Tempio delle NinfeIl tempio delle Ninfe era un tempio dell'antica Roma, la cui esistenza è testimoniata dalle fonti antiche[1], generalmente identificato con i resti di rimessi in luce lungo la via delle Botteghe Oscure[2]. Il tempio dovette essere fondato nel III secolo a.C. o agli inizi del II[3]. Dovette subire un incendio alla metà del I secolo a.C. e fu probabilmente interessato dall'incendio del Campo Marzio dell'80 d.C.[4]. DescrizioneLa pianta del tempio ci è conservata in un frammento della Forma Urbis severiana, dove è presentato all'interno della porticus Minucia[5], come un tempio periptero, con 8 colonne in facciata (ottastilo) e due file di 6 colonne sui lati. Il tempio si trovava in posizione eccentrica rispetto al quadriportico, che dovette essergli eretto intorno in un secondo momento. I resti di via delle Botteghe Oscure sono stati rinvenuti nel 1938 e lasciati visibili a lato della via moderna; due delle colonne vennero rialzate nel 1954. I resti permettono di individuare diverse fasi dell'edificio: il nucleo di opera cementizia all'interno del podio risale al II secolo a.C., le basi delle colonne e le modanature del podio attualmente visibili sono state datate alla metà del I secolo a.C.[6] ed elementi architettonici in marmo, tuttora conservati nell'area, tra cui un fregio-architrave con strumenti sacrificali[7], dell'epoca di Domiziano, testimonianza forse di un restauro a seguito dell'incendio dell'anno 80. Secondo alcuni studiosi[8] il tempio di via delle Botteghe Oscure deve essere invece identificato con il tempio dei Lari Permarini (normalmente ritenuto essere il tempio D dell'area sacra di Largo Argentina) e il quadriportico che lo circondava con la porticus Minucia vetus. Altre immagini
Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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