Il nome deriva dal latino Mons Clarus: pare che la ragione di tale aggettivo fosse legata al colore del terreno piuttosto chiaro, anche se non ci sono riscontri storici in merito.
Storia
Negli anni della seconda guerra mondiale, tra il 1940 e il 1943, furono internati a Montechiaro 15 profughi ebrei (incluse famiglie con bambini).[4] Dopo l'8 settembre 1943, con l'occupazione tedesca, il gruppo prontamente si disperse. Alla fine quasi tutti gli internati riuscirono a salvarsi (alcuni rimanendo nascosti in zona, la maggior parte trovando rifugio in Svizzera). Unica tragica eccezione è quella di Kabiljo Levi, che, arrestato il primo di dicembre 1943, fu deportato e ucciso ad Auschwitz nel febbraio 1944.[5] Furono arrestati a Montechiaro anche tre ebrei piemontesi: Elda e Rita Colombo (il 7 dicembre 1943) e Aldo Colombo (il 23 agosto 1944).[6]
Simboli
Il gonfalone è un drappo di azzurro, alla croce di bianco, caricato dello stemma comunale.
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2014 la popolazione straniera residente era di 139 persone e rappresenta il 10.7% della popolazione residente. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Montechiaro è uno dei 7 comuni che partecipano al Palio di Asti, antica festa che culmina la prima domenica di settembre con la corsa dei cavalli montati "a pelo", cioè senza sella, in piazza Alfieri ad Asti. I partecipanti (o confratelli) sono in totale 21, di cui 7 comuni dell'astigiano e 14 rioni e borghi cittadini.
Montechiaro ha vinto il Palio nel 1981.
Fiera del Tartufo Bianco
Ogni anno, a partire dal 1988, nel mese di novembre si svolge la Fiera Nazionale del Tartufo Bianco, con esposizioni e degustazioni in piazza del prodotto.
^Deportate da Milano il 30 gennaio 1944, Elda e Rita moriranno ad Auschwitz; sopravvisse invece Aldo Colombo che da Bolzano partì per Auschwitz il 28 ottobre 1944 e vi rimase fino alla liberazione del campo il 27 gennaio 1945.