Eretto da Quinto Fabio Massimo Allobrogico nel 121 a.C. per celebrare la sua vittoria sugli Allobrogi. Restaurato da suo nipote nel 56 a.C. Esistente ai tempi di Cicerone, fu abbattuto o riciclato in epoca imprecisata.
Si conservano solo la base della colonna presso i Musei Vaticani e la parte sommitale. Quanto rinvenuto dei fusti fu utilizzato nel 1789 per il restauro dell'obelisco di Montecitorio
Proveniente dal tempio di Amon-Ra a Tebe (Karnak) in Egitto, nel 357 d.C. fu fatto portare a Roma dall'imperatore Costanzo II e fu eretto sulla spina del Circo Massimo.
Proveniente dal tempio del Sole di Eliopoli in Egitto, fu fatto portare a Roma dall'imperatore Augusto nel 10 a.C. e fu eretto sulla spina del Circo Massimo. Fu rinvenuto rotto in 3 pezzi nel 1587 e fu eretto nel 1589 in Piazza del Popolo.
Fu realizzato probabilmente all'epoca di Domiziano ad imitazione degli obelischi egiziani e collocato insieme all'obelisco del Quirinale all'ingresso del Mausoleo di Augusto. Qui venne ritrovato nel 1527 insieme al gemello e fu eretto nel 1587 per ordine di papa Sisto V.
Fu realizzato probabilmente all'epoca di Domiziano ad imitazione degli obelischi egiziani e fu collocato insieme all'obelisco Esquilino all'ingresso del Mausoleo di Augusto. Ritrovato nel 1527 insieme al gemello, fu eretto solo nel 1786, per volere di papa Pio VI, accanto alle statue dei Dioscuri provenienti dalle vicine terme di Costantino.
Fu realizzato probabilmente all'epoca di Domiziano ad imitazione degli obelischi egiziani e fu collocato dapprima nella sua villa a Albano Laziale. Nel 311 Massenzio lo fece spostare nella sua villa sull'Appia. Nel 1651 papa Innocenzo X lo fece recuperare, spezzato in quattro pezzi, e l'architetto Gian Lorenzo Bernini lo innalzò al centro di piazza Navona riutilizzandolo nella sua Fontana.
Tuttora esistente. Trasformato in chiesa dedicata a Santa Maria Secundicerii nel IX secolo d.C. e, successivamente, a Santa Maria Egiziaca, fino al 1916.
Sorgeva a destra del tempio di Giunone Sospita, l'odierna Basilica di San Nicola in Carcere. Si conservano 7 colonne inglobate nel fianco destro della chiesa e 2 colonne rialzate sul podio del tempio.
In corrispondenza del tempio, nel VI secolo d.C. fu edificata una chiesa, poi divenuta la Basilica di San Nicola in Carcere. Del tempio si conservano tre colonne nella facciata, il basamento e altre colonne all'interno.