Marco Pinotti
Marco Pinotti (Osio Sotto, 25 febbraio 1976) è un ex ciclista su strada, pistard e dirigente sportivo italiano, professionista dal 1999 al 2013. Specializzato nelle prove a cronometro su strada, ha vinto due tappe al Giro d'Italia e vinto sei volte il titolo nazionale a cronometro. Laureato in ingegneria gestionale,[1] è stato nel consiglio direttivo dell'Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani in qualità di revisore dei conti, e in quello della Federciclismo in quota atleti.[1] Dal 2015 al 2018 è stato direttore sportivo del team BMC, mentre dal 2021 è direttore sportivo del Team BikeExchange, noto dal 2023 come Team Jayco AlUla. CarrieraPassa professionista nel 1999 con la squadra Lampre, dopo alcuni mesi a fine 1998 come stagista al Team Polti: nello stesso 1999 si aggiudica il Gran Premio d'Europa, cronometro a coppie insieme a Raivis Belohvoščiks. Nel 2003 vince una frazione alla Vuelta al País Vasco. Nel 2005 passa alla formazione spagnola Saunier Duval-Prodir, e in stagione si laurea campione italiano a cronometro. L'anno dopo è campione italiano di inseguimento individuale su pista. Nel 2007 si trasferisce alla tedesca T-Mobile (nota come Columbia e HTC negli anni seguenti). Al Giro d'Italia di quell'anno, con una fuga nella tappa da Tivoli a Spoleto, conquista la sua prima maglia rosa lasciando la tappa a Luis Laverde;[2] difenderà il primato per 4 giorni, per poi cedere la maglia ad Andrea Noè nella tappa del Santuario di Nostra Signora della Guardia[3] Ai campionati italiani arriva secondo a cronometro ma, causa la seguente positività del vincitore Luca Ascani, bissa il titolo tricolore di due anni prima. Anche nel 2008 si conferma specialista delle corse contro il tempo, vincendo il suo terzo titolo italiano a cronometro a Montichiari; l'anno dopo fa suo il quarto titolo italiano a cronometro, nella Settimana Tricolore di Imola, il terzo consecutivo, oltre a conquistare una tappa in linea alla Vuelta al País Vasco (come già nel 2003). Nel 2010 comincia subito la stagione classificandosi quarto al Tour of Oman e quinto alla Vuelta al País Vasco. Per prepararsi al meglio al Giro d'Italia prende parte al Giro di Romandia come capitano della Columbia, vincendo il prologo della corsa e concludendo settimo in graduatoria generale. Al Giro d'Italia si classifica nono, suo record, arrivando insieme ai migliori nelle salite più dure e concludendo molto bene anche le cronometro: è infatti decimo posto nel prologo di Amsterdam, terzo con la sua squadra nella cronosquadre di Cuneo, quarto nella settima tappa, quella di Montalcino con gli sterrati delle "strade bianche", settimo nella dodicesima frazione, difendendo la "Top 10" generale sullo Zoncolan e nella cronoscalata a Plan de Corones; nella cronometro conclusiva di Verona è infine secondo, battuto da Gustav Larsson per soli due secondi. A giugno conquista la prova a cronometro nella Settimana Tricolore di Treviso battendo Dario Cataldo e Adriano Malori. Convocato dal c.t. Paolo Bettini per i campionati del mondo di Melbourne, deve rinunciare a causa di un'infezione alle vie respiratorie.[4] Nel 2011 partecipa alla Tirreno-Adriatico, facendosi notare soprattutto nell'ultima tappa, una frazione a cronometro: ciò lo porta a concludere la corsa al sesto posto. In occasione del seguente Giro d'Italia la HTC-Highroad conquista il successo nella cronometro a squadre, ed essendo stato proprio Pinotti il primo a passare sotto il traguardo, si aggiudica il diritto di vestire la prima maglia rosa del Giro.[5] Per la stagione 2012 firma un contratto con la squadra statunitense BMC Racing Team, capitanata da Cadel Evans.[6] In stagione vince la cronometro conclusiva del Giro d'Italia a Milano davanti a Geraint Thomas e Jesse Sergent, suo secondo successo nella corsa rosa. Dopo il Giro conclude terzo ai campionati italiani a cronometro a Levico Terme e quindi, dopo aver vinto una prova contro il tempo al Giro d'Austria, quinto nella cronometro su strada dei Giochi olimpici di Londra, a 2'09" dal vincitore Bradley Wiggins. Al termine della stagione 2013 annuncia il ritiro dall'attività agonistica, non prima di aver vinto in stagione il suo sesto titolo nazionale nella prova a cronometro.[7] Dopo il ritiro è stato per alcune stagioni, fino al 2018, direttore sportivo della sua ultima squadra, la BMC. Dal 2021 è invece nello staff tecnico della formazione australiana BikeExchange, svolgendo attività anche per la formazione femminile. PalmarèsStrada
Altri successi
Pista
PiazzamentiGrandi GiriClassiche monumento
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Note
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