Palio di Ferrara
Il Palio di Ferrara è una competizione tra le otto contrade di Ferrara, costituite dai quattro rioni all'interno delle mura medievali e i quattro borghi all'esterno. Costituisce il palio più antico del mondo ed è una rievocazione storica che trae origine da festeggiamenti del 1259, ripetuti nel 1279 e divenuti palio straordinario nel 1471, col ritorno da Roma di Borso d'Este appena ottenuta l'investitura ducale da parte di papa Paolo II. Dopo secoli la tradizione venne rinnovata a partire dal 1933 e poi, nuovamente, nel 1967.[1][2][3][4] StoriaLe vicende del palio estense si dividono in tre diversi periodi storici. Palio medievaleLe cronache locali riferiscono che il popolo ferrarese per festeggiare la vittoria ottenuta a Cassano d'Adda nel 1259 da Azzo VII d'Este[4], comandante delle truppe pontificie su Ezzelino III da Romano detto "il Tiranno" comandante delle truppe imperiali, organizzò corse di fanti e fantesche, somari e cavalli per le vie della città. La tradizione divenne così forte che le corse vennero organizzate per festeggiare nascite e matrimoni ed istituzionalizzate nel 1279 stabilendo l'obbligo di correre "in festo beati Georgi" il 23 aprile e per la Madonna il 15 agosto. La corsa, in seguito, divenne occasione per ricordare il palio straordinario celebrato per festeggiare Borso d'Este, nominato duca dal papa Paolo II, e rientrato a Ferrara l'ultima domenica di maggio del 1471. La città venne divisa in borghi e rioni, i borghi esterni alle mura ed i rioni interni ad esse. Le corse si disputarono ininterrottamente fino al 1600 poi vennero in parte sostituite da altre parate e poco a poco se ne perse la tradizione. Palio nel XX secolo«Il quattro giugno si inaugura a Ferrara l'anno Ariosteo. È una buona occasione per un altro volo di allenamento e per assistere al Palio di San Giorgio che raduna molti miei amici» Negli anni trenta del XX secolo, nella cerchia ristretta di Italo Balbo, tra i quali Renzo Ravenna, podestà della città dal 1926 al 1938, e Nello Quilici, giornalista direttore del Corriere Padano, si decise di rivalutare le antiche tradizioni per dar nuovo lustro al capoluogo estense. Quindi, a partire dal 1933, il Palio riprese vita, e questo in coincidenza con le iniziative legate alla Mostra per le celebrazioni del IV Centenario Ariostesco. Interessante ricordare che il disegno dei costumi per la sfilata fu affidato a Nives Comas Casati, pure lei tra i collaboratori di Balbo, che per questi si ispirò agli affreschi del Palazzo Schifanoia. Con gli eventi bellici la manifestazione venne sospesa e quindi soppressa, e riprese solo dopo quasi trent'anni, nel 1967[6] Palio nel XXI secoloNel XXI secolo il Palio si corre stabilmente l'ultima domenica di maggio, e giunge a concludere un mese di festeggiamenti, parate, gare competizioni tra le otto contrade della città estense (San Giorgio, San Giacomo, San Paolo, Santo Spirito, Santa Maria in Vado, San Luca, San Giovanni e San Benedetto) che si sfidano in appassionanti gare di bandiere e musica, corse tra putti (Palio di San Romano) e putte (Palio di San Paolo), i putti e le putte sono giovani sotto i 15 anni, asine (Palio di San Maurelio) e per aggiudicarsi il prezioso drappo dedicato a San Giorgio nella travolgente corsa dei berberi, cavalli mezzosangue. Otto giorni prima della gara si svolge la sfilata di tutte le contrade. Inizialmente la sfilata si svolgeva lungo corso della Giovecca per poi entrare nel Castello Estense mentre a partire dagli anni duemila la sfilata è stata spostata lungo corso Ercole I d'Este (antica via degli Angeli), poiché è considerata in tal modo la ricostruzione storica dell'evento del ritorno del duca Borso in città dopo il ritorno da Roma dove ottenne il titolo di Duca di Ferrara. Il Palio si svolge, salvo rare occasioni, sempre l'ultima domenica di maggio in piazza Ariostea. La sede della Fondazione Palio Città di Ferrara si trova nella torre dell'Orologio.[7] L'edizione del 2023 si è svolta per la prima volta di sabato ed in notturna, le gare hanno avuto luogo il giorno 27 maggio.[8] ContradeLe Contrade che partecipano al Palio di Ferrara sono otto e si dividono in quattro borghi e quattro rioni. Sono definite rioni le contrade col territorio compreso all'interno delle mura di Ferrara e borghi le contrade col territorio all'esterno delle mura. Borghi
Rioni
Edizione del 2006 e sicurezzaDomenica 28 maggio 2006 si è svolta l'edizione più drammatica del Palio di Ferrara. La gara dei cavalli si è svolta in maniera regolare per due giri. Al secondo giro è iniziata una serie di cadute che hanno portato al ferimento del fantino Gingillo, che correva per San Giacomo, alla caduta di due cavalli e all'azzoppamento di altri due; dei cavalli coinvolti negli incidenti Baonero, di proprietà dello stesso Gingillo e Blasco, montato da Alessio Corda per San Giovanni, sono stati abbattuti mentre In Space, cavallo di San Benedetto montato da Voragine ha riportato una ferita che ne ha compromesso definitivamente la partecipazione a corse future. La colpa è stata data alle cattive condizioni della pista, in concomitanza con l'eccessiva velocità dei cavalli. Pur non rientrando tra i fattori causali, come invece era stato sostenuto nelle prime ore successive alla corsa, il comportamento scorretto di alcuni fantini (Gingillo e Il Bufera, fantino della Contrada San Giorgio) è stato comunque punito alcuni giorni dopo la gara con quattro anni di squalifica. In seguito agli incidenti dell'edizione 2006, l'Ente Palio di Ferrara ha vagliato alcune sostanziali modifiche da apportare allo svolgimento della corsa dei cavalli per le future edizioni, per garantire maggiore sicurezza a persone e animali. Una prima soluzione individuata è quella di bandire i cavalli purosangue dalla corsa, ritenuti troppo veloci e non adatti alle caratteristiche della pista, adottando i cavalli mezzosangue iscritti al "Protocollo di Siena" (o che abbiano corso almeno due gare nei palii di provincia). Per il terreno della pista si è inoltre adottato un misto di sabbia e limo per rallentare la velocità dei cavalli. A livello di regolamento è stato inoltre adottato il concetto della "responsabilità oggettiva" delle Contrade per eventuali scorrettezze compiute dai fantini o dagli stessi contradaioli. Infine, si è introdotto il doppio controllo antidoping sui cavalli, da effettuare sia prima che immediatamente dopo lo svolgimento della corsa. Tali modifiche, attuate a partire dall'edizione 2007, sembrano avere avuto effetto, poiché il Palio si è svolto regolarmente e non ci sono state conseguenze per fantini e cavalli. Albo d'Oro del Palio di FerraraAlbo d'Oro:[9] Edizioni dal 1969 al 2024Edizioni dal 1933 al 1939
StatisticheStatistiche aggiornate dopo il Palio del 2024. Vittorie per Contrada
Nella tabella sono conteggiate tutte le vittorie delle edizioni dal 1933 al 1939 e delle edizioni dal 1969 ad oggi. Il Palio del 1935 viene conteggiato nella colonna "Corsa dei putti/fanti". Anni di ritardo dall'ultima vittoria
La Contrada che da più tempo non vince il palio di San Giorgio è detta Contrada nonna. Al 2024 la Contrada nonna è il Rione Santa Maria in Vado. Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
|
Portal di Ensiklopedia Dunia