramento di Gusen-Mauthausen con il trasporto n. 3 dell’8 ottobre 1943 dove morì il 22 gennaio 1944.
V KRIŽU JE PREBIVAL A SANTA CROCE ABITAVA FERDINAND DOVŠAK ROJ./NATO 1904 DEPORTIRAN/DEPORTATO MAUTHAUSEN UMORJEN/ASSASSINATO 27.2.1942
Dovšak, Ferdinand Ferdinand Dovšak - nato il 27 aprile 1904 a Santa Croce, di padre Josip e madre Marija Tence. Emigrò in Jugoslavia e prima della guerra visse a Zavodnje pri Šoštanju. Attivista dell’Osvobodilna Fronta (Fronte di Liberazione), venne arrestato il 4 luglio 1941 e rinchiuso nella prigione di Celje. Fu condannato ai lavori forzati nella cava di pietra di Mauthausen. Dopo aver scontato la pena, morì di stenti durante il ritorno a casa il 27 febbraio 1942 a Maribor.
V KRIŽU JE PREBIVAL A SANTA CROCE ABITAVA ADOLF SEDMAK ROJ./NATO 1927 DEPORTIRAN/DEPORTATO BUCHENWALD UMORJEN/ASSASSINATO 25.7.1944
Sedmak, Adolf Adolf Sedmak - nato l'11 febbraio 1927 a Santa Corce di padre Adolf e madre Pavla Tence, falegname. L’11 luglio 1944 si arruola alla brigata Gradnik a Veliki dol, dove viene catturato dai tedeschi e portato al Coroneo a Trieste. Dalla prigione di Trieste fu mandato al campo di concentramento di Buchenwald, dove morì il 25 luglio 1944.
Santa Croce / Križ 290 davanti al pozzo in piazzetta
45.734864°N 13.693383°E45°44′05.51″N, 13°41′36.18″E (Pietre d'inciampo per Franc Šemec e Drago Sirk)
V KRIŽU JE PREBIVAL A SANTA CROCE ABITAVA FRANC ŠEMEC ROJ./NATO 1907 DEPORTIRAN/DEPORTATO MATHAUSEN UMORJEN ASSASSINATO
Šemec, Franc Franc Šemec - nato il 16 giugno 1907 a Santa Croce da padre Ivan e madre Katarina Maganja. Dagli archivi di Arolsen risulta sia giunto nel campo di concentramento di Mauthausen il 13 maggio 1944 e segnato con il numero 65889, probabilmente con il trasporto n° 43 da Trieste. Il 23 maggio 1944 viene destinato al sottocampo Linz 1 ed il 22 giugno 1944 nel sottocampo Linz 3, come operaio, probabilmente per la costruzione di questi nuovi campi di concentramento. Dall’archivio di Roberto Zamboni - Dimenticati di Stato risulta la data della sua morte il 21 aprile 1945.
V KRIŽU JE PREBIVAL A SANTA CROCE ABITAVA DRAGO SIRK ROJ./NATO 1921 DEPORTIRAN/DEPORTATO 1944 NEMČIJA/GERMANIA USODA NEZNANA DESTINO SCONOSCIUTO
Sirk, Drago Drago Sirk - nato il 7 settembre 1921 a Santa Croce, di padre Vincenc e madre Zofija Košuta, operaio nei cantieri navali. Ritornato a casa dopo la caduta del fascismo dell’8 settembre 1943, si aggrega ai partigiani sloveni nel 1º battaglione del Carso. Il 13 luglio 1944 viene inviato insieme ai compagni nelle Benečija (Slavia Veneta) per le elezioni dei rappresentanti nei Comitati di liberazione nazionale. Nei pressi di Santa Lucia (ora Most na Soči) viene catturato dai tedeschi e richiuso a Gorizia. Molto probabilmente viene caricato sul trasporto per la Germania che partì da Trieste il 27 agosto 1944. Questi si fermò a Gorizia e giunse a Dachau il 29 agosto, ma negli archivi però non ci sono dati relativi all’arrivo di Drago nel campo di concentramento o notizia della sua morte durante il percorso.
Santa Croce / Križ 758 sulla piazzetta Kržada
45.733564°N 13.693053°E45°44′00.83″N, 13°41′34.99″E (Pietre d'inciampo per Marij e Josip Tence)
V KRIŽU JE PREBIVAL A SANTA CROCE ABITAVA MARIJ TENCE ROJ./NATO 1899 DEPORTIRAN/DEPORTATO NEUENGAMME UMORJEN ASSASSINATO 3.5.1945
Tence, Marij Marij Tence - nato il 26 marzo 1899 a Santa Croce, da padre Ivan e madre Ana Košuta, ferroviere. Durante il fascismo, si rifugia a Ljubljana, dove però viene arrestato in seguito all’occupazione italiana della città. Viene trasferito nelle carceri di Capodistria ed il 14 settembre 1943 deportato nel campo di concentramento di Neuengamme vicino ad Amburgo. Muore il 3 maggio 1945 sotto il bombardamento degli aerei alleati, che affondarono la nave con la quale i nazisti stavano trasferendo i detenuti nei campi di concentramento in Danimarca.
V KRIŽU JE PREBIVAL A SANTA CROCE ABITAVA JOSIP TENCE ROJ./NATO 1897 DEPORTIRAN/DEPORTATO BUCHENWALD UMORJEN ASSASSINATO 12.3.1945
Tence, Josip Josip Tence - nato il 14 aprile 1897 a Santa Croce, da padre Ivan e madre Ana Košuta, impiegato. Presidente del Comitato del Fronte di Liberazione sin dall’inizio e punto di riferimento del movimento di liberazione nel paese natale fino ad ottobre del 1944. Arrestato dai tedeschi, incarcerato nel Coroneo, viene deportato il 15 ottobre nel campo di concentramento di Buchenwald, numero 67370, dove muore per inedia il 12 marzo 1945. Era già gravemente malato e non resisti alle dure condizioni della prigionia.
Contovello / Kontovel davanti alla chiesa, verso il mare a sinistra, a fianco delle pietre già posizionate precedentemente
45.701442°N 13.733506°E45°42′05.19″N, 13°44′00.62″E (Pietre d'inciampo per Bruno Daneu e Karel Regent)
NA KONTOVELU JE PREBIVAL A CONTOVELLO ABITAVA BRUNO DANEU ROJ./NATO 1927 DEPORTIRAN/DEPORTATO NEMČIJA/GERMANIA UMORJEN ASSASSINATO 19.11.1943
Daneu, Bruno Bruno Daneu - A Contovello abitava Bruno Daneu, partigiano dal 11 settembre 1943 nel battaglione Vipava. Fu deportato in Germania dove fu assassinato il 19 novembre 1943.
NA KONTOVELU JE PREBIVAL A CONTOVELLO ABITAVA KAREL REGENT ROJ./NATO 1913 DEPORTIRAN/DEPORTATO 1944 USODA NEZNANA DESTINO SCONOSCIUTO
Regent, Karel Karel Regent - A Contovello abitava Karel Regent, nato il 4 gennaio 1913. Partigiano dal 1943. Nel 1944 fu deportato. Luogo e data di morte sconosciuti.
Prosecco / Prosek 122 sulla piazzetta davanti l'entrata della chiesa
45.708483°N 13.733612°E45°42′30.54″N, 13°44′01″E (Pietre d'inciampo per Vojmil Španger, Ivan Puntar, Ivan Prašelj, Slavoj Slavik e Franc Ravbar)
NA PROSEKU JE PREBIVAL A PROSECCO ABITAVA VOJMIL ŠPANGER ROJ./NATO 1919 DEPORTIRAN/DEPORTATO RIŽARNA/RISIERA DI SAN SABBA UMORJEN ASSASSINATO 12.7.1944
Španger, Vojmil Vojmil Španger - Nacque il 7 febbraio 1919. Fu attivista del Comitato Locale di Liberazione di Prosecco. Venne catturato dai tedeschi a Rupinpiccolo e rinchiuso nel carcere del Coroneo dal 23 giugno al 5 luglio 1944. Poi venne trasferito alla Risiera di San Sabba, dove morì il 12 luglio 1944.
NA PROSEKU JE PREBIVAL A PROSECCO ABITAVA IVAN PUNTAR ROJ./NATO 1873 DEPORTIRAN/DEPORTATO AUSCHWITZ UMORJEN ASSASSINATO 24.12.1943
Puntar, Ivan Ivan Puntar - Nacque il 19 giugno 1873. Fu padre di Emil, primo partigiano caduto di Prosecco. Emil cadde il 18 aprile 1942 sul Nanos, durante uno scontro con l’esercito Italiano. Ivan venne arrestato all’inizio del 1943 insieme alla moglie Marija e internato a Frosinone. Dopo la capitolazione dell’Italia venne catturato dai tedeschi e deportato nel campo di concentramento di Auschwitz, dove morì il 24 dicembre 1943.
NA PROSEKU JE PREBIVAL A PROSECCO ABITAVA IVAN PRAŠELJ ROJ./NATO 1928 DEPORTIRAN/DEPORTATO LEONBERG UMORJEN ASSASSINATO 24.2.1945
Prašelj, Ivan Ivan Prašelj - Nacque il 24 maggio 1928. L’8 settembre 1943 si unì alla lotta partigiana. Essendo ancora troppo giovane, venne rispedito a casa, dove collaborò con l’organizzazione giovanile locale. Nel novembre del 1944 venne catturato e deportato nei campi di concentramento di Dachau e Leonberg, dove morì il 24 febbraio 1945.
NA PROSEKU JE PREBIVAL A PROSECCO ABITAVA SLAVOJ SLAVIK ROJ./NATO 1896 DEPORTIRAN/DEPORTATO MATHAUSEN UMORJEN ASSASSINATO 8.3.1945
Slavik, Slavoj Slavoj Slavik - Nacque il 9 luglio 1896 a Roiano. Il padre Edvard, fu presidente della tipografia dell'associazione politica Edinost e la sorella Nada, fu la prima dottoressa slovena a Trieste. Dal padre ereditò una casa a Prosecco e prese possesso del suo studio legale. Come patriota fu condannato a 15 anni di carcere nel 2° processo del tribunale speciale della difesa dello stato di Trieste. Scontò la pena a San Gimignano. Dopo la capitolazione dell'Italia, ritornò a Trieste, dove fu nuovamente arrestato e deportato nel campo di concentramento di Mauthausen, dove morì l'8 marzo 1945.
NA PROSEKU JE PREBIVAL A PROSECCO ABITAVA FRANC RAVBAR ROJ./NATO 1900 DEPORTIRAN/DEPORTATO DACHAU UMORJEN ASSASSINATO 30.12.1944
Ravbar, Franc Franc Ravbar - Nacque il 3 marzo 1900. Fu attivista del Fronte di Librazione a Prosecco. Il 27 novembre 1944 venne catturato dai tedeschi e deportato nel campo di concentramento di Dachau, dove morì il 30 dicembre 1944.
^abJewish Jesuits: Berger Eugenio, su sites.google.com. URL consultato il 5 giugno 2017. Lo stesso testo si trova in questo libro di Robert Aleksander Maryks: Pouring Jewish Water into Fascist Wine. Volume I: Untold Stories of (Catholic) Jews from the Archive of Mussolini’s Jesuit Pietro Tacchi Venturi. BRILL 2011, p. 49 e 50. Sono aggiunti i documenti del padre e del figlio per riconquistare la cittadinanza italiana. Alla fine del testo c'è scritto: "Eugenio’s son Bruno, with his eight-year-old son Alberto (b. 11/10/1936), followed their path." Quest'informazione non è corretta, Bruno Montanari è sopravvissuto alla Shoah.
^Andrea Morpurgo: Morpurgi, potomci mariborskih Judov / The Morpurgos, the descendants of the Maribor Jews, Center of Jewish Cultural Heritage - Synagogue Maribor, Maribor 2018