Natalina Vacchi«Mia nonna, poveretta, [...] appena saputo della cosa è corsa sul posto, e non glielo hanno voluto dare subito, il corpo, così tutto il giorno lei è stata lì, con le gambe di mia mamma attaccate al petto, perché i fascisti lo lasciavano attaccato al palo il corpo per dimostrazione, e mia nonna è stata lì tutto il giorno. Non si è mai mossa.» Natalina Vacchi (Ravenna, 20 maggio 1914 – Ravenna, 25 agosto 1944) è stata una partigiana italiana. BiografiaCollegata clandestinamente al PCI, entrò a far parte della Resistenza nel ravennate dopo l'Armistizio dell'8 settembre 1943, conosciuta con il diminutivo Lina o anche come la Bionda. Capo servizio sanitario del Distaccamento "Terzo Lori" della 28ª Brigata Garibaldi "Mario Gordini", venne catturata a seguito dell'uccisione, da parte del gappista Umberto Ricci (Napoleone), del temuto brigatista nero della "Ettore Muti" Leonida Bedeschi (Catìveria), indicatogli proprio dalla Vacchi mentre casualmente stava sopraggiungendo in sella al suo motociclo. Onorificenze«Entrata nelle formazioni partigiane della città di Ravenna, partecipò attivamente alla lotta armata, contribuendo a portare a buon fine numerose azioni di disarmo di nuclei nazifascisti, di recuperi di armi e munizioni, di combattimenti. Arrestata dopo una azione partigiana in Ravenna, fu sottoposta a continui assillanti interrogatori: alle lusinghe le alternarono le minacce, alle parole i fatti, ma dalle labbra della Martire non uscì una sola parola che potesse in qualche modo nuocere ai compagni di lotta, che, fiduciosi nel suo silenzio, continuavano la lotta. All'alba del 25 agosto, insieme ad altri 11 Martiri, fu impiccata nella città di Ravenna, e il suo corpo fu lasciato appeso alcuni giorni perché servisse di monito e di terrore all'intera popolazione. Ma prima che il capestro soffocasse definitivamente in lei la vita un grido scaturì spontaneo dalle sue labbra: "Viva l'Italia! Viva i partigiani!"»
Note
Bibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
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